Arezzo, 4 dicembre 2024 – Presentato lunedì scorso alla Borsa Merci di Arezzo il rapporto “Arezzo 2030” realizzato da Camera di Commercio di Arezzo-Siena ed Università degli studi di Siena, in collaborazione con ACLI e Movimento Cristiano dei Lavoratori
“Grazie a questa accurata analisi dei principali indicatori del territorio – evidenzia il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, Massimo Guasconi – possiamo individuare una roadmap per sostenere lo sviluppo sostenibile della provincia di Arezzo.. I dati demografici, economici e sociali riferiti alla provincia di Arezzo sono stati infatti contestualizzati e riorganizzati nella più ampia cornice dei 17 obbiettivi Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 sviluppata dalle Nazioni Unite, Un lavoro che è nato dalla consapevolezza che il traguardo di uno sviluppo sostenibile “globale” possa essere raggiunto solo se affiancato da azioni che partono “dal basso”, dai livelli locali.”
“Anche in un contesto geopolitico così’ complesso ed instabile come quello attuale -prosegue Guasconi – il raggiungimento degli obbiettivi dell’Agenda 2030 deve essere perseguito con determinazione. L’Italia sta comunque ottenendo risultati significativi: il Sustinable Development Report 2024 (SDSN e Bertelsmann Stiftung) colloca infatti il nostro paese al 23esimo posto, con un punteggio di 79,29 in una graduatoria di 167 nazioni, con la Finlandia al primo posto ( punteggio 86,35) ed il Sud Sudan in ultima posizione (punteggio 40,14). Il nostro paese ha guadagnato, rispetto al 2023, una posizione grazie soprattutto all’obbiettivo 9 “Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile”. E’ proprio il nostro sistema imprenditoriale, nella sua gran parte, ad operare per la promuovere una industrializzazione che sia più inclusiva e sostenibile.”
“Fra i 17 obbiettivi, che hanno comunque tutti ricadute sul contesto economico – spiega Marco Randellini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena- quello numero 8, “Incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti” è forse quello più strettamente connesso all’ analisi congiunturale. Tra gli elementi di forza, presenti nel nostro territorio, troviamo, ad esempio, il saldo della bilancia commerciale che si è ulteriormente incrementato nel 2023, il valore dell’incidenza export, che risulta essere il più alto della Toscana, la crescita del tasso di occupazione complessivo e di quello giovanile che hanno entrambi hanno un valore superiore a quello regionale e nazionale. La performance occupazionale positiva è confermata anche dal numero di giornate retribuite che è maggiore dei valori regionali e nazionali. Allontanano invece Arezzo da una piena realizzazione dell’obbiettivo 8 indicatori come il valore aggiunto nominale pro capite provinciale, che è inferiore a quello toscano, la retribuzione media annua che è inferiore a quella regionale e nazionale così come la pensione media provinciale che è tra le più basse della regione e, purtroppo, il tasso di infortuni mortali e inabilità permanente ancora superiore a quello toscano e a quello nazionale.”
“Tra gli indicatori più significativi per la crescita sociale ed economica della nostra provincia – prosegue Randellini – si collocano quelli dell’obbiettivo 4 “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. Il numero di laureati in percentuale sulla popolazione 25-39 anni residente in provincia di Arezzo, nel 2023, è maggiore della media regionale e nazionale. In Toscana la nostra provincia è la terza, dopo Firenze e Pisa e precede Siena. Tutte e tre sedi universitarie. Un segnale importante per la crescita educativa dei nostri giovani che si va ad aggiungere al dato relativo alla dispersione scolastica nelle scuole secondarie di secondo grado che risulta inferiore alla media toscana e a quello che misura la non adeguatezza delle competenze alfabetiche e numeriche che si è ridotto rispetto all’anno precedente ed è inferiore alla media regionale e nazionale. Purtroppo, ma questo vale per l’Italia e non solo la nostra provincia – come ha evidenziato anche il Prof. Emerito Tiziano Treu nel suo intervento, è ancora troppo elevato il gap riferito alla percentuale del numero dei laureati italiani rispetto alla popolazione complessiva tra i 25 e i 34 anni e quelli europei: 30,6%, decisamente inferiore alla media europea 43,1% e molto inferiore agli altri grandi paesi europei (51,9% Francia, 52,0% Spagna e 38,4% Germania) per non parlare degli altri paesi che sono nostri competitor economici come ad esempio la Corea del Sud con il 69%.”
“Segnali più contradditori – conclude Marco Randellini – provengono dagli obbiettivi dell’Agenda 2030 che analizzano la sostenibilità ambientale. Se da un lato Arezzo ha una bassa produzione pro capite di rifiuti urbani, ancora insufficiente è la percentuale della raccolta differenziata, lontana dall’obiettivo nazionale del 65%. Molto positivo l’indicatore che evidenzia come il territorio e la popolazione a rischio idrogeologico, in provincia di Arezzo, siano in percentuale tra le più basse in Toscana così come i dati sulle concentrazioni di biossido di azoto, inferiori ai limiti UE e OMS, sia pure in presenza di un indice di potenziale inquinante delle autovetture circolanti tra i più alti della regione.”
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