Genova e la Liguria hanno dato il via alle festività natalizie 2024 che, come ogni anno, iniziano proprio l’8 dicembre, con la tradizionale accensione dell’illuminazione di Piazza De Ferrari e quella dell’albero di Natale allestito a pochi passi da palazzo Ducale.
L’accensione è stata accompagnata dallo spettacolo del Coro delle voci bianche del Teatro Carlo Felice di Genova, che ha eseguito un medley di canzoni natalizie, durante il quale i palazzi sono stati accesi uno per volta, fino all’accensione finale dell’albero.
L’albero di Natale è un abete rosso (Picea abies), alto oltre diciassette metri, con un diametro alla base di circa cinquanta centimetri, proveniente da un’area di pascolo sulle Alpi in località Alpe Grande, in valle d’Intelvi. L’albero è stato donato dal comune di Centro Valle Intelvi, in provincia di Como. Si tratta di un esemplare isolato cresciuto in un’area oggetto di un intervento di recupero del pascolo da parte del Consorzio Forestale Lario Intelvese. L’obiettivo dell’intervento è aumentare la superficie a disposizione degli allevatori locali per l’alimentazione del bestiame.
Inoltre, sempre nella medesima giornata, è stato inaugurato alla presenza del presidente Marco Bucci e dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca il tradizionale presepe allestito, come ogni anno, al piano terra del palazzo di Piazza De Ferrari, visibile dall’esterno attraverso un vetro.
Si tratta di una storica composizione del ‘700, vincolata e di grande pregio sia per la fattura delle statuine scolpite, che per gli abiti in tessuto. L’opera è attribuita a Pasquale Navone, un allievo del Maragliano, uno dei più importanti scultori dell’epoca. Il complesso proviene dalla chiesa di San Bartolomeo Apostolo del quartiere genovese di Staglieno.
Uno degli aspetti più significativi che identificano questa natività come emblematica della tradizione del presepe genovese è la presenza di una figura che indossa un paio di pantaloni di tessuto jeans, testimonianza di come questo materiale fosse già usato nel 1700, in particolare dalle classi popolari.
“Assieme al presepe, un simbolo importante per tutti coloro che hanno fede e guardano al lato spirituale del Natale, anche come elemento delle nostre tradizioni, l’illuminazione della piazza e dell’albero di Natale ci proiettano nelle festività, un periodo importante per le famiglie, per la spiritualità ma anche per l’economia della nostra regione. Voglio augurare a tutti buone feste, con uno sguardo al futuro e all’anno nuovo che sta arrivando: il nostro obiettivo è che sia pieno di soddisfazioni. Noi ci impegneremo affinché il 2025 sia un anno in cui faremo tanto per una grande regione, che è quello che i genovesi e i liguri si meritano”, ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, che durante le varie dichiarazioni, ha ricordato che domani sarà il suo ultimo giorno da sindaco e ha affermato di aver preparato “un discorso da leggere, però non lo leggero, lo invierò alla stampa, perché se lo leggo arrivo a metà e poi mi metto a piangere, ho provato a leggerlo oggi ed è stata una cosa terribile”, sottolineando, poi, di essere contento “di questi otto anni” e che “tutto si poteva fare meglio, ma sono convinto che abbiamo fatto grandi cose e i genovesi hanno scoperto che si può andare avanti e si può crescere, che il futuro di Genova è nelle mani dei genovesi”.
Non solo Marco Bucci, ma anche il vicesindaco Pietro Piciocchi è intervenuto durante l’evento: “Rinnoviamo anche quest’anno una delle più sentite e amate tradizioni dai genovesi la presenza dell’albero in piazza De Ferrari, i presepi nel centro storico e nelle delegazioni, i mercatini e le luminarie, che in questi giorni stiamo accendendo con i diversi Civ, nei diversi quartieri della città, contribuiranno diffondere l’atmosfera natalizia tra le vie e le piazze, all’insegna delle nostre tradizioni e dello spirito della nostra comunità”.
Per l’assessore regionale al Turismo Luca Lombardi l’accensione del grande albero in piazza apre simbolicamente la stagione turistica invernale in Liguria: “Quest’anno più che mai puntiamo moltissimo a promuovere non solo le nostre città d’arte, con i loro eventi natalizi e musei, ma anche i nostri incantevoli borghi dell’entroterra che hanno strutture ricettive di prim’ordine in grado di ospitare al meglio e soddisfare ogni tipo di richiesta da parte dei visitatori italiani e stranieri”.
Presente anche Gianluca Bufo, AD di Iren, che ha realizzato e offerto l’illuminazione dell’albero, provvedendo ad installare migliaia di lampadine a led a basso consumo sulle facciate dei palazzi della principale piazza della città, tramite una nuova tecnologia brevettata con l’impiego di luci smart e controller intelligenti, consentirà di creare effetti luminosi pensati per esaltare la bellezza e la spiritualità del Natale: “La vicinanza ai nostri territori è un punto fondamentale del nostro agire e del nostro lavoro, che ogni giorno, fornendo servizi di qualità, è supporto ai cittadini e motore di sviluppo per le imprese. Con questa installazione vogliamo confermare la nostra presenza accanto ai genovesi”.
Ad intervenire sul palco anche il vicepresidente della Giunta regionale lombarda, Marco Alparone, che inizia il discorso sottolineando il piacere dell’essere presente durante un evento così speciale: “Un abete che proviene dalla Lombardia, viene donato alla città e consolida un rapporto di grande amicizia tra le due regioni, come testimoniano le tante iniziative organizzate insieme sia a Milano che nel capoluogo ligure. È bello condividere la gioia dell’arrivo della festa della cristianità soffermandosi sugli sguardi curiosi, meravigliarsi osservando le emozioni che i bambini e le loro famiglie provano ammirando questo albero coloratissimo, immergendosi nel clima dell’attesa che dona pace e serenità di cui tanto abbiamo bisogno”.
Presenti all’evento e all’accensione anche il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, gli assessori regionali alla Cultura Simona Ferro e alla Sanità Massimo Nicolò, il presidente del Consiglio regionale Stefano Balleari, l’assessore al Commercio del Comune di Genova Paola Bordilli, il consigliere delegato ai Grandi eventi Francesca Cavalleri e, in rappresentanza del Comune di Centro Valle Intelvi, il consigliere Gabriele Andreoli.
Per quanto riguarda, invece, l’inaugurazione del Presepe, a commentare è stata anche l’assessore regionale alla cultura Simona Ferro: “La nostra terra può vantare un patrimonio molto ricco, che va dall’architettura ai musei, dalle chiese ai dipinti e alle sculture. Il presepe è stato oggetto di un intervento del nostro laboratorio di restauro, una realtà rinomata e di altissimo profilo, tanto da aver ricevuto l’incarico di restaurare due dipinti del Santuario di Assisi”.
Per l’Arcivescovo Marco Tasca il presepe per i cristiani è il cuore del Natale perché simboleggia la nascita di Gesù: “Il presepe, allestito nelle chiese, nei luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle proprie case, è una tradizione bella che ci fa scoprire il significato del Natale: la grotta di Betlemme accoglie Gesù, così come noi siamo chiamati ad accogliere tutti coloro che incontriamo nella nostra vita quotidiana. Siamo alla vigilia dell’inizio del Giubileo 2025, in cui il Papa ci chiede di essere pellegrini di speranza”. “Solo insieme verremo fuori dalle situazioni difficili – prosegue l’Arcivescovo -, e chi pensa di fare il ‘furbetto’ da solo credo che farà una brutta fine, dobbiamo uscirne insieme da questa situazione, soltanto se non guardiamo il nostro piccolo mondo, ma il mondo, che sta vivendo situazioni molto complicate, ne verremo fuori. Prendiamoci cura di chi ci sta vicino, un sorriso, una parola, una botta sulla spalla e dirsi ‘avanti’, credo che sia il più bel regalo che possiamo farci a Natale”.
“La capacità di fare cose belle è un grande prodigio, le opere d’arte del presepe ce lo dimostrano. L’augurio che rivolgo a Genova e ai genovesi per questo Natale è come città di essere sempre più capaci di fare insieme cose belle, qui abbiamo un esempio di fare insieme cose belle, le hanno fatte i nostri avi, possiamo farlo benissimo anche noi. È l’augurio che faccio alla nostra bella Genova, affinché possiamo sempre più crescere insieme. Le fatiche e le difficoltà devono essere un’occasione per chiedersi ‘dove vogliamo andare?’ che Genova, che Liguria vogliamo costruire, abbiamo giustamente idee diverse, posizioni diverse, ma il dire la propria posizione non è una grossa impresa, la sfida è mettere insieme le posizioni, parlare, discutere, a volte siamo tutti di fretta, fermiamoci per dirci dove vogliamo andare, è questa la strada che sogno per il 2025”, conclude l’Arcivescovo Marco Tasca.
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