Intervista a Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura di Roma

Roma: l’offerta culturale per il Giubileo 2025, le progettualità per la Capitale, il potere dei colossi del web. In questo momento, l’attenzione è legata ai tanti cantieri, alla città che si prepara all’arrivo dei flussi di turisti e pellegrini e agli effetti positivi e negativi che questo appuntamento tanto atteso avrà per la Capitale. Ne parliamo con Massimiliano Smeriglio, già deputato ed eurodeputato, Assessore alla Cultura di Roma Capitale. 

Intervista all’Assessore Massimiliano Smeriglio 

Le città non si possono chiudere, il patrimonio culturale è il nostro volano: la cultura è motore del turismo, il 70% dei turisti nelle città d’arte è internazionale. 
La vocazione di Roma è sempre stata quella di una città plurale e inclusiva. Una vocazione che, senza dubbio, crea un moltiplicatore economico enorme. Eppure, non dobbiamo perdere di vista quello che significa Roma come città d’arte. Una città che richiama ogni anno milioni di turisti ma che impone anche una certa cura dell’accoglienza e un’attenzione particolare per la tutela del patrimonio storico e artistico. Abbiamo, infatti, una delle più alte concentrazioni artistiche al mondo che hanno bisogno di essere conservate e tutelate. Un patrimonio anche fragile e su questo non si smette mai di vigilare e lavorare, sia lato assessorato sia lato Sovrintendenza e Soprintendenza. Un lavoro delicato che ha bisogno del contributo di tutti. E poi, non dimentichiamo che tutta questa Grande Bellezza appartiene innanzitutto alle romane e ai romani, molti dei quali pur vivendo qui da sempre spesso non hanno messo mai piede in un museo. Il nostro impegno oggi è quello di riavvicinare l’arte e la cultura di Roma alle periferie. 

A suo avviso, Roma è uno degli obiettivi di un capitalismo frenetico? E come bilanciare il peso delle piattaforme digitali?  
Stiamo lavorando proprio su questo. Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che mi dà pieno mandato per lavorare con le piattaforme, nella fattispecie con AirBnb perché il tema del consumo selvaggio dei luoghi d’arte sta provocando diversi problemi alla città. L’alta concentrazione di affitti brevi nel centro storico della città ha causato un aumento ingiustificato del costo degli affitti, così come quelli degli immobili in vendita. Stanno sparendo i negozi di prossimità, espulsi o nella maggior parte dei casi chiusi, a tutto vantaggio di un turismo mordi e fuggi. Il centro sta perdendo la sua identità, la stessa che – negli anni – ha fatto innamorare moltissimi turisti. In molte capitali europee, e non solo, sono stati messi dei limiti agli affitti brevi, e in alcuni casi sono state bloccate le licenze. Dobbiamo tornare a pensare a Roma come una città accogliente, non solo per i turisti ma anche per le romane e i romani. 

I lavori per il Giubileo 2025 a Roma 

Roma si trasforma. Qual è la sua visione della città, qual è il linguaggio che la Capitale dovrebbe avere per competere partendo anche da altre esperienze di capitali europee e nel mondo? 
Un linguaggio di accoglienza ma anche di attenzione. Roma è una città che, al pari delle altre capitali europee, ha bisogno di attenzione anche per le sue cittadine e i suoi cittadini. È la città del dialogo e della Pace e, con l’arrivo del Giubileo 2025, lo sarà ancora di più. Il mio impegno come Assessore alla Cultura sarà proprio quello di puntare a un incontro fra mondi, storie, etnie in un percorso collettivo di appartenenza a un unico popolo.  

Il Teatro Valle: a che punto lo stato dei lavori? 
Pochi giorni fa abbiamo fatto un sopralluogo pubblico, invitando la stampa e abbiamo mostrato lo stato di avanzamento dei lavori. Con una variazione di bilancio, abbiamo stanziato altri 3,7 milioni di euro per la messa a norma del sistema antincendio di tipo water mist, tra i più evoluti considerata l’alta concentrazione delle parti lignee. Stiamo parlando del Teatro moderno più antico d’Europa e che, quindi, necessita di tutte le precauzioni e tutele possibili. Inoltre, interverremo anche sulla buca degli orchestrali per consentirne l’utilizzo anche come teatro d’opera. Contiamo di aprire e restituire il Teatro Valle alla città a febbraio 2026 con un mini-cartellone di spettacoli fino a maggio. 

La politica ha necessità di ridisegnare visioni e lungimiranza, a partire dalla Cultura. Le amministrazioni hanno perso lungimiranza e capacità di disegnare le città?  
L’azione del mio assessorato si ispira alle stagioni di Nicolini e Borgna, personalità che hanno saputo immaginare un volto e una vocazione della città più vicina alla gente, coinvolgendo artisti, intellettuali che hanno lasciato il segno. Dobbiamo riannodare i fili di un colloquio interrotto in questi anni, riportare la cultura verso le parti più periferiche della città e portare la cittadinanza a godere della vera Grande Bellezza di Roma, in ogni sua sfaccettatura. 

Turismo, decolonizzazione e memoria: le sfide della Roma di oggi e domani 

Turismo e sostenibilità: conservare, proteggere, restaurare, tutelare ma anche aprire arte e cultura a tutti in maniera equa e rendere fruibile la grande bellezza di Roma: come garantire che le meraviglie di Roma rimangano accessibili per le future generazioni? 
Puntando tutto il nostro impegno in un dialogo continuo fra i diversi attori che si occupano di tutelare e conservare l’arte della nostra città. Aprendo alla cittadinanza tutta, ai turisti, e cercando di costruire percorsi di fruizione inclusivi. Tra le risorse PNRR stanziate per Caput Mundi sono previste, ad esempio, risorse per rendere i musei assolutamente accessibili alle diverse disabilità di visitatrici e visitatori. E sarà un crescendo. Ora stiamo vivendo dei comprensibili disagi, ma nei prossimi mesi tutti i cantieri saranno rimossi e potremo restituire una città al passo delle altre capitali europee, conservando e tutelando la nostra Storia ma spingendo sull’acceleratore dell’innovazione. 

Sul fronte della toponomastica, si parla in questi giorni della “decolonizzazione” delle vie del quartiere Africano dando il via alla “rivoluzione del linguaggio”: di cosa si tratta? Dare il giusto nome ai fatti storici?  
La rivoluzione del linguaggio inizia dalla decolonizzazione delle vie della nostra città. Si è trattato di inquadrare meglio dal punto di vista storico i massacri e le violenze fatte dal Regno d’Italia e dal regime fascista. Per ora, quindi, saranno cambiate soltanto 24 didascalie, e non i nomi delle vie e delle piazze, che restano gli stessi. Continueremo su questa strada. 

Roma è città Medaglia d’Oro della Resistenza; un parco inaugurato alle Staffette Partigiane, zona Torre Angela; importante ricordare e riconoscere il loro ruolo nella battaglia per la Liberazione:  
Un’iniziativa realizzata in collaborazione con L’Anpi provinciale, perché memoria è diversa da ricordo. Con questa intitolazione abbiamo voluto rendere omaggio alle tantissime, spesso giovanissime, donne che rischiarono la vita per liberare il nostro Paese dalla dittatura nazifascista. La resistenza non è stata un fatto di eroi ma di un popolo organizzato, messo in campo da giovanissimi che hanno sentito l’urgenza di combattere per costruire la democrazia. Abbiamo voluto rappresentare la parte migliore della nostra Storia che risiede nello spirito costituzionale del Paese. 

C’è qualche nuovo progetto di infrastruttura culturale che riguardi ad esempio la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Via Crispi o la governance di Zetema – Palaexpo oppure il network delle Biblioteche di Roma? 
Stiamo cercando di qualificare sempre più il programma degli eventi e della fruizione museale. Soprattutto stiamo rafforzando le infrastrutture presenti in tutta la città. Le biblioteche sono il punto centrale di questo sistema. 
 
Alessandra Paparelli  
 
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