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Parli di grandi yacht e il pensiero corre al lusso e alle magnificenze, stilistiche e tecnologiche, di certe costruzioni destinate ad un pubblico esclusivo, ai successi commerciali e ai fatturati milionari di cantieri presenti sui mercati più ricchi del mondo, dall’America agli Emirati, e non solo. Ma scrutando tra le attività di queste imprese collocate ai vertici di un Made in Italy “padrone del mondo” si possono scoprire aspetti sconosciuti ai più, destinati a modificare la percezione che si ha di certe aziende e a rendere i giusti meriti a chi si batte non solo per i successi commerciali e per il profitto, ma anche per altro.
E’ il caso di Azimut-Benetti, il colosso della grande nautica Made in Italy, da 24 anni consecutivi primo produttore al mondo di superyacht, che da tempo ha intrapreso una rotta virtuosa, mirata a coniugare una crescita costante e solida della produzione e dei fatturati con una filosofia imprenditoriale volta ai grandi temi della sostenibilità sociale e ambientale.
Ed è su questa base solidissima che l’azienda guidata da Giovanna Vitelli (presidente) e Marco Valle (amministratore delegato) ha annunciato di aver siglato un accordo con Ogyre, la prima piattaforma italiana per il recupero di rifiuti plastici dal mare. L’intesa è finalizzata alla raccolta e successivo recupero della plastica dai mari di tre continenti. La collaborazione prevede inoltre l’avvio dello studio di fattibilità propedeutico all’apertura di un nuovo hub di raccolta di rifiuti marini in Toscana.
Più in dettaglio, la collaborazione prevede la raccolta di 8.000 kg di plastica dai mari nel 2025 grazie al lavoro delle comunità di pescatori locali; allo stesso tempo, come detto, i due partner avvieranno uno studio di fattibilità per aprire un hub in Toscana, dove Ogyre potrà operare nella raccolta di rifiuti marini coinvolgendo le istituzioni e la comunità locale, contribuendo così alla diffusione di una maggiore cultura del rispetto ambientale.
L’accordo con Ogyre non rappresenta un’iniziativa estemporanea. Da oltre vent’anni – vale la pena ricordarlo – il gruppo Azimut-Benetti guida infatti la nautica nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni per ridurre le emissioni di CO2 delle imbarcazioni, confermandosi come uno dei cantieri che ha raggiunto i migliori risultati in questo campo. Ora questo accordo appena siglato allarga la sfera d’intervento, fondandosi sulla consapevolezza che è necessario tutelare gli oceani a livello globale.
Il progetto Ogyrus prevede infatti che l’attività di raccolta dei rifiuti sia concentrata in tre paesi: Italia, Brasile e Indonesia, simboli della profonda relazione tra l’uomo e la biodiversità marina e aree che per motivi differenti sono fortemente colpite dall’inquinamento. In particolare, l’Italia si affaccia sul Mediterraneo, un mare semi-chiuso che risulta così maggiormente vulnerabile all’accumulo di plastica. Brasile e Indonesia, invece, affrontano una situazione critica legata alla presenza di fiumi altamente contaminati, che trasportano grandi quantità di rifiuti fino al mare, compromettendo gravemente l’ecosistema.
Attraverso la sua attività, Ogyre collabora con le comunità locali di pescatori, fornendo loro attrezzature, supporto logistico, formazione e compensi finanziari per realizzare l’attività di “pesca di rifiuti”. Questo modello operativo non solo favorisce la salvaguardia degli oceani, ma pone i pescatori al centro di un cambiamento positivo. Coinvolgerli, infatti, significa anche generare benefici sociali concreti e nuove opportunità di reddito, rafforzando la resilienza delle comunità costiere, spesso esposte a sfide economiche e ambientali.
La collaborazione diretta con i pescatori e la piattaforma di Ogyre consentono di garantire la completa tracciabilità dei rifiuti raccolti, che vengono successivamente destinati a processi di riciclo, contribuendo a creare un sistema circolare e sostenibile. In questo modo, l’attività promuove una crescita sostenibile che non si limita a proteggere il mare, ma offre anche sostegno a chi vive e lavora a stretto contatto con esso, dimostrando come ambiente e società possano prosperare insieme.
Contestualmente all’attività di pesca dei rifiuti, la collaborazione tra il gruppo Azimut-Benetti e Ogyre prevede, come detto, l’avvio di uno studio di fattibilità per l’apertura di un nuovo hub di raccolta di rifiuti marini in Toscana (sede di due dei siti produttivi dell’azienda). In proposito una nota del cantiere spiega che “l’hub situato tra Livorno e Viareggio coinvolgerà attivamente i pescatori locali, creando opportunità economiche sostenibili e rafforzando il legame di Azimut-Benetti con il territorio. Al contempo, si impegnerà nella conservazione di un mare come il Mediterraneo che oggi presenta dati allarmanti”.
Secondo il report del WWF “Mediterraneo in trappola, come salvare il mare dalla plastica” (datato 2018), con 1,25 milioni di microplastiche per km quadrato, il nostro mare ospita infatti una densità di microplastiche 4 volte superiore a quella della famosa isola di plastica del Pacifico. Inoltre, la plastica costituisce il 95% dei rifiuti nel Mediterraneo, sia in mare aperto che lungo le coste. In particolare, il tratto di mare di fronte alla Toscana è un’area sensibile, dove le correnti marine favoriscono l’accumulo di rifiuti plastici, alimentato dalle foci dei fiumi Arno, Tevere e Sarno.
L’iniziativa – viene spiegato – contribuirà così al raggiungimento di diversi obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, tra cui il miglioramento della qualità dell’acqua e la gestione sostenibile delle risorse idriche; favorire la gestione sostenibile dei rifiuti e la riduzione dell’inquinamento; ridurre gli effetti del cambiamento climatico attraverso azioni concrete; proteggere la biodiversità marina e gli ecosistemi oceanici; supportare i pescatori locali creando opportunità economiche sostenibili; dimostrare il potenziale delle collaborazioni pubblico-private per un impatto globale positivo.
In occasione della presentazione del progetto di collaborazione, la presidente di Azimut-Benetti Giovanna Vitelli ha tenuto a dire: “Da oltre vent’anni l’impegno del nostro gruppo per una maggiore sostenibilità ambientale è concreto, misurabile e mosso dalla volontà di adottare soluzioni innovative per fare la differenza “qui e ora”. Ogyre ha scelto lo stesso approccio. Grazie a questa partnership possiamo ampliare il nostro contributo, estendendolo dalla realizzazione di yacht a ridotte emissioni alla concreta rimozione dei rifiuti plastici dai mari». Antonio Augeri, co-fondatore e amministratore delegato di Ogyre, da parte sua ha tenuto a ricordare che “Ogyre nasce con la missione di ridurre l’inquinamento marino in collaborazione con chi vive il mare ogni giorno e la partnership con il Gruppo Azimut-Benetti ci permette di ampliare il nostro impatto e dimostrare come il dialogo tra tecnologia, comunità locali e aziende possa davvero fare la differenza”.
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