C’è chi proprio non le vuole, come la Federalberghi di Riccione che è già andata a bussare alle porte del ministro, e chi invece le vede come un’opportunità. A tornare alla ribalta è il tema dell’installazione sul territorio e nell’Adriatico di parchi eolici per produrre energia. Tra i “pro” progetto ora a spiaccare è la Cgil, che in un lungo comunicato spiega le proprie motivazioni. Dando un forte accenno di apertura verso questi nuovi progetti.
“Chi oggi si scaglia contro il progetto di installazione di pale eoliche offshore nel mare Adriatico apre un dibattito che richiama alla mente la celebre scena di Don Chisciotte che si lancia contro i mulini a vento – sostiene il sindacato -, scambiandoli per giganti malvagi. Questa battaglia contro l’energia eolica offshore, presentata come una difesa del paesaggio, appare anacronistica. Il vero scempio non è la costruzione di impianti rinnovabili, ma la cementificazione che ha compromesso gran parte della costa riminese”.
Battaglia di retroguardia?
Il messaggio che lancia la Cgil non lascia spazio a interpretazioni. E chiede al territorio un cambio di marcia e di visione. “La lotta a prescindere contro le pale eoliche offshore rischia di configurarsi come una battaglia di retroguardia, che può rallentare un processo di transizione energetica imprescindibile – sostiene il sindacato -. La vera minaccia non è costituita dalle pale eoliche, ma dall’urgenza d’investimenti – anche privati – e di una visione strategica capace di coniugare la crescita economica con la sostenibilità ambientale”.
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L’invito che giunge dalla Cgil è quello a guardare alle pale eoliche come a una risorsa, non solo per la produzione di energia pulita, ma “anche come simbolo di un territorio che sceglie di investire sostenibilmente nel futuro. Un futuro in cui le comunità locali, le imprese e i cittadini dovranno essere protagoniste di un nuovo modello di sviluppo, basato su energie rinnovabili e partecipazione”.
Il futuro delle energie rinnovabili
In un contesto di emergenza climatica e di necessità di transizione verso fonti energetiche più sostenibili, l’energia eolica rappresenta una delle soluzioni più promettenti per ridurre le emissioni di CO2 e raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030. “Il piano, aggiornato a luglio 2024, prevede un incremento significativo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di portare la quota al 63% del consumo elettrico nazionale entro il 2030 – spiega la Cgil nel suo documento -. Nella provincia di Rimini, però, la produzione da fonti rinnovabili copre solo il 23,9% del fabbisogno energetico complessivo, ben lontana dagli standard necessari per sostenere una vera transizione ecologica”.
“È in questo quadro che la battaglia contro le pale eoliche offshore assume tratti incomprensibili – è l’affondo -. Infatti non esistono studi che dimostrino l’impatto negativo delle pale eoliche sul turismo. Esistono piuttosto casi e ricerche secondo le quali gli impianti eolici non allontanano i turisti. Gli impianti eolici – salvaguardando aree paesaggisticamente uniche come l’Alta Valmarecchia – sono uno degli strumenti per una corretta gestione della crisi energetica e climatica”.
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Comunità energetiche rinnovabili
Un altro aspetto centrale per il futuro energetico della provincia di Rimini e del Paese è rappresentato anche dalle Comunità energetiche rinnovabili (Cer). “Anche di questo si parla ampiamente nel Piano del lavoro che Cgil ha presentato lo scorso 15 novembre – dice il sindacato -. Si tratta di gruppi di cittadini, imprese o enti locali che si uniscono per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili, riducendo la dipendenza dalle reti energetiche tradizionali e abbattendo i costi”.
Nella provincia di Rimini, diversi progetti sono già in fase di realizzazione, come quello del Comune di Montegridolfo, che ha deciso di investire in una comunità energetica per conciliare la diffusione delle rinnovabili con la tutela del patrimonio storico. “Questi progetti non solo favoriscono la sostenibilità e la crescita di una diffusa cultura ambientale – è la posizione espressa dalla Cgil -, ma rappresentano anche un’opportunità di sviluppo economico e sociale per i territori, coinvolgendo attivamente i cittadini nella gestione delle risorse energetiche. Su questi temi quali iniziative sta mettendo in campo a livello sistemico il mondo delle imprese turistiche? La risposta è importante, perché il turismo riminese consuma da solo oltre il 40% dell’energia in provincia di Rimini”.
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