Benessere equo e sostenibile: in Molise è sotto la media nazionale – isNews

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L’Istat ha diffuso i dati del report BesT. Punti di forza e di debolezza delle province di Campobasso e Isernia


CAMPOBASSO/ISERNIA. Benessere equo e sostenibile: il Molise si posiziona al di sotto della media nazionale. Questo quanto emerge dalla seconda edizione del report BesT dell’Istat, che delinea i profili della regione e delle rispettive province.

Lo studio analizza la regione e le sue province evidenziando i divari rispetto all’Italia, i punti di forza e di debolezza, oltre alle evoluzioni recenti. Inoltre, tre focus tematici approfondiscono il quadro nei domini Benessere economico, Paesaggio e patrimonio culturale, Innovazione, ricerca e creatività con nuove misurazioni e analisi sulle condizioni economiche degli individui, sulla dotazione e fruizione di musei e biblioteche, sull’offerta di servizi comunali online per le famiglie.

Il Molise presenta livelli di benessere relativamente più bassi rispetto al complesso delle province italiane valutate sugli 11 domini del Bes dei territori. Infatti, considerando le distribuzioni di 64 indicatori provinciali in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) nell’ultimo anno disponibile, il 27,8 per cento delle misure colloca le province molisane nelle classi di benessere alta e medio-alta mentre il 42,1 per cento le colloca nelle classi bassa e medio-bassa (gli stessi valori calcolati su tutte le province italiane sono rispettivamente del 41,8 per cento e 35,6 per cento). Tuttavia, circoscrivendo l’analisi alle sole regioni della ripartizione, il profilo del Molise evidenzia una penalizzazione relativamente minore rispetto al Mezzogiorno poiché la frequenza dei suoi posizionamenti nelle due classi più elevate è superiore alla media (+1,6 punti percentuali), mentre la frequenza dei posizionamenti nelle due classi di coda è ben al di sotto della media di ripartizione (-10,1 punti percentuali).

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Il contesto provinciale appare caratterizzato da una complessiva omogeneità, che emerge in maniera significativa considerando le due classi di testa e di coda in forma aggregata. Infatti, il vantaggio di Isernia nelle classi alta e medio-alta (29,0 per cento a fronte del 26,6 di Campobasso) è controbilanciato dallo svantaggio registrato nelle due classi più basse (43,6 per cento dei posizionamenti, a fronte del 40,6 di Campobasso).

Dal confronto tra gli 11 domini del Benessere, il quadro più critico per le province molisane emerge nel dominio Innovazione, ricerca e creatività, con il 75,0 per cento degli indicatori provinciali nelle due classi di coda e nessuno nelle due più alte. Gli svantaggi più significativi in questo dominio riguardano la quota di comuni che erogano interamente online almeno un servizio rivolto alle famiglie (23,9 per cento a fronte del 42,7 per cento del Mezzogiorno e del 53,6 per cento della media nazionale) ed il tasso di mobilità dei laureati (25-39 anni) che registra un saldo negativo con una perdita verso l’estero e verso le altre regioni del Paese pari a 36,8 giovani laureati per mille residenti di pari età e livello di istruzione. Anche il dominio Benessere economico mette in luce una larga prevalenza di posizionamenti nelle due classi inferiori (70,0 per cento) e nessuno in quella più alta.

I principali punti di forza si concentrano invece nel dominio Sicurezza, nel quale si registra una buona percentuale di indicatori su livelli di benessere relativo alti (41,7 per cento) e medio-alti (25,0 per cento) e nessun posizionamento nella classe di coda della distribuzione nazionale. In questo dominio la regione, per cinque indicatori su sei, evidenzia livelli di benessere superiori rispetto a quanto si registra in media nella penisola. In particolare, le misure relative alle denunce di reati predatori sono quelle che segnalano le distanze più ampie in positivo rispetto alla media-Italia. Nel 2022 le denunce di rapina (10,3 ogni 100 mila abitanti) e di borseggio (29,2 ogni 100 mila abitanti) sono nettamente inferiori alla media di ripartizione (rispettivamente 34,5 e 61,6 ogni 100 mila) e alla media-Italia (rispettivamente 43,5 e 219,1 ogni 100 mila). Le denunce di furto invece (164,4 ogni 100 mila abitanti), con una crescita di circa 6 punti rispetto al 2019, superano il Mezzogiorno (131,8), ma rimangono inferiori all’Italia (226,7).

Anche nel dominio Ambiente le province molisane riportano in prevalenza buoni risultati (50,0 per cento di posizionamenti nelle classi alta e medio-alta), pur a fronte di un 25,0 per cento di posizionamenti nelle due classi più basse. Più nello specifico, anche in questo dominio tutti gli indicatori segnalano livelli di benessere superiori alla media nazionale, ad eccezione di quello sulla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, che nel 2022 raggiunge il 58,4 per cento, quasi sette punti percentuali in meno rispetto alla media del Paese e quello sulla dispersione delle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile, che nello stesso anno si attesta al 53,9 per cento (11,5 punti percentuali in più della media-Italia).

Infine, nel dominio Istruzione e formazione il Molise e le sue province detengono una percentuale di indicatori nelle due classi di benessere relativo più elevate pari al 33,3 per cento e riportano un ulteriore 44,4 per cento di posizionamenti nella classe media. Il 22,2 per cento delle misure è nella classe medio-bassa e nessuna nella classe bassa. Nel dominio in questione, l’indicatore in relazione al quale la regione si distingue per il risultato maggiormente positivo è il tasso di passaggio all’università, ossia la quota di neo-diplomati che si iscrivono per la prima volta all’università nello stesso anno del diploma, che nel 2022 si attesta al 59,7 per cento, a fronte di un dato nazionale pari al 51,7 per cento.

Le condizioni economiche degli individui. La distribuzione del reddito disponibile equivalente (basata sul sistema integrato dei registri) segnala per il Molise un livello di reddito disponibile equivalente inferiore a quello nazionale ma superiore a quello del Mezzogiorno. Il 50 per cento degli individui residenti in famiglia dispone al più di 14.800 euro annui, a fronte di un valore mediano di 17.500 euro per l’Italia e di 13.600 per il Mezzogiorno. Le due province della regione mostrano differenze contenute. La provincia di Isernia presenta il livello mediano di reddito leggermente più elevato (15.200 euro) rispetto ai 14.700 euro della provincia di Campobasso, che evidenzia tuttavia una minore dispersione e, dunque, una minore disuguaglianza tra gli individui.

Musei e biblioteche. Il Molise dispone di 35 strutture tra musei, aree archeologiche e monumenti, pari allo 0,8 per cento delle 4.416 strutture censite in Italia nel 2022. Oltre un terzo del patrimonio culturale della regione è di titolarità statale. La rete di 58 biblioteche pubbliche e private, che nel 2022 rappresentano lo 0,7 per cento del totale nazionale, sono distribuite in 47 comuni, che rappresentano un terzo dei centri della regione e che nel 61,7 per cento dei casi presentano una popolazione inferiore a 2.000 abitanti.

I servizi comunali online per le famiglie. Nel 2022 solo il 23,9 per cento dei Comuni molisani gestisce interamente online l’iter per l’accesso ad almeno un servizio per le famiglie, meno della metà rispetto all’Italia (53,6 per cento). La percentuale è più alta nella provincia di Campobasso (29,8 per cento) rispetto alla provincia di Isernia (14,4 per cento). Anche il numero di servizi offerti è inferiore alla media nazionale: solo il 19,7 per cento dei Comuni molisani offre da uno a tre servizi interamente online, poco più della metà della media-Italia (38,3 per cento). Le tipologie di servizi online più frequenti sono: l’imposta comunale sugli immobili (9,8 in Molise e 16,3 in Italia), la tassa sui rifiuti solidi urbani (8,6; 14,4) e i servizi di mensa scolastica (7,9; 26,5).

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