Apple, un’azienda brasiliana sostiene di avere ancora diritti sul marchio “iPhone”

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Il marchio “iPhone” è da oltre 10 anni al centro di un’accesa battaglia legale in Brasile, dove Apple e l’azienda locale Gradiente si contendono i diritti sul nome. In attesa che arrivi, prima o poi, una sentenza definitiva, la società brasiliana sostiene ancora di essere stata la prima in assoluto ad aver realizzato un “iPhone”.

LE ORIGINI DELLA CONTESA

Gradiente afferma di aver registrato il marchio “Iphone” già nel 2000, ben sette anni prima che Steve Jobs svelasse al mondo l’innovativo smartphone di Apple. A sostegno della propria posizione, il CEO della società , Eugênio Staub, ha mostrato a un giornalista del quotidiano Folha de S. Paulo un vecchio modello del loro telefono chiamato “Gradiente Iphone”, lanciato sul mercato brasiliano proprio nel 2000. Secondo Staub, l’azienda vendette ben 30.000 unità in pochi mesi, accompagnandole con materiali promozionali che attestano l’uso del marchio.

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La situazione si è complicata quando, a causa di una disputa con un’altra azienda brasiliana, Gradiente ottenne ufficialmente la registrazione del marchio da parte dell’INPI (Istituto Nazionale della Proprietà Intellettuale) solo nel 2008, un anno dopo il lancio dell’iPhone di Apple. Sebbene Gradiente avesse cessato la produzione di telefoni, nel 2012 tentò di rilanciare il proprio marchio registrato con un nuovo smartphone Android chiamato “G Gradiente Iphone”. Questo gesto intensificò la disputa con Apple, che da allora ha contestato la validità della registrazione del marchio brasiliano.

Nel 2013, dopo una sentenza a sfavore da parte del Brazilian Insitute on Intellectual Property, Apple vinse il ricorso in appello e Gradiente perse i diritti esclusivi sul marchio “Iphone” in Brasile, ma la battaglia legale continuò nei tribunali. Attualmente, entrambe le parti attendono una sentenza definitiva da parte della Corte Suprema brasiliana, la quale non ha ancora fissato una data per il processo.

LE DUE CAUSE GIUDICATE DAL TRF2

Gradiente aveva richiesto al tribunale di annullare il marchio “iPhone” di Apple in Brasile, sostenendo che il proprio diritto fosse prioritario. Tuttavia, la Seconda Camera Specializzata del TRF2 aveva respinto la richiesta sostenendo che, nonostante i due marchi operassero nello stesso segmento di mercato, i loro elementi denominativi e figurativi erano sufficientemente distinti da non creare confusione o associazione indebita tra i consumatori.

Apple, a sua volta, aveva chiesto la cancellazione del marchio registrato da Gradiente, sostenendo che non fosse stato utilizzato in Brasile entro i cinque anni richiesti dalla legge. In questo caso, il tribunale decise che la causa doveva essere riassegnata a sorte a un tribunale federale specializzato in proprietà intellettuale per una nuova udienza, separandola dalla causa intentata da Gradiente. Questo ha portato a un ulteriore ritardo nella risoluzione del conflitto.

Oltre alle cause giudicate dal TRF2, la Corte Suprema Federale (STF) sta esaminando ancora un ricorso interlocutorio che potrebbe stabilire se Apple debba essere riconosciuta come l’unica proprietaria del marchio “iPhone” in Brasile. Una decisione in questo senso avrà ripercussioni generali, influenzando non solo il caso specifico ma anche eventuali controversie future relative a marchi simili.

IL CEO DI GRANDIENTE DIFENDE LA POSIZIONE DELL’AZIENDA

Il CEO di Gradiente, Eugênio Staub, continua a difendere con forza la posizione dell’azienda, affermando che la battaglia legale non mira a ottenere un risarcimento economico da Apple ma piuttosto a rivendicare il riconoscimento della storia e dell’innovazione di Gradiente. Nonostante la disputa, Staub non nutre rancore nei confronti del prodotto di Apple.

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“Steve Jobs ha lanciato un prodotto sensazionale. È un genio della nostra generazione e di molte altre. Ma ciò non cambia il fatto che noi abbiamo lanciato un prodotto simile con lo stesso nome prima di lui. Il Brasile non riconosce molte delle sue innovazioni. Se chiedo ai miei nipoti chi sono i grandi inventori del nostro Paese, potrebbero citare Santos Dumont. Ma non ricorderanno Padre Landell de Moura, che ha inventato la radio”

Gradiente sta ora scommettendo sul progresso dell’energia solare. Nel 2023, l’azienda ha concluso il processo di riorganizzazione giudiziaria e ora vuole espandersi nella fornitura di servizi, con l’integrazione di sistemi di generazione di energia.

UN CASO ANCHE SIMBOLICO

In attesa di una sentenza definitiva, questo caso rappresenta sicuramente un esempio emblematico delle sfide legali e commerciali che le imprese locali devono affrontare nel competere con giganti internazionali. La decisione finale della Corte Suprema Federale sarà cruciale per definire non solo il destino del marchio “iPhone” in Brasile ma anche il ruolo della giustizia nella protezione dei diritti di proprietà industriale in contesti globalizzati.

Quando ha lanciato il suo primo iPhone nel 2007, ricordiamo, Apple ha affrontato una situazione simile con Cisco per il nome del prodotto negli Stati Uniti. All’epoca, le aziende negoziarono un accordo. Un’altra causa simile si è svolta in Cina con Proview per l’uso del marchio iPad nel paese. In Messico, lo scontro riguardava il marchio iFone.



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