Un’iniziativa ambiziosa si sta sviluppando in Abruzzo, con l’intento di rivitalizzare il territorio marsicano attraverso la modernizzazione del settore agroalimentare. Oggi è stato presentato ad Avezzano il “Protocollo Sperimentale DIAM – Distretto per l’Innovazione Agroalimentare Marsica”, un progetto che mira a coniugare innovazione e sostenibilità per aumentare la produttività agroalimentare della regione.
Origini e promozione del protocollo DIAM
Il Protocollo DIAM è frutto di una collaborazione tra importanti enti, tra cui l’INPS, AGEA , MCL e OST . Questa iniziativa nasce dalla necessità di ottimizzare il sistema produttivo della Marsica, integrando pratiche agricole intensive e sostenibili. L’obiettivo principale è quello di accrescere il PIL locale, riattivando le aree sottoutilizzate, diversificando la produzione e attirando investimenti freschi.
Le proiezioni indicano che l’adozione del protocollo potrebbe far crescere la produzione nel Fucino del 15-20% e nella Marsica esterna del 10-15%. Questo si tradurrebbe in un aumento significativo dei ricavi medi per ettaro, con stime che vanno dal 10-20% nel Fucino al 15-25% nella Marsica. La ricerca condotta da AGEA ha rivelato che su 183.552,59 ettari, ben 114.310,99 ettari risultano non utilizzati, inclusi 460,68 ettari di terreni coltivabili abbandonati. Questi dati evidenziano l’enorme potenziale non sfruttato della regione.
Impatti occupazionali e opportunità di lavoro
Un aspetto cruciale del Protocollo DIAM riguarda il cambiamento nel mercato del lavoro. L’iniziativa prevede una riduzione della necessità di manodopera non qualificata, ma un incremento significativo della domanda di lavoratori specializzati capaci di gestire tecnologie moderne. Si prevede una crescita occupazionale del 10% nel settore della trasformazione agroalimentare e del 20-30% per specialisti nei servizi professionali per l’agricoltura.
Questa transizione verso competenze più elevate non solo contribuisce a qualificare la forza lavoro locale, ma si inserisce in un contesto più ampio di sviluppo economico. La creazione di posti di lavoro specializzati rappresenta un’opportunità fondamentale, soprattutto per i giovani, un segmento demografico essenziale per il futuro del settore.
Innovazione tecnologica e sostenibilità
Il Protocollo Sperimentale DIAM punta a introdurre nuove tecnologie e pratiche nel settore agroalimentare. L’agricoltura di precisione, i sensori per monitorare le coltivazioni e l’automazione sono al centro di questa riforma, che si propone di migliorare l’uso delle risorse agrarie e la qualità del prodotto finale. Inoltre, l’iniziativa si adopera per la bonifica dei terreni incolti, favorendo la coltivazione di piante medicinali e potenziando la filiera della trasformazione agroalimentare.
Un altro elemento significativo è l’istituzione di un Ente di Governance che si occuperà di coordinare le varie attività del Distretto. L’accordo territoriale firmato dai partecipanti impegna i vari soggetti coinvolti a collaborare per realizzare gli obiettivi del progetto. Questo modello collaborativo di governance mira a facilitare la cooperazione tra pubblico e privato, creando reti economiche locali più resilienti e sostenibili.
Azioni contro le illegalità e sostegno all’agricoltura
Un importante punto sollevato durante la presentazione del progetto è la trasparenza nella gestione dei dati, fondamentale per contrastare le illegalità nel settore agroalimentare. Fabio Vitale, Direttore Generale di AGEA, ha evidenziato come la trasparenza sia cruciale per tutelare le imprese oneste e mantenere la fiducia dei consumatori. “L’adozione di sistemi di monitoraggio e controllo dei dati territoriali faciliterà la condivisione di informazioni tra gli enti pubblici e privati, stimolando l’innovazione e promuovendo pratiche mercantili più etiche.”
Gabriele Fava, presidente INPS, ha messo in evidenza l’importanza di un coordinamento tra le forze dell’ordine e gli enti locali per garantire una supervisione adeguata e un ambiente di lavoro più sano. “Gli investimenti in risorse umane e l’alleanza con le organizzazioni di categoria risultano essenziali per rilanciare l’iniziativa agricola, specialmente per i giovani, i cui sforzi sono cruciali per garantire la sostenibilità delle politiche previdenziali.”
Il progetto DIAM si presenta così come un’opportunità concreta per il territorio marsicano, in grado di combinare tradizione agricola e sviluppo tecnologico, favorendo un futuro più sostenibile per l’intero settore agroalimentare italiano.
Ultimo aggiornamento il 2 Dicembre 2024 da Armando Proietti
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