Poche sono le novità che ha introdotto il governo Meloni per il 2025 in materia previdenziale. Per quanto riguarda le pensioni, escludendo le proroghe di Quota 103, di Opzione Donna e dell’Ape Sociale, però, c’è una grande novità che riguarda le pensioni di vecchiaia per determinati contribuenti. Una novità che potrebbe consentire ad alcuni di questi contribuenti, che rispettano determinati requisiti, di andare in pensione già a 65 anni e 8 mesi di età .
In effetti, la Legge di Bilancio del governo Meloni introduce questa novità .
Si tratta di una nuova possibile alternativa alle regole classiche di pensionamento, che alcuni contribuenti potranno sfruttare e che ora possiamo analizzare con maggiore certezza rispetto a prima. Questo perché l’attesa sul decreto riguardante le rivalutazioni delle pensioni è finita.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero del Lavoro, infatti, hanno completato il decreto sulla perequazione, che è stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Alla luce di questa novità e in aggiunta all’altro decreto, ormai attivo, sui coefficienti che sono stati aggiornati per il biennio 2025-2026, è ora possibile completare il quadro dei requisiti necessari per poter andare in pensione già a 65 anni e 8 mesi di età a partire dal 2025.
Andare in pensione prima dei 67 anni di età , ecco perché è assolutamente possibile nel 2025
Tempo fa avevamo già affrontato il discorso della pensione anticipata di 16 mesi introdotta dalla Legge di Bilancio del governo Meloni. Ne parlavamo già a ridosso del via libera del Consiglio dei Ministri alla bozza della Legge di Bilancio, il 15 ottobre scorso.
Allora si trattava di un provvedimento che, per le lavoratrici madri, consentiva di anticipare l’uscita fino a 16 mesi e non più fino a 12 mesi, come invece la stessa misura consente di fare anche oggi.
Il governo, infatti, ha introdotto quattro mesi in più di sconto sull’età pensionabile per la pensione di vecchiaia delle lavoratrici che rientrano nel sistema contributivo.
Da sempre, queste lavoratrici possono godere di uno sconto di quattro mesi a figlio sull’età pensionabile. Che, come tutti sanno, è fissata per le pensioni di vecchiaia a 67 anni di età .
Fino al 2024, questo sconto di quattro mesi a figlio può arrivare a un massimo di 12 mesi per le lavoratrici che hanno avuto tre o più figli. Nel 2025, invece, questo sconto sarà di massimo 16 mesi per le lavoratrici che hanno avuto quattro o più figli.
Come cambiano le pensioni di vecchiaia
Alla luce di questa novità , possiamo confermare che nel 2025 ci saranno lavoratrici che, se hanno avuto almeno quattro figli nella loro vita, potranno andare in pensione di vecchiaia a 65 anni e 8 mesi di età e non a 67 anni. Tuttavia, solo per chi rientra nel regime contributivo le pensioni di vecchiaia offrono questo genere di sconto.
Tuttavia, per essere assegnata, la pensione di vecchiaia contributiva non può essere inferiore all’importo dell’assegno sociale. Che, come detto, nel 2025 salirà , dopo il decreto sulla perequazione citato in precedenza, dello 0,8%. Significa che se fino al 2024 bastava una pensione da 534,41 euro al mese, nel 2025 servirà una pensione da 538,69 euro al mese.
Per arrivare a un importo del genere, però, nel 2025 bisogna utilizzare dei coefficienti peggiori. Perché l’altro decreto già citato, quello dell’aggiornamento dei coefficienti, li ha resi meno favorevoli. Resta il fatto che, più tardi si esce come età , più favorevoli sono questi coefficienti. Ma per il biennio 2025-2026 saranno meno buoni rispetto al biennio 2023-2024.
Infatti, aumentando la vita media dei cittadini, ogni due anni i coefficienti vengono aggiornati in peggio. Solo a fronte di una riduzione della stima di vita della popolazione, come avvenuto negli anni della pandemia, questi coefficienti diventano migliori.
Nel 2025 in pensione anche a 65 anni e 8 mesi, requisiti, regole e beneficiari
Ricapitolando, oggi abbiamo entrambi i dati mancanti che ci permettono di capire che genere di pensione si può prendere a partire dai 65 anni e 8 mesi di età nel 2025.
Abbiamo il dato mancante della nuova indicizzazione dell’assegno sociale. E abbiamo quello del nuovo coefficiente di trasformazione da usare in base all’età di uscita.
In entrambi i casi si tratta di fattori che minano la possibilità di sfruttare la pensione di vecchiaia in regime contributivo, perché ne inaspriscono i requisiti. Comunque, nel 2025 potranno uscire con 20 anni di contributi e una pensione pari all’assegno sociale le donne che hanno avuto almeno 4 figli. E che hanno almeno 65 anni e 8 mesi di età .
A 66 anni usciranno quelle che hanno avuto 3 figli, a 66 anni e 4 mesi quelle con due figli. E a 66 anni e 8 mesi quelle con un solo figlio. Per tutte le altre e per tutti gli uomini, l’uscita è a 67 anni. A 67 anni il coefficiente di trasformazione fino al 2024 è del 5,723%. Mentre nel 2025 scende al 5,608%. A 66 anni, invece, scende al 5,423% rispetto al 5,531% del 2024.
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