Archiviati, turisticamente parlando, il Natale e anche il Capodanno a Caserta, gli operatori economici e turistici della città, all’indomani dell’intervista del sindaco Carlo Marino rilasciata al “Mattino”, guardano al futuro fra delusioni, speranze, aspettative e proposte. «Abbiamo preso atto con rammarico che, ancora una volta, le festività natalizie passeranno senza eventi significativi al contrario di quanto si farà a Napoli», osserva Lucio Sindaco, presidente Confcommercio di Caserta.
«Ovviamente – continua – siamo contenti che nel 2025 ci sia il concerto di Ligabue, ma non si può pensare di andare avanti con pochi eventi all’anno: bisogna dare continuità a queste iniziative altrimenti non c’è speranza. Intanto, aspettiamo fiduciosi il prossimo tavolo del turismo augurandoci che qualcosa cambi. A partire dalla tanto celebrata app: questa sì che potrebbe rappresentare la svolta tanto attesa e avere un impatto significativo sul turismo fornendo informazioni utili su eventi, attrazioni, appuntamenti, offerte, sconti e servizi e rendendo più facile ai turisti pianificare e ottimizzare la visita sul territorio. Sempre che non si trasformi nell’ennesima incompiuta, un timore legittimo, abituati come siamo ad ascoltare annunci e a vedere realizzato pochissimo».
Sembra, invece, essere cosa fatta l’entrata in vigore della tassa di soggiorno, come anticipato da Marino nell’ultimo Tavolo del turismo (il prossimo è stato convocato il 16) e comunicato agli operatori. «Noi che ne siamo stati i promotori e i sostenitori più convinti, accogliamo molto positivamente la notizia, ormai ufficiale, che dall’1 gennaio la tassa sarà applicata», dice Sebastiano Simone, presidente provinciale Federalberghi.
Che aggiunge: «In questi giorni ci stiamo, infatti, dotando degli strumenti applicativi per poterla rendere funzionante, nel frattempo approfittiamo per informare i nostri ospiti della prossima entrata in vigore. Abbiamo gruppi che avevano confermato il loro soggiorno quando la tassa ancora non c’era e, dunque, dobbiamo metterli a conoscenza della variazione. Per l’app, abbiamo già fatto presente ai responsabili che i contenuti non sono adeguati e sei mesi fa abbiamo inviato richieste di modifiche e miglioramenti. Dunque, siamo contenti che sia pronta ma auspichiamo che siano state apportate le variazioni necessarie».
E sul Natale? «Inutile parlare – continua – si conferma il dato di sempre: qui a Caserta è un periodo di bassa stagione, durante il quale, al massimo godiamo di riflesso del successo di Napoli e del movimento che riescono a provocare i mercatini di Limatola. Insomma, fino a quando non riusciremo a inventare e investire su eventi attrattivi (come ad esempio hanno fatto a Gaeta, dove sono pieni fino a gennaio) anche con il coinvolgimento di privati, meglio rassegnarsi all’idea che Caserta non è una città per il Natale».
Sulla mancata programmazione natalizia, torna anche Salvatore Petrella, presidente Confesercenti Caserta: «È sempre la solita storia, arriviamo in questo periodo e ci si ricorda che è Natale. Credo, invece, che debba essere cambiata la prospettiva: dobbiamo parlare ora di Natale, certo, ma di quello del 2025. E se è questa l’ottica, noi ci dichiariamo da subito pronti a collaborare, a partecipare alle iniziative che si vorranno mettere in campo. Insomma, non si può improvvisare, tamponare, attrezzarsi al momento: per mettere in piedi queste iniziative, bisogna partire in tempo, appunto programmare. Ogni anno ci ripropone di farlo e poi si finisce sempre per essere in ritardo». Petrella interviene anche sulla tassa di soggiorno: «Siamo d’accordo anche perché Caserta forse è l’unica città a non averla attuata. Vogliamo, però, ribadire che venga definito un capitolo di spesa ad hoc in modo che l’intero ricavato venga destinato al settore turistico, all’organizzazione di eventi, al rendere più accogliente la città».
Giacomo Serao, contitolare del bar omonimo, dopo aver criticato l’assenza di eventi natalizi in città, riporta l’attenzione su un altro annoso problema. «Senza parcheggi – dice – inutile ipotizzare eventi, inutile cercare di convogliare flussi turistici in città e anche l’idea del “Lungoreggia liberato” di cui sono stato fra gli ideatori è destinata al fallimento. Purtroppo, oggi tanta gente si muove in auto e Caserta non ha parcheggi sufficienti per accoglierla: il parcheggio all’ex caserma Pollio è chiuso come quello al Monumento ai Caduti. Tante volte è stato promesso che sarebbero stati riaperti, ma poi tutto rimane com’è. Avevamo proposto anche l’attivazione dell’app dedicata che potesse fornire informazioni dettagliate sulle aree di sosta disponibili e guidare il visitatore per raggiungerle. Ma anche questa idea è finita nel dimenticatoio».
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