dalla didattica digitale alla cornice metodologica – Franco Lofrano notizie sull’Alto Jonio

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COMUNICATO STAMPA

A Scuola di Innovazione a Montepaone: dalla didattica digitale alla cornice metodologica

Conto e carta

difficile da pignorare

 

<<Il cambiamento avviene e basta. Non annuncia il suo arrivo. Irrompe nella quotidianità e scompiglia le sue regole, anche se stabili e collaudate. È ciò che è accaduto con l’ingresso delle nuove tecnologie nella vita dell’essere umano>>, esordisce così la Professoressa Floriana Ciccaglioni, che aggiunge: <<Giorno dopo giorno, anzi, si potrebbe azzardare, minuto dopo minuto, ciò che nell’immediato viene avvertito come una novità è già divenuto materiale obsoleto da scavallare velocemente per altrettanto velocemente riadattarsi ad un nuovo “nuovo”. La scuola, ovviamente, non è esente da tutto questo, perché essa vive nella società che, anzi, per sua natura contribuisce a costruire. Ma, spesso impreparata a reinventarsi in maniera repentina, perché saldamente legata a quei dettami che l’anno fondata – quelli di una scuola ancorata a polverosi tomi di letteratura o matematica o diritto, funzionali ad un tipo di didattica verticale, avvezza a considerare i discenti (rubando le parole a Plutarco) come vasi da riempire piuttosto che come fiaccole da accendere, oggi purtroppo arranca e procede a fatica in avanti, verso il futuro>>. Ecco che negli ultimi anni, al Ministero dell’Istruzione è toccato rimboccarsi le maniche e focalizzare la sua attenzione sulla formazione specifica del personale scolastico, per affrontare la transizione verso l’ambiente digitale. L’ultimo nato a Palazzo Chigi, il Decreto Ministeriale 66 del 2023 vuole che le scuole statali del primo e secondo ciclo possano beneficiare di risorse per migliorare le competenze digitali del personale. In questa direzione si è mosso l’Istituto scolastico calabrese “IC Montepaone”, guidato dalla Dirigente Professoressa Anna Alfeo, la quale da diversi anni sostiene l’importanza dell’innovazione digitale all’interno delle scuole. “Dalla didattica digitale alla cornice metodologica” è il nome dell’esperienza di alta formazione, corso tenuto dal Dirigente scolastico Professoressa Maria Brutto, cui hanno aderito diversi docenti dell’Istituto operante in provincia di Catanzaro. La Presidenza del Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, per voce di Luigi Stanizzi, ha esternato appezzamento nei confronti della Professoressa Maria Brutto e, naturalmente, dell’intera organizzazione scolastica che ha il merito di affrontare tematiche così rilevanti e attuali. Il corso, della durata complessiva di 25 ore, si è svolto nei mesi di settembre, ottobre e novembre ed è stato suddiviso in tre macro moduli: “Tecnologia e metodologia”, “Ambienti didattici creativi e uso della IA”, “Progettare lezioni interattive”. Ciascun modulo è stato suddiviso in ulteriori due parti, la prima teorica e la seconda laboratoriale. Attraverso una panoramica generale, si è partiti dalla conoscenza dell’inquiry confermativo (in quanto gli studenti hanno a che fare con fenomeni noti e prevedibili) e quello strutturato (in cui il docente propone la domanda e suggerisce l’iter di insegnamento), per poi affrontare il modo del metaverso, un mondo virtuale all’interno del quale è possibile seguire lezioni e partecipare a campus di approfondimento e ricerca in maniera coinvolgente, quasi come se ci si trovasse nel mondo reale. L’aspetto pratico, invece, ha riguardato la realtà aumentata, un’esperienza interattiva che potenzia il mondo reale con informazioni percettive generate al computer e il cloud computing, tecnologia che consente di usufruire, tramite server remoto, di risorse software e hardware – per esempio memorie di massa per l’archiviazione di dati – il cui utilizzo è offerto come servizio da un provider.  Nel secondo step, l’attenzione è stata posta sul thinklink, un’app che permette di rendere le immagini, foto, mappe geografiche interattive e lo storytelling che si orienta tra icone, foto, fumetti e intelligenza artificiale. Per ultimo, il terzo step ha visto sviluppare il tema del coding unplugged, un’etichetta che definisce ogni attività di apprendimento e insegnamento dei principi della programmazione, che non prevede l’utilizzo di dispositivi elettronici, come computer o tablet e delle stringhe di programmazione, una sequenza di caratteri, come lettere, numeri e simboli, che viene utilizzata per rappresentare il testo nei linguaggi di programmazione. Altri temi sono stati la gramification, l’utilizzo di meccanismi tipici del gioco e, in particolare, del videogioco (punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche), per rendere gli studenti partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti e la preparazione di un EAS (Episodio di Apprendimento Situato), cioè l’attività di insegnamento e apprendimento che attraverso un contenuto circoscritto, uno sviluppo temporale ridotto e un agire contestualizzato si propone come forma di insegnamento efficace e come opportunità di apprendimento significativo. <<Si dice che la porta sia la parte più lunga del viaggio>>, sostiene l’apprezzata  dirigente Maria Brutto, per presentare con una citazione di Marco Terenzio Varrone il suo corso sulla transizione digitale della didattica, <<perché risulta fondamentale che i docenti conoscano e utilizzino le metodologie didattiche innovative per l’insegnamento e l’apprendimento, connesse con l’utilizzo delle nuove tecnologie.>>  

Francesca Stanizzi



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