il vero costo del “venerdì nero” degli sconti

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Il Black Friday (“venerdì nero” caduto quest’anno il 29 novembre), simbolo di sconti e acquisti di massa, è diventato una tradizione globale che attrae milioni di consumatori. Tuttavia, dietro l’apparente convenienza si nasconde un costo elevatissimo per l’ambiente. Questa giornata (divenuta ormai un mese intero di sconti, tanto da parlare di “Black November”) genera un impatto devastante su trasporti, produzione, rifiuti e sostenibilità globale.

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Black Friday e inquinamento: l’impatto di trasporti e logistica

Uno dei principali motori del Black Friday è l’e-commerce, che si traduce in un’esplosione di spedizioni. Durante la settimana del Black Friday il numero di consegne aumenta del 300%, con un incremento delle emissioni di CO₂ pari al 30% rispetto a una settimana normale​.

In Europa, il 70% delle merci viaggia su gomma, una delle modalità più inquinanti. La consegna rapida spesso porta a spedizioni frammentate e percorsi inefficaci, moltiplicando le emissioni di gas serra. Inoltre, il fenomeno dei resi – che interessa circa il 30% degli acquisti online – comporta ulteriori trasporti, duplicando l’impatto ambientale.

Le possibili soluzioni sono:

  • Ottimizzazione della logistica: utilizzare software avanzati per pianificare percorsi efficienti.
  • Elettrificazione della flotta: incoraggiare l’uso di veicoli elettrici per le consegne urbane.
  • Riduzione dei resi: promuovere acquisti più consapevoli tramite descrizioni chiare e accurate dei prodotti.

Produzione e sovrapproduzione legate al “venerdì nero”

Per soddisfare la domanda del Black Friday, molte aziende aumentano la produzione, alimentando un ciclo insostenibile.

  • Elettronica: produrre uno smartphone richiede circa 70 kg di materie prime, tra cui minerali rari come litio e cobalto. L’estrazione e la lavorazione di questi materiali consumano energia e causano devastazione ambientale.
  • Fast fashion: l’industria tessile contribuisce al 10% delle emissioni globali di gas serra e consuma circa 79 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno. Molti prodotti acquistati durante il Black Friday hanno una vita breve, aggravando il problema dei rifiuti.

L’impatto ambientale degli imballaggi

Il boom delle consegne genera una quantità impressionante di rifiuti. Negli Stati Uniti, durante il weekend del Black Friday 2024, sono state prodotte oltre 500.000 tonnellate di rifiuti da imballaggi​. La plastica è tra i materiali più utilizzati, ma solo il 9% della plastica prodotta nel mondo viene effettivamente riciclata.

La plastica dispersa nell’ambiente finisce spesso nei mari, dove minaccia la fauna. Il trattamento e l’incenerimento dei rifiuti producono ulteriori emissioni. Esistono però delle alternative sostenibili: dagli imballaggi biodegradabili alla rimozione della plastica, incoraggiando l’uso di carta riciclata o imballaggi minimalisti.

Senza dimenticare il tema dell’economia circolare. Considerando la mole di acquisti effettuati durante il Black Friday, diventa sempre più importante sviluppare sistemi che permettano il riutilizzo degli imballaggi.

In generale, l’acquisto di dispositivi elettronici è tra i più popolari durante il Black Friday. Non a caso, il lunedì successivo al “venerdì nero degli sconti” è ormai stato battezzato come “Cyber Monday”, una ventiquattrore di sconti dedicati al tech. Tuttavia, molti di questi prodotti finiscono rapidamente tra i rifiuti. Nel 2023, sono stati prodotti 57,4 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, di cui meno del 20% è stato riciclato correttamente.

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Come ridurre l’impatto ambientale del Black Friday

Sebbene le aziende abbiano un ruolo cruciale, anche i consumatori possono fare la differenza. Oggi è possibile supportare iniziative che promuovono acquisti sostenibili (si parla di “Green Friday”), sostenere brand etici attraverso la scelta di marchi che rispettino standard ambientali e sociali, acquistare solo ciò che è realmente necessario, optare per prodotti di seconda mano o rigenerati.

Di contro le aziende e i governi devono adottare misure più incisive per ridurre l’impatto del Black Friday:

  • Politiche di sostenibilità: obbligare le aziende a ridurre le emissioni e a usare materiali riciclati.
  • Tassazione green: incentivare economicamente le pratiche sostenibili.
  • Educazione e sensibilizzazione: informare i consumatori sui costi ambientali del consumismo.

Il Black Friday non deve per forza essere un evento insostenibile. Con un approccio più consapevole, sia da parte delle aziende che dei consumatori, è possibile ridurne l’impatto ambientale. La transizione verso un’economia circolare, basata su riuso, riparazione e riciclo, è un passo essenziale per proteggere il nostro pianeta.





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