Pensioni anticipate mai più prima dei 64 anni, ecco perché

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Pochi mesi fa, l’ultimo rapporto dell’INPS sulla previdenza sociale italiana ha messo in luce un dato inequivocabile. Anche se l’età di uscita fissata dal sistema pensionistico è 67 anni, in media in Italia si va in pensione molto prima. Il dato evidenzia che l’età media di uscita è di 64 anni e 2 mesi.

Troppo bassa secondo i tecnici. Questo, in base all’aumento della vita media della popolazione, mette a rischio la sostenibilità del sistema. Eppure c’è chi la pensa diversamente.

Tanto è vero che, pur contestando le troppe misure di pensionamento anticipato a 64 anni in vigore adesso, in passato e anche nel 2025, il sistema sarebbe perfettamente sostenibile.

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Pensioni anticipate mai più prima dei 64 anni, ecco perché

Perché, se l’età pensionabile in vigore è di 67 anni, l’età media di uscita dal mondo del lavoro è di 64,2 anni? Il dato deriva dalle tantissime misure di pensionamento anticipato che sono in vigore ogni anno. E che permettono ai lavoratori di anticipare anche di molto l’uscita. Questo abbassa la media anagrafica di pensionamento. L’Ape Sociale, per esempio, consente di uscire oggi a 63 anni e 5 mesi di età. Mentre in passato a 63 anni.

La pensione anticipata contributiva ha proprio nei 64 anni l’età minima di uscita. Opzione Donna addirittura partiva dai 58 anni, anche se oggi l’età di uscita è stata portata nella forbice tra i 59 e i 61 anni. Inoltre, è stata ridotta la platea delle beneficiarie, che prima era praticamente libera.

Poi c’è la Quota 103, che permette di uscire a 62 anni di età. Una misura che prima è stata anticipata dalla Quota 100, sempre dai 62 anni di età e con meno anni di versamenti (da 41 a 38 anni di contributi), e dalla Quota 102 con 64 anni di età. C’è lo scivolo per i lavori usuranti, con l’età a 61 anni e 7 mesi, ma anche la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile, con uscita addirittura a 56 anni per le donne o 61 anni per gli uomini.

Infine, non si possono non considerare le pensioni anticipate senza limiti di età. Parliamo dell’ex pensione di anzianità, che oggi si chiama pensione anticipata ordinaria, che fa uscire dal lavoro a qualsiasi età purché con 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di versamenti per le donne. E sempre senza limiti anagrafici c’è pure la Quota 41 per i lavoratori precoci.

Solo riducendo l’età media di uscita il sistema si mantiene

Quindi, molti sono i lavoratori che riescono comunemente ad andare in pensione prima dei 67 anni. Pertanto, l’età media di uscita non può che scendere sotto i 67 anni. Sulle pagine del Corriere della Sera, il noto esperto previdenziale, cioè Alberto Brambilla, ha però sottolineato una cosa. Se le uscite anticipate saranno portate a 64 anni come età minima, il sistema non rischia scossoni. Significa che il sistema, almeno per come noi interpretiamo le parole del Presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali, non rischia di implodere.

Ma solo se si persegue questa via. L’esperto, a cui per esempio si devono molti dei programmi elettorali sul capitolo pensioni della Lega di Matteo Salvini, sul quotidiano prima citato, ha sottolineato come si dovrebbe dire stop alle tante misure a quota o alle tante misure di pensionamento anticipato rispetto ai 64 anni di età. A dire il vero, visto il ridursi della platea di Opzione Donna e l’aumento dell’età minima dell’Ape Sociale, effettivamente si assottiglia di molto la possibilità per i contribuenti di uscire prima dei 64 anni.

In futuro pensioni anticipate solo a partire dai 64 anni di età

I dati del rapporto dell’INPS di cui parlavamo in premessa sottolineano come siano le pensioni anticipate ordinarie quelle che maggiormente incidono sull’abbassamento dell’età media di pensionamento in Italia.

A dire il vero, però, con precariato e lavoro intermittente che oggi sono una costante per molti lavoratori, e visto che, per esempio, un uomo deve arrivare a oltre 43 anni per la pensione distaccata dai limiti di età, sono sempre meno quelli che riescono a maturare questa carriera molto prima dei 64 anni. Il che avvalora le tesi di chi considera che nei prossimi rapporti INPS sull’età media di uscita, il dato dei 64,2 anni di età oggi esposto tenderà a salire.

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