Il turismo, settore cruciale per l’economia italiana e ancor di più per città portuali come Ancona, sembra essere vittima di una gestione confusa e frammentata. Dalla stampa emerge l’intenzione di creare una nuova consulta dedicata al turismo, composta da numerosi soggetti, con l’obiettivo dichiarato di “facilitare e promuovere uno sviluppo integrato e sostenibile del territorio”. Tuttavia, questa proposta solleva molte domande: può davvero contribuire alla crescita di un settore che richiede soluzioni rapide e mirate, o rischia di generare ulteriore dispersione di energie e risorse?
La CNA di Ancona non nasconde le sue perplessità, sottolineando come questa iniziativa ignori i problemi concreti già noti e trascuri l’attuale Consulta Economica, istituita con la nuova amministrazione ma finora scarsamente operativa. Inoltre, la composizione del nuovo organismo sembra escludere le micro e piccole imprese, che rappresentano la spina dorsale del tessuto produttivo locale e nazionale, anche nel comparto turistico.
L’importanza del turismo per l’economia non può essere sottovalutata. Secondo dati recenti, il settore contribuisce in modo significativo al PIL nazionale, sostenendo milioni di posti di lavoro e alimentando un indotto che coinvolge settori chiave come l’artigianato, la ristorazione, l’agroalimentare e la cultura. Per Ancona, il turismo marittimo e crocieristico rappresenta un’opportunità straordinaria: un incremento delle presenze turistiche potrebbe generare un impatto positivo su tutta l’economia locale.
Eppure, alcuni nodi rimangono irrisolti. La questione del Molo Clementino, ad esempio, attende ancora una Valutazione Ambientale dal ministero. Si tratta di un progetto che, se realizzato, potrebbe quintuplicare il flusso dei crocieristi, con benefici enormi per il territorio. Anche l’accoglienza turistica ha mostrato gravi lacune: la stagione estiva scorsa ha visto servizi avviati in ritardo e strutture impreparate, offrendo un’immagine poco competitiva a chi sceglie Ancona come meta.
Inoltre, il decoro urbano e l’arredo cittadino, che dovrebbero contribuire a rendere la città più attrattiva, avanzano a rilento. Questi ritardi rischiano di compromettere le potenzialità di crescita di un settore che necessita di decisioni coraggiose.
La proposta di istituire una nuova “Consulta per l’Economia del Territorio e del Mare (TEMA)” si aggiunge a un quadro già sovraccarico di organismi: dall’attuale Consulta Economica, che si è riunita solo due volte dall’insediamento della nuova amministrazione, all’annunciato inserimento di un esperto di settore nello staff dell’assessore competente. La proliferazione di consulte, senza un piano d’azione chiaro, rischia di generare confusione anziché soluzioni.
Il modello proposto per TEMA coinvolge una miriade di soggetti: sindaco o delegato, presidenti delle commissioni consiliari, autorità portuali, associazioni industriali, operatori turistici, ambientalisti, associazioni del settore agroalimentare, oltre a organismi regionali e macroregionali come la Macroregione Adriatico-Ionica. Tuttavia, manca un elemento fondamentale: la rappresentanza delle micro e piccole imprese, vero motore dell’economia locale. Questa esclusione è particolarmente grave, considerando che le MPI costituiscono la maggioranza delle attività produttive del comparto turistico.
“Costituire un organismo con decine di partecipanti non è il modo migliore per creare una cabina di regia efficace. – sottolinea Andrea Cantori, segretario della CNA di Ancona – Il rischio è che la molteplicità degli attori renda impossibile operare con concretezza. Le proposte attuali sono confuse e di corto respiro, con troppi organismi e poche idee per affrontare le problematiche reali. È evidente che il turismo necessita di una governance chiara e unitaria. Servono azioni immediate per migliorare l’accoglienza, potenziare le infrastrutture e promuovere il territorio in modo strategico. – conclude Cantori – Il coinvolgimento delle MPI e delle associazioni di categoria è essenziale per assicurare che le decisioni siano calate nella realtà locale e non restino mere esercitazioni teoriche.”
“La stessa consulta economica potrebbe essere il soggetto incaricato a discutere con il Comune e i suoi delegati della promozione turistica. – ha commentato Raffaele Giorgetti, presidente della CNA di Ancona – Il turismo potrebbe essere trattato come un tavolo tematico della stessa consulta, che potrebbe avvalersi per l’occasione, a titolo consultivo, di professionisti esperti in marketing turistico e comunicazione che sicuramente non mancano in città. – Conclude Giorgetti – In questo modo resterebbe attivo l’ambito di confronto permanente tra Amministrazione e categorie produttive, le uniche con il polso autentico sulle esigenze della città.”
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