Dalle automobili ai tessili, passando per il cioccolato, il vino, il whiskey e altri liquori: dopo 25 anni anni di negoziati, intensificati negli ultimi nove mesi, l’Unione europea ha concluso l’accordo commerciale con il Mercosur, il blocco di 4 Paesi dell’America Latina – Uruguay, Paraguay, Argentina e Brasile – che potrebbe essere estesa nei prossimi anche alla Bolivia.
Avviati a giugno 1999, i negoziati hanno portato a un primo “accordo politico” nel 2019 la cui ratifica è stata bloccata dal malcontento degli agricoltori e dalle preoccupazioni delle divergenze negli standard ambientali tra Ue e blocco sudamericano.
“E’ una giornata storica, l’inizio di una nuova storia. Ora non vedo l’ora di discuterne con i paesi dell’Ue”, afferma la presidente Ursula von der Leyen al termine del vertice con i leader del blocco Mercosur a Montevideo. “Questo accordo funzionerà sia per le persone sia per le aziende. Più posti di lavoro. Più scelte. Prosperità condivisa”.
La firma, in questo momento, è anche un segnale politico, come ha fatto notare la stessa von der Leyen, che ha colto l’occasione della chiusura protezionista in vista da parte degli Stati Uniti e forse anche la debolezza politica della Francia. “Questo accordo non è solo un’opportunità economica, è una necessità politica. Siamo partner con idee simili. Crediamo entrambi che apertura e cooperazione siano i veri motori del progresso e della prosperità. So che forti venti soffiano nella direzione opposta, verso l’isolamento e la frammentazione. Ma questo accordo è la nostra chiara risposta”.
La Commissione europea ha la competenza esclusiva nel negoziare gli accordi commerciali e i termini sono segreti fino alla conclusione dei negoziati. Il testo sarà pubblicato la prossima settimana ma certamente rispetto all’ultima versione sono stati aggiunti diversi elementi di garanzia per le imprese e il mercato europeo.
“L’accordo pone al centro la sostenibilità, integrando tra i suoi elementi fondanti l’Accordo di Parigi per il Clima, un impegno concreto per la riduzione della deforestazione, e chiari vincoli di sostenibilità ambientale e sociale. Un fondo da 1.8 miliardi sarà inoltre mobilizzato per la transizione green e digitale nei paesi del Mercosur, tramite l’iniziativa europea del Global Gateway. Saranno protette le oltre 350 indicazioni geografiche. E i nostri standard sanitari e alimentari europei rimangono intoccabili”, ha rimarcato von der Leyen.
Ora l’Esecutivo Ue dovrà elaborare un testo legislativo che traduca l’accordo, che verrà poi inviato agli Stati membri e al Parlamento europeo per il processo di ratifica, che deve ancora essere definito.
Tra gli Stati, la Francia e la Polonia sono sul piede di guerra, la Germania e la Spagna esultano per l’intesa, mentre l’Italia, da sempre favorevole, ora ha sollevato molti dubbi. “È un risultato molto importante. Ora saranno gli Stati membri a valutare e decidere. Il commercio è positivo per l’Europa, per la competitività e per l’occupazione”, commenta il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, sapendo che la partita si sposta ora tra i 27.
Al Parlamento europeo il Ppe è favorevole, i socialisti non si sbilanciano e promettono di voler analizzare seriamente i dettagli, critici anche i liberali guidati dalla componente francese. Infuriata la Sinistra, anche lì guidata dai francesi di La France Insoumise, contrari anche i Verdi e i conservatori su spinta di FdI e del Pis polacco. Di certo i margini per delle modifiche sono molto stretti. “Il testo è il risultato di negoziati scrupolosi per 25 anni e negoziati molto intensi negli ultimi 6-9 mesi in particolare, e penso che questo sia questo il miglior risultato possibile che noi come negoziatori avremmo potuto raggiungere – afferma un funzionario Ue -. Ora è nostro compito spiegare esattamente cosa significa il testo che abbiamo negoziato. Quindi il testo non possa essere cambiato, il risultato è ora stabile”.
Lollobrigida: “Ok vincolato a garanzie sulla reciprocità”
“Non condivido i trionfalismi su un ipotetico accordo che, pur avvantaggiando alcuni settori strategici, ne penalizza altri che lo sono analogamente. La posizione del nostro Governo è chiara: l’approvazione del trattato è vincolata ad adeguate garanzie su reciprocità, protezione delle nostre produzioni e compensazione per eventuali danni che settori del mondo agricolo potrebbero subire” scrive su Facebook il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste, Francesco Lollobrigida. “Sono in costante contatto con le associazioni di categoria e domenica – annuncia sul social – sarò a Bruxelles per incontrare i colleghi Ministri e i Commissari europei competenti”.
In attesa della pubblicazione del testo dell’accordo, ecco in sintesi le principali novità rispetto a quanto negoziato:
IN CIFRE: L’accordo eliminerà i dazi all’importazione sul 91%delle esportazioni dell’Ue – tra cui auto, macchinari, apparecchiature per la tecnologia dell’informazione e della comunicazione, tessili, cioccolato, alcolici, vino – e sul 92% delle esportazioni del Mercosur verso l’Ue, tra cui carne bovina, pollame e zucchero. L’accordo, secondo le previsioni di Bruxelles, dovrebbe far risparmiare alle imprese Ue oltre 4 miliardi di dollari di dazi all’anno. Per quanto riguarda il settore agricolo, ci si attende una rivoluzione: i dazi attuali sui beni agroalimentari dell’Ue, che arrivano fino al 55%, chiudono sostanzialmente il mercato ai prodotti comunitari.
MECCANISMO DI RI-BILANCIAMENTO. Su richiesta del Mercosur, l’intesa prevede la possibilità di richiedere l’intervento di un panel per risolvere eventuali controversie se una parte ritiene che una misura della controparte annulli o pregiudichi sostanzialmente i benefici derivanti dall’accordo, come nel Wto.
TUTELA DEI PRODOTTI TIPICI. L’accordo è il più grande mai concluso dall’Ue per quanto riguarda la protezione delle “indicazioni geografiche” tradizionali dei prodotti alimentari e delle bevande dell’Ue. Proteggerà circa 350 prodotti alimentari e bevande dell’Ue dalle imitazioni nei paesi del Mercosur. Una tutela che in Italia copre un vasto spettro di prodotti, dal vino alla mozzarella, da diversi tipi di salumi ai pomodori San Marzano.
ALLINEAMENTO VERDE. L’intesa può essere sospesa in tutto o in parte in caso di ritiro dall’accordo di Parigi sul clima o se una delle parti mina l’accordo. E’ incluso un impegno giuridicamente vincolante ad adottare misure per fermare la deforestazione a partire dal 2030.
FRENO DI EMERGENZA. Previste misure di salvaguardia in caso di aumento eccessivo di importazioni agro-alimentari che possa portare a turbative del mercato Ue. In quel caso, le tariffe agevolate potranno essere revocate temporaneamente. La Commissione europea è intenzionata a istituire una ‘riserva agricola’ di almeno un miliardo di euro, come polizza assicurativa per gli agricoltori e le aree rurali dell’Ue.
IL MERCOSUR E L’ITALIA. L’impatto dell’intesa sul sistema Italia è destinato ad essere imponente. La Commissione ricorda come quasi 1 milione di posti di lavoro italiani dipende dalle esportazioni nel Mercosur e più di 8mila imprese italiane esportano nei Paesi parte dell’organizzazione latino americana, per una cifra totale di 663 milioni di euro l’anno. L’intesa alleggerirà gli oneri amministrativi, semplificherà le procedure doganali, offrirà migliori possibilità alle imprese Ue di presentare le offerte per gli appalti pubblici. Con effetti, in Italia, soprattutto sulle piccole e medie imprese, che costituiscono il 98% di quelle che, attualmente, esportano nel Mercosur.
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