Lo scorso 3 dicembre si è tenuta una riunione dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle Persone con Disabilità (OND) all’interno della quale è stato approvato, all’unanimità, il documento finale del Gruppo di lavoro sulla violenza nei confronti delle donne con disabilità. Tale documento, articolato in tre macroaree tematiche, non è stato reso pubblico, ma contiene indicazioni che dovrebbero essere recepite nel prossimo Piano di azione sul contrasto alla violenza a cui sta lavorando l’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne. Mentre attendiamo di conoscerne i contenuti di questo documento, possiamo fare alcune considerazioni basate sull’osservazione della realtà.
Lo scorso 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, si è tenuta una riunione dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle Persone con Disabilità (OND), convocato, appunto, per celebrare la ricorrenza. Stando al comunicato ufficiale che è seguito alla riunione, e che riporta le dichiarazioni della Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, sono stati diversi i temi affrontati: il lavoro delle persone con disabilità, l’introduzione di alcune tutele per i/le caregiver familiari, il “Progetto di vita”, che costituisce il «cuore della riforma sulla disabilità» in atto.
Sebbene il tema non compaia nel citato comunicato ufficiale, in occasione della riunione è stato approvato anche, all’unanimità, il documento finale del Gruppo di lavoro sulla violenza nei confronti delle donne con disabilità. Ricordiamo che la costituzione del Gruppo era stata annunciata dalla stessa Locatelli il 25 novembre 2023, nel corso di una riunione straordinaria dell’OND legata alle celebrazioni della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (la riunione straordinaria è visibile a questo link, mentre il comunicato ufficiale è disponibile a quest’altro link), a cui prese parte anche la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella. Scopo del Gruppo, che è stato sciolto lo scorso luglio e ha coinvolto anche esponenti dell’associazionismo delle persone con disabilità, era, appunto, produrre un documento con delle indicazioni da proporre al Comitato Tecnico dell’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne.
Questo Gruppo di lavoro «ha costruito un documento rilevante, che diventerà un contributo prezioso all’interno del Piano di azione che il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia andrà a stendere nelle prossime settimane o nei prossimi mesi», è la dichiarazione di Serafino Corti, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico dell’OND, riportata in un articolo prodotto dall’«Agenzia DIRE» e pubblicato da «Redattore Sociale» il 3 dicembre 2024.
Nell’articolo è spiegato che il documento approvato è articolato in tre capitoli che affrontano i seguenti temi: «l’accessibilità alla comunicazione e all’informazione; gli standard minimi nei Centri antiviolenza (CAC) e nelle Case rifugio, che devono migliorare significativamente; le linee guida sulla violenza contro le donne con disabilità; e la formazione degli operatori» (grassetti nostri in questa e nelle successive citazioni).
In merito al primo aspetto, Corti precisa che «il tema della comunicazione e dell’informazione stressa molto il concetto della formazione di una cultura di riferimento più ampia e indirizzata a tutti i cittadini del nostro Paese».
Sugli standard minimi per i CAV e le Case rifugio Corti ammette che è previsto un grande lavoro. «Spesso le persone con disabilità non hanno pari opportunità di accesso a questi servizi e ciò può creare situazioni di discriminazione multipla – spiega –. È necessario renderli accessibili a livello fisico e comunicativo, ma anche dare la possibilità di sostegni specifici per le persone con disabilità, come il sostegno al reddito o agli atti di vita autonoma».
Sul tema della formazione, Corti evidenzia come il documento rimandi «alla necessità di formare gli operatori da tutti i punti di vista. Certamente dei CAV, del numero antiviolenza 1522 [il servizio promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri N.d.R.], degli operatori della scuola, dei servizi sanitari e delle Forze dell’Ordine. Tutti devono imparare a mettersi in una condizione di ascolto e di conoscenza delle specifiche caratteristiche che le persone con disabilità possono utilizzare per manifestare una condizione di aiuto. Il documento è stato approvato all’unanimità e merita il nostro sostegno».
Il documento di cui si tratta al momento non è pubblico e, ad eccezione delle aree tematiche trattate, il Governo italiano non ha fornito ulteriori dettagli neanche nel Rapporto governativo (disponibile in lingua inglese a questo link) trasmesso lo scorso 1° luglio al GREVIO, il Gruppo di esperti/e indipendenti preposto al monitoraggio dell’applicazione della Convenzione di Istanbul (ovvero la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, che l’Italia ha ratificato con la Legge 77/2013). Il documento del Gruppo di lavoro è citato nel Rapporto governativo ma non si va oltre l’indicazione delle linee di intervento (se ne legga nel seguente approfondimento). Nella sostanza il nostro Governo ha scritto al GREVIO che sta lavorando sul tema, ma non ha detto in specifico cosa sta facendo. Tant’è che nel Rapporto Ombra del 1° ciclo di valutazione tematica intitolato Costruire la fiducia fornendo sostegno, protezione e giustizia alle donne vittime di violenza domestica e di genere, prodotto dal Forum Italiano sulla Disabilità (FID), e presentato al GREVIO il 12 giugno 2024 (disponibile in lingua inglese a questo link), viene sottolineata l’assenza di qualsiasi attenzione da parte dei Governi italiani alla condizione delle ragazze e delle donne con disabilità nei diversi àmbiti coperti dalla Convenzione di Istanbul (se ne legga anche a questo link).
Dunque, per capire quali interventi verranno messi in campo per le ragazze e le donne con disabilità, dobbiamo aspettare il prossimo Piano di azione sul contrasto alla violenza a cui sta lavorando l’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne.
Nel frattempo però possiamo fare alcune considerazioni basate sull’osservazione della realtà. L’osservazione della realtà ci dice che nella precedente formazione dell’OND c’era un Gruppo di lavoro specificamente dedicato alle tematiche del genere e della disabilità, che si occupava di tutti i temi che riguardano le ragazze e le donne con disabilità, non solo della violenza, perché la discriminazione multipla ha effetti su tutti gli àmbiti della vita di queste donne. Mentre nell’attuale composizione dell’OND questo Gruppo di lavoro non solo è sparito, ma i coordinatori dei cinque Gruppi di lavoro sono tutti maschi e senza disabilità. Quali competenze in materia di genere può mettere in campo un organismo con una struttura simile? Lo stesso fatto che per affrontare in tema della violenza è stato necessario costituire un ulteriore Gruppo di lavoro ci fa capire che l’OND non dispone di queste competenze. E se il Gruppo sulla violenza ha temporaneamente tamponato questa lacuna in materia di violenza, rimangono scoperte tutte le altre aree in cui le donne con disabilità sono maggiormente discriminate. Tra queste, ad esempio, il lavoro, l’accesso ai servizi sanitari, ed in particolare a quelli per la salute sessuale e riproduttiva, la rappresentanza negli organismi decisionali e nelle posizioni apicali dell’associazionismo, la produzione di dati statistici disaggregati simultaneamente per il genere e la disabilità.
Per quel che riguarda la violenza, come detto, è stato creato un Gruppo di lavoro specifico al solo scopo di produrre un documento, svolto questo compito il Gruppo è stato sciolto. Ma il fenomeno della violenza nei confronti delle ragazze e delle donne con disabilità non è una cosa che si può risolvere con un documento o delle linee guida. Così come, giustamente, esiste un Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne permanente, altrettanto permanente dovrebbe essere il Gruppo di lavoro che si occupa della violenza nei confronti delle ragazze e delle donne con disabilità, e magari esso dovrebbe essere integrato nell’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne. Ma non sembra vi sia la volontà politica di procedere in tal senso.
Intanto però le Istituzioni e i soggetti pubblici continuano a produrre spot per sensibilizzare la popolazione sulla violenza sulle donne che sono inaccessibili a donne con alcuni tipi di disabilità (se ne legga a questo link). Ma se, come ci viene detto, una delle aree tematiche centrali affrontate nel documento del Gruppo di lavoro sulla violenza è proprio l’accessibilità alla comunicazione e all’informazione sui temi della violenza alle donne con disabilità, com’è possibile che Istituzioni e soggetti pubblici chiedano ad altri e altre di rispettare princìpi che loro per primi disattendono? La domanda è tutt’altro che retorica, specie se si considera che l’indicazione che la comunicazione e l’informazione su qualsiasi tema debbano essere accessibili anche alle persone con disabilità è già contenuta nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. «Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali», è scritto infatti all’articolo 9 della Convenzione ONU. Dunque? (Simona Lancioni)
Vedi anche:
La disabilità negli spot istituzionali sulla violenza di genere (4 dicembre 2024).
Il Rapporto Ombra del Forum Italiano sulla Disabilità in tema violenza sulle donne (26 luglio 2024).
Violenza di genere: la disabilità nel rapporto del Governo italiano per il GREVIO (22 luglio 2024).
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “La violenza nei confronti delle donne con disabilità”.
Sezione del centro Informare un’h dedicata al tema “Donne con disabilità”.
Ultimo aggiornamento il 5 Dicembre 2024 da Simona
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