A ognuno il suo Capodanno, in Sardegna da Nord a Sud artisti di primo livello. Sarà Turismo di prossimità?

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Il bando per la concessione ai comuni della Sardegna dei contributi per l’organizzazione delle manifestazioni relative al “cartellone degli eventi di capodanno 2024 (LEGGI) si è articolato in due sottomisure:

  • “Cartellone 2.1” (minimo 10.000 persone di presenze minime)
  • “Cartellone 2.2” (minimo 3.000 persone di presenze minime)
  • Entro il termine di scadenza, sono pervenute all’assessorato del turismo, artigianato e commercio 17 domande di partecipazione al bando per i grandi eventi del Capodanno (LEGGI).
  • Cinque città: Alghero, Cagliari, Castelsardo, Olbia e Sassari hanno fatto istanza per i grandi eventi di fascia A, quelli per i quali viene approntato un piano di sicurezza per oltre 10 mila persone e che ambiscono ad un contributo di 250 mila euro ( poi aumentato ndr). Dodici, invece, sono le richieste di finanziamento per gli eventi di fascia B, quelli con piani di sicurezza superiori a 3 mila presenze e finanziamento da centomila euro, si tratta dei comuni di: Assemini, Bosa, Carbonia, Decimomannu, Desulo, Dorgali, Golfo Aranci, Iglesias, Nuoro, Sant’Antioco, Tortolì e Villamassargia.(LEGGI)
  • Il bando oltre agli spettacoli dal vivo del Capodanno, nelle giornate del 31 dicembre e del 1° gennaio, e in quelle immediatamente antecedenti del 30 e del 29, prevede anche la possibilità di finanziare eventi collaterali a partire dal 23 dicembre.

“Un quarto del finanziamento regionale – ha precisato l’assessore Franco Cuccureddu – dovrà essere destinato alle attività di promozione e comunicazione, alle quali si affiancherà una campagna promozionale su canali nazionali, realizzata direttamente dall’Assessorato, al fine di far percepire una Sardegna vivace ed attrattiva in tutte le stagioni e soprattutto nelle occasioni, quali il capodanno, nelle quali vi è una maggiore propensione a viaggiare”.

Sono state dichiarate inoltre ammissibili le spese afferenti le “attività collaterali”, per un importo massimo del 20% delle spese ammissibili e che si svolgano dal 23/12/2024 e fino al 01/01/2025. Per attività collaterali si intendono tutte le attività non direttamente riconducibili all’organizzazione dello spettacolo di musica dal vivo (es. fuochi d’artificio, bancarelle natalizie…(LEGGI).

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E’ stato  specificato che le Spese per azioni di “promozione e/o comunicazione” deve essere minimo il 25 % del contributo concesso (COE). Tale spesa è ammissibile a contribuzione,  qualora nella promozione sia
inclusa almeno una campagna pubblicitaria veicolata attraverso i canali di emittenti radio e/o televisive a diffusione nazionale, come definite dalla legge 6 agosto 1990, n. 223, da effettuarsi almeno nei sette giorni antecedenti l’evento con frequenza minima giornaliera . Previsto un Cofinanziamento obbligatorio minimo (CO) pari almeno al 50% delle entrate ammissibili del programma.

La tabella di seguito è esaustiva

Ed ecco ad oggi le piazze sarde che chiamano, con i loro artisti resi pubblici, di primissimo livello. Ecco i nomi:

Cagliari: Stewart Copeland, Sassari: Gianna Nannini, Alghero: Negramaro, Olbia: Pinguini Tattici Nucleari, Castelsardo: Elodie. questa la proposta della prima fascia.

Ma l’offerta prosegue con Iglesias: Le Vibrazioni,Tortolì: Zero Assoluto, Capoterra: Tieni il Tempo, Assemini: Tananai, La Maddalena: i Nomadi, Oristano: Gaia Gozzi, Dorgali: Max Gazzè, Sant’Antioco:Tazenda

Una offerta di spettacolo dal vivo stratosferica. Una corsa al nome che  ha fatto scattare una competizione tutta fatta in casa, alla ricerca del nome di richiama, a qualunque costo. Ma l’offerta non è ben chiaro a questo punto a chi si indirizzi, se non a un turismo di prossimità, fatto di sardi che si muovono. Il freno del caro trasporti è evidente, e il proliferare di eventi di qualità, cominciano a far registrare malumori, che non si trattengono. I fuochi li ha aperti Alghero, dopo che la politica non ha esitato e denunciare la svilimento di un Capodanno che doveva essere il Capodanno di richiamo, fatto di città, vivibilità, offerta, servizi e persino piazze capaci di accogliere questi grandi artisti (LEGGI).

E non è certo un mistero che quest’anno, le piazze che lo scorso hanno registrarono numeri da sballo , quei numeri se li sogneranno.

Alghero, su tutte, lo scorso anno registrò oltre 40 mila persone in piazza, quest’anno sarà un gran punto di domanda.

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A trenta chilometri ci sarà Gianna Nannini, a Sassari, storicamente una città che si riversava su Alghero. Ma il tempo cambia, e in fretta pure. E poco più in la, Castelsardo propone la star indiscuss del momento, Elodie è la scommessa dei castellanesi, anche se una cittadina di meno di 6.000 anime, deve trovare i modo per rendere accogliente l’arrivo di migliaia di persone, che si muoveranno con macchina al seguito, ed è qui la  grande scommessa dei castellanesi, ovvero smentire chi dice che il paese non è attrezzato per gestire questo grande evento.

Poi c’è Olbia con i Pinguini Tattici Nucleari, e anche questa piazza, al molo Brin, cerca di capire se i numeri dello scorso anno saranno replicabili, anche qui  lo scorso anno 40 mila presenze, e la contesa dello scettro di “Piazza Regina” del capodanno insidiata ad  Alghero.

Ecco con queste premesse ci si avvia a grandi passi alle giornate clou del mese di Dicembre. Si spera in un tempo clemente, e nella voglia di molti di muoversi, ma ancora una volta merge che, forse, il format che propone la Sardegna ha bisogno di un restyling.

Se non si discute il fatto che ad ogni Comune si deve concedere la possibilità di creare eventi, non si può continuare ad affermare che questa è una offerta turistica.

L’offerta, se fosse, deve uscire dal confine regionale, calamitare le persone in ambiti territoriali capaci di ospitare, attrarre e soddisfare gli ospiti.

In caso contrario, la Sardegna si trasforma in un grande divertimentificio, ad uso e consumo dei sardi, dove protagonista sarà il turismo a ore, quello di prossimità. Ma siamo proprio sicuri che sia questa la mission che ci si propone?

Se ci si impegna per spendere nei progetti presentati, circa 3.583.000,00 circa per i cinque comuni in prima fascia, e oltre 1.500.000,00 per quelli in seconda fascia, preventivando da parte della Regione un finanziamento di 2.250.000,00, è lecito ipotizzare che la ricaduta sul territorio sardo dev’essere almeno previsto per tre volte l’investimento? Più che ipotizzare se ne deve averne la certezza

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