Il periodo di Natale sta entrando sempre più nel vivo: manca ormai poco al 25 dicembre e inizia a farsi sentire l’atmosfera della festa dell’anno che più di tutte infonde serenità, amore e allegria. Ma se da una parte c’è la frenesia di festeggiare insieme a parenti e ad amici, dall’altra c’è il forte timore che tutto possa trasformarsi in una stangata economica. Dunque occhio ai portafogli: il rapporto congiunto Facile.it – Consumerismo No Profit parla di una serie di rincari, in alcuni casi vertiginosi. Ecco i principali prodotti a cui prestare attenzione per evitare il salasso.
Le spese per regali, pranzo e cenone
Quanto ci costerà quest’anno il Natale? Stando all’indagine che Facile.it ha commissionato all’istituto di ricerca EMG Different, durante le prossime festività per i soli regali gli italiani spenderanno quasi 11 miliardi di euro, con un esborso pro capite di 256 euro. A questo però si aggiunge che 6,2 milioni di connazionali hanno fatto sapere che spenderanno meno rispetto allo scorso anno: il 47% lo farà perché sono aumentate altre spese e quindi preferisce tagliare sui costi, mentre il 40% perché si trova in un periodo di difficoltà economica.
Uno dei momenti principali della fine dell’anno è senza dubbio il pranzo o il cenone di Natale. Gli intervistati dell’indagine hanno dichiarato di mettere a budget in media 83 euro, per una spesa complessiva che viene stimata sopra i 3,5 miliardi di euro. Va considerato che il settore alimentare ha guidato l’aumento dell’inflazione, con un incremento dei prezzi del 2,4% rispetto all’1,1% di settembre. I contraccolpi più pesanti si riflettono sui beni di prima necessità, dalla pasta al pane passando per olio e farina, con un picco fino a +84% rispetto al 2014.
Gli addobbi di Natale
La decorazione del tradizionale albero di Natale è un evento tanto atteso, in particolar modo dai bambini. L’analisi di Consumerismo No Profit parla chiaro: nel 2023 la spesa media per addobbare (considerando albero, luci e altri elementi) era stimata intorno ai 233,33 euro, mentre quest’anno è salita a circa 270 euro. Si tratta di un aumento di circa il 16%, ovvero 37 euro in più rispetto ad appena 12 mesi fa.
Ovviamente bisogna considerare che il costo per addobbare varia in maniera significativa in base alle dimensioni, alle varie tipologie e al tema scelto. Ad esempio un albero artificiale va dai 30 ai 500 euro (a seconda di altezza, qualità e caratteristiche); per palline e ornamenti si parte da 10 euro per arrivare a 100 euro per set (molto dipende dal materiale, ovvero plastica o vetro soffiato); le luci vanno da 15 a 100 euro (in base alla lunghezza e agli effetti); per ghirlande, festoni e puntale si possono spendere dai 10 ai 50 euro.
Gli aumenti per vacanze, hotel e skipass
Attenzione anche ai momenti di svago e di relax. Per l’indagine di Facile.it, tra Natale e Capodanno saranno 11 milioni e mezzo gli italiani che si concederanno una vacanza con pernottamento di almeno una notte. Si parla di una spesa media di 335 euro e di una stima complessiva di quasi 4 miliardi. Per gli hotel si assiste a un incremento dell’8,1% del prezzo medio camera (oggi pari a 151,47 euro). Il 97% delle agenzie di viaggi riscontra una media di aumento di prezzi per pacchetto del 20%.
Il tutto si riflette anche sulle attività. Negli ultimi tre anni gli skipass hanno subìto aumenti fino al 30%. Le situazioni più pesanti riguardano Bormio (la tariffa giornaliera è salita del 28,3% rispetto al 2021) e Livigno (+27,9%). Rincari simili si registrano anche per gli abbonamenti stagionali in Valle d’Aosta (+23,7% rispetto a tre anni fa).
Il salasso sui viaggi
Quello dei viaggi è uno dei settori più interessati dagli aumenti. Se si percorreranno in media 575 chilometri, la spesa da mettere a budget per gli automobilisti in viaggio sarà di quasi 70 euro (sia per un’auto a benzina sia per una a diesel). I voli per il periodo di Natale stanno registrano un aumento medio del 15-20% rispetto allo stesso periodo del 2023 e rispetto ai mesi che precedono le feste. Per andare in aereo da Milano a Catania, andata e ritorno, +50/60%; per un volo Milano–Palermo +65/70%; per un Milano–Napoli +50%; per un volo Milano-Bari +70/100%.
Stando a quanto rilevato da Consumerismo No Profit, i costi aumentano – proporzionalmente – per tutte le tratte ferroviarie, con punte fino al 300% rispetto alla media annuale.
Invece, dai dati raccolti dalle principali compagnie di traghetti, emerge che i prezzi dei biglietti per le Isole più gettonate (come Sicilia, Sardegna e quelle minori) registreranno aumenti che vanno dal 10% al 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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