Rivalutazione pensioni 2025: il decreto ministeriale

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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito,  con il DM del 15 novembre pubblicato il 22.11.2024 , a decorrere dal 1° gennaio 2025, un aumento dello 0,80% per i trattamenti pensionistici entro quattro volte il trattamento minimo grazie al meccanismo  della perequazione  (ovvero rivalutazione)  automatica .

La rivalutazione definitiva per il 2023, invece,  è confermata al 5,4%, in linea con quanto previsto dal decreto  fiscale del 2023.

Rivediamo  le regole della normativa in vigore e con un esempio di calcolo,  in attesa della circolare operativa INPS e dell’approvazione definitiva dell legge di bilancio 2025 che definira le modalità applicative  della rivalutazione per le diverse fasce di pensione.

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1) Rivalutazione delle Pensioni: Cos’è e Come Funziona

La rivalutazione delle pensioni, conosciuta anche come perequazione automatica, è un meccanismo previsto dalla legge italiana che ha l’obiettivo di adeguare gli importi degli assegni pensionistici all’inflazione.

 In altre parole, le pensioni vengono periodicamente aggiornate per evitare che il potere d’acquisto dei pensionati venga eroso dall’aumento del costo della vita. Questo adeguamento si basa sugli indici ISTAT, che monitorano l’andamento dei prezzi e dell’inflazione.

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Il principio alla base della rivalutazione è semplice: quando il costo della vita aumenta, anche le pensioni devono essere adeguate affinché i pensionati possano continuare a sostenere le proprie spese quotidiane. 

Il calcolo dell’indice di rivalutazione viene fatto a fine anno basandosi un indice tendenziale  provvisorio e riconfermate l’anno successivo  quando viene registrato il dato statistico definitivo, sulla base del quale INPS effettua eventualmente i conguagli degli assegni già erogati.

2) Rivalutazione pensioni: l’indicizzazione progressiva per fasce o per scaglioni

Va ricordato inoltre che la rivalutazione delle pensioni  negli ultimi anni ha seguito uno schema progressivo, con un’indicizzazione differenziata in base all’importo dell’assegno. per cui  le pensioni più basse ricevono un adeguamento completo all’inflazione, mentre quelle di importo maggiore sono rivalutate solo parzialmente. Questo meccanismo è stato pensato per contenere la spesa previdenziale e garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, concentrando maggiori risorse sui pensionati che percepiscono importi più modesti.

Per esempio, nel 2024, la rivalutazione ha portato a un aumento fino al 5,4% per le pensioni più basse, mentre per quelle di importo superiore a sei volte il minimo INPS l’aumento è stato ridotto al 32%, equivalente all’1,728%scala progressiva, che si applica a scaglioni, riduce progressivamente la percentuale di adeguamento man mano che l’importo della pensione aumenta. In particolare:

  • Pensioni fino a 4 volte il minimo INPS (circa 2.100 euro lordi al mese): rivalutazione completa.
  • Pensioni tra 4 e 5 volte il minimo INPS (2.100-2.600 euro): rivalutazione al 90% dell’importo totale.
  • Pensioni tra 5 e 6 volte il minimo INPS (2.600-3.100 euro): rivalutazione al 75%.
  • Pensioni oltre 6 volte il minimo INPS (oltre 3.100 euro): rivalutazione ridotta al 50%.

Questo sistema differenziato mira a ridistribuire in modo più equo le risorse, riservando l’adeguamento pieno per i pensionati con redditi più bassi e limitando l’impatto sulle pensioni di importo più elevato.

3) La rivalutazione delle pensioni nel 2025: tabella ed esempio

Come detto, per il 2025 è prevista una rivalutazione dello 0,80%, una percentuale molto inferiore  rispetto ai due anni precedenti.  Il tasso è riferito al 2024.

Inoltre e’ previsto il ritorno alla rivalutazione a fasce, in senso progressivo, come previsto dalla legge 160/2019 e non piu a scaglioni ,  utilizzati  lo scorso anno . 

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Se la legge di bilancio sarà confermata come da bozza attuale, si tornerebbe quindi a  una  rivalutazione differenziata, come mostrato nella seguente tabella:

Scaglione Pensione Lorda Percentuale Rivalutazione Note
Fino a 2.394,45 € 0,80% Rivalutazione piena
Oltre 2.394,45 € 0,72% Solo sulla quota eccedente

Esempio di calcolo

Per una pensione lorda di 2.700 €, l’incremento sarà calcolato come segue:

  • Fino a 2.394,45 €: incremento di 19,16 € (0,80%).
  • Quota eccedente (305,55 €): incremento di 2,56 € (0,72%).

Totale nuovo importo mensile: 2.721,72 €.

Per quanto riguarda le pensioni minime, che nel 2024 hanno già beneficiato di una “super-rivalutazione”, il governo sta valutando ulteriori interventi nella prossima legge di bilancio per sostenere i percettori di trattamenti più bassi.  Anche su questo occorre attendere l’approvazione definitiva della manovra finanziaria 2025.

Leggi  sulla normativa precedente anche Pensioni minime tabella aumenti 2023-2024

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4) Rivalutazione 2025 assegni e soglie retributive

Da ricordare che l’incremento dello 0,80% si applica anche ai principali valori pensionistici di riferimento , che passano  ai valori seguenti:

Parametro Valore 2025 Descrizione
Assegno sociale 538,69 € Importo mensile base
Trattamento minimo 603,40 € Pensione minima mensile
Soglia di retribuzione pensionabile 55.448,00 € Per calcolo  contributi
Importo soglia per  accesso pensione anticipata 1.616,07 € Tre volte l’assegno sociale

Per quanto riguarda le pensioni minime, che nel 2024 hanno già beneficiato di una “super-rivalutazione”, il governo sta valutando ulteriori interventi nella prossima legge di bilancio per sostenere i percettori di trattamenti più bassi.  Anche su questo occorre attendere l’approvazione definitiva della manovra finanziaria 2025.



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