Infrastrutture sportive: i problemi in Sicilia

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La Sicilia è figlia di cattedrali in un deserto sportivo. Marzo 2025 sarà una data cruciale per il futuro dello stadio Renzo Barbera di Palermo. Entro quella data, il certificato di idoneità statica scadrà, rendendo l’impianto inagibile senza il rinnovo. Sono necessari lavori urgenti stimati in circa 3 milioni di euro, una cifra che il Comune di Palermo non può permettersi. Ancora una volta, quindi, sarà il Palermo FC a intervenire economicamente, come già fatto in estate con 3,5 milioni di euro spesi per mantenere l’impianto aperto al pubblico.

Il rapporto tra il Palermo e l’amministrazione comunale è regolato da una concessione in scadenza nel 2026, che prevede un pagamento totale di 488.282 euro da parte del club, una cifra lontana dal coprire i costi già anticipati dal Palermo. Per risolvere la questione, si sta discutendo una nuova convenzione. Il sindaco Roberto Lagalla intende presentare una bozza entro la fine del 2024, con un piano articolato in tre fasi: eliminazione delle criticità per l’agibilità, miglioramento della fruibilità dell’impianto e un ammodernamento complessivo.

Per quasi 10 anni, invece, il Velodromo è rimasto abbandonato a sé stesso. Dal settembre 2019, materiali come moquette e vernici sono stati lasciati alle intemperie, senza che i lavori di ristrutturazione abbiano fatto progressi significativi. L’impianto, che avrebbe dovuto diventare una struttura sportiva polivalente e un’arena per concerti all’aperto, è rimasto a lungo inutilizzato.

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Alla fine del 2019, i lavori sono stati interrotti a causa di problemi procedurali con i progetti, che si sono rivelati inadeguati. La situazione, però, si è sbloccata di recente. La scorsa estate, invece, sono ripartiti i concerti.

Rimanendo nel capoluogo, assurda la situazione del Palermo Popolare, squadra che gioca in Prima Categoria, che è costretta ogni giorno a inventarsi qualcosa di nuovo. Infatti, non ci sono strutture e ogni domenica la società è costretta a elemosinare un campo di gioco.

Passando a Catania, il grande Palasport di Nesima, abbandonato da venti anni e preda dei vandali, non rimarrà un’incompiuta. Il sindaco Enrico Trantino e l’assessore Sergio Parisi hanno presentato il progetto di riqualificazione dell’avveniristica struttura presso il Palazzo degli Elefanti. I lavori inizieranno nei prossimi giorni, grazie a un investimento di quasi 15 milioni di euro provenienti dai fondi comunitari del Patto per Catania. Il progetto esecutivo, elaborato dalla ditta appaltatrice che ha vinto il servizio integrato di progettazione ed esecuzione, trasformerà l’impianto in un centro polifunzionale per servizi sportivi e grandi eventi. La riqualificazione del Pala Nesima, situato a pochi passi dalla stazione della metropolitana, fa parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana. Il complesso polifunzionale includerà anche una piscina olimpionica, un campo di calcio a undici con misure regolamentari, due campetti di calcio a cinque e ampie aree di parcheggio per auto e moto.

Infine, una buona notizia. Lo storico campo di calcio Duca d’Aosta, situato nella zona di San Leone a Catania e risalente agli anni Sessanta, è stato completamente riqualificato e restituito alle società calcistiche catanesi e siciliane. I lavori di riqualificazione, presentati dal Comune di Catania e finanziati con circa 700mila euro dal programma Sport e Periferie del Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono stati completati con successo.

L’assessore comunale allo Sport, Sergio Parisi, ha consegnato l’impianto rigenerato al presidente regionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Enzo Morgana, e al presidente provinciale, Lino Gurrisi, alla presenza del responsabile del CONI etneo, Enzo Falzone. Il campo ora vanta un manto in erba sintetica misto a fondo naturale, sostituendo il precedente terreno in terra battuta.

Sono stati installati un nuovo e moderno impianto di illuminazione a LED e sono stati eseguiti lavori di restyling degli spogliatoi e degli altri spazi comuni, che erano in condizioni di degrado. Questi interventi hanno trasformato il campo in una struttura moderna, funzionale e fruibile, rispondendo così alle esigenze delle società calcistiche dei campionati federali giovanili e di calcio minore.

Francesco Tarantino



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