Nella giornata di mercoledì 4 dicembre la Regione ha partecipato ad un tavolo di confronto sul futuro dell’ex Ilva che si è tenuto a Novi Ligure. L’incontro, organizzato dalla regione Piemonte, ha visto la presenza delle principali parti interessate, tra cui il direttore generale di Acciaierie d’Italia Maurizio Saitta, il direttore generale del gruppo Ilva e le rappresentanze sindacali, comprese quelle genovesi. La Liguria era rappresentata dal consigliere delegato allo sviluppo economico Alessio Piana.
“L’ex Ilva rappresenta un presidio industriale e occupazionale irrinunciabile non solo per la Liguria, ma per l’intero nord ovest e l’Italia tutta”, ha dichiarato in una nota stampa il consigliere Piana. “Quanto emerso durante l’incontro è in linea con le promesse fatte dal ministro Urso durante la sua visita a Genova due mesi fa, e ci fa ben sperare per il futuro. La recente proroga al 10 gennaio 2025 delle offerte vincolanti da parte della struttura commissariale è un’opportunità cruciale per definire un percorso di rilancio che eviti lo spacchettamento degli asset strategici”.
Il tavolo di confronto è stato anche un’occasione per fare il punto sulla situazione degli impianti e della produzione. La ripartenza del secondo altoforno a Taranto, come spiegato dall’ingegner Maurizio Saitta, ha consentito di raddoppiare la produzione, raggiungendo gli obiettivi prefissati lo scorso giugno. Tuttavia, la questione più delicata rimane quella della vendita dell’intero complesso industriale.
Sono attualmente 18 i soggetti interessati all’acquisto del gruppo: 15 di questi hanno manifestato interesse per singole parti del patrimonio, mentre soltanto 3 hanno presentato offerte per l’intero complesso industriale.
Alessandro Piana ha poi aggiunto “L’obiettivo è chiaro: individuare un acquirente con un piano industriale solido, che sia capace di assicurare il futuro dell’azienda attraverso una graduale decarbonizzazione e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. Abbiamo bisogno di un soggetto in grado di garantire continuità produttiva senza spacchettamenti, che potrebbero compromettere la capacità di competere a livello internazionale e mettere a rischio molti posti di lavoro”.
L’incontro ha permesso di ribadire l’importanza strategica dell’ex Ilva non solo per la Liguria, ma per l’intero comparto siderurgico nazionale. “Lavoriamo per evitare che questo sito industriale, cruciale per l’economia locale e nazionale, venga smembrato”, ha dichiarato Piana. “Il nostro impegno è rivolto sia alla tutela dei posti di lavoro sia alla necessità di avanzare verso una produzione più sostenibile”.
I sindacati presenti al tavolo hanno sottolineato l’importanza della coesione tra istituzioni e lavoratori per garantire un futuro al sito produttivo. La richiesta unanime è stata quella di trovare un acquirente che presenti un piano industriale in grado di garantire una crescita sostenibile e di tutelare il livello occupazionale, evitando il rischio di una frammentazione degli asset che potrebbe indebolire l’intero settore.
Scadenze e prospettive future
La prossima scadenza cruciale sarà il 10 gennaio 2025, data entro la quale dovranno essere presentate le offerte vincolanti per l’acquisto di ex Ilva. “Questo termine rappresenta una tappa fondamentale per definire il futuro del sito”, ha affermato Piana. “Siamo fiduciosi che un approccio unitario, senza spacchettamenti, possa garantire un futuro solido non solo per la Liguria, ma per l’intero settore siderurgico italiano”.
A livello nazionale, la crisi dell’ex Ilva rappresenta un nodo cruciale per l’intero comparto siderurgico. Le prospettive di decarbonizzazione e le preoccupazioni per il futuro occupazionale sono questioni che riguardano da vicino sia il Nord-Ovest sia le altre aree industriali del Paese. Le istituzioni e i sindacati continuano a lavorare insieme per trovare una soluzione che possa garantire la sostenibilità economica e ambientale dell’azienda, con l’obiettivo di trasformare l’ex Ilva in un esempio di rilancio industriale responsabile e innovativo per l’Italia intera.
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