Bilancio Regione Campania, entro Natale manovra da un miliardo

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L’obiettivo è chiudere il bilancio entro Natale: 19-20 dicembre la data che ha in testa il governatore De Luca. Per togliersi da dosso l’ultima incombenza amministrativa prima di gettarsi ancor di più a capofitto nella campagna elettorale per il suo terzo mandato. La più dura e difficile, sicuramente, della sua carriera politica. Manovra da circa 2,2 miliardi in totale. Ma tolte le spese di personale, servizi (esclusa sanità), mutui e disavanzi pregressi, la polpa si riduce a 1 miliardo circa. In sintesi: vengono confermati i finanziamenti alla cultura degli anni scorsi, aumentati quelli al fondo sociale ma si rende necessario accendere un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti per coprire il cofinanziamento dei fondi europei. Autorizzato, per ora, un’operazione pari al 50 per cento dei 313 milioni necessari. Una buona notizia però c’è però per i campani: non ci saranno nuovi balzelli o aumento di aliquote come accaduto due anni fa. Grazie anche ai 66 milioni di euro di risparmio per la rinegoziazione (e successiva estinzione) di un vecchio mutuo con un istituto bancario tedesco (passaggio ufficializzato nel consiglio regionale del mese scorso.

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Il testo licenziato in giunta è arrivato in commissione Bilancio e nei prossimi giorni verrà discusso dai consiglieri. Poi come ogni Finanziaria di fine anno spunteranno le leggi mancia per accontentare tutti. Specie in quest’ultima manovra che dovrebbe essere l’ultima della legislatura targata De Luca, prima del voto delle regionali. E, quindi, il timore è che nei prossimi giorni possa esserci un assalto nelle richieste delle cosiddette leggi-mancia.

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I PUNTI

Anzitutto si autorizza l’accensione di un mutuo presso Cdp «nei limiti di euro 150 milioni di euro al fine di coprire quota parte della quota di cofinanziamento regionale al Programma FESR 2021-2027». Per la legalità e per il fondo unico dei beni confiscati vengono stanziati, rispettivamente, 1, 8 milioni per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 e 1,5 milioni per lo stesso triennio. Più corposo lo stanziamento per le politiche culturali e dello spettacolo: in totale oltre 32 milioni di euro. E qui, anzitutto, vengono confermati i finanziamenti per il San Carlo (5 milioni), il teatro Verdi di Salerno (2 milioni) e Città della Scienza (3 milioni). Due milioni, ancora, sono per incentivare la partecipazione dei cittadini alle attività culturali mentre 15 vanno in generale per il settore dello spettacolo. Ancora: altri 5 per il fondo regionale per l’attività cinematografica e audiovisiva.

Corposo è poi lo stanziamento per il sociale. Anzitutto i contributi «alla locazione o all’autonoma sistemazione di nuclei familiari che si trovino in particolari situazioni di emergenza o disagio abitativo: 1,5 milioni per l’anno 2025, ed euro 500mila per ciascuno degli anni 2026 e 2027». Per il sostegno all’occupazione femminile stabile e di qualità vanno 1,35 milioni mentre al fondo per il sostegno delle vittime innocenti di camorra andranno 1,5 milioni per il prossimo triennio.

IL GOVERNATORE

Intanto Vincenzo De Luca esulta per il ricorso della Regione accolto dalla Corte costituzionale. Due giorni fa, infatti, i giudici della Consulta si sono espressi contro i tagli lineari decisi dal governo sulla sanità nella Finanziaria licenziata un anno fa.

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«L’iniziativa della Regione Campania di impugnare davanti alla Corte Costituzionale quella parte della legge Finanziaria che riguardava la sanità, ha prodotto una sentenza di valore straordinario. È stato affermato – spiega De Luca – il principio che la tutela della salute non può essere subordinata a logiche contabili, e che va considerata una priorità assoluta. Ha affermato ancora il principio che soprattutto in materia sanitaria e di politiche sociali è imprescindibile la verifica con le Regioni della sostenibilità dei tagli alle risorse pubbliche». Poi aggiunge: «Si tratta di un’iniziativa politica della Regione (il ricorso, ndr) a difesa della sanità pubblica, e che è in continuità con la recente pronuncia della Consulta relativa alla legge sull’Autonomia differenziata. L’attenta iniziativa della Campania ha contribuito a un risultato politico e sociale straordinario».





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