CONFERENZA PD: SCHLEIN A PESCARA, “AUTOMOTIVE, GOVERNO E STELLANTIS SI ASSUMANO RESPONSABILITA” | Notizie di cronaca

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PESCARA  – “Ieri siamo stati a Pomigliano, lo sapete, mentre 97 lavoratori e lavoratrici ricevevano la lettera di licenziamento. Abbiamo chiesto che il Governo e Stellantis si assumessero le proprie responsabilità per salvare i posti di lavoro, ma anche per salvare la manifattura italiana”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenuta a Pescara alla Conferenza Programmatica ed Organizzativa del Partito Democratico, presso il museo Genti d’Abruzzo in Via delle Caserme.

Si conclude con la presenza di Schlein la due giorni della Conferenza programmatica del PD Abruzzo, che con l’arrivo della segretaria e di Marta Bonafoni, coordinatrice della Segreteria nazionale del Partito Democratico, si è trasformata in un’assemblea plenaria che ha accolto la sintesi dei sei tavoli tematici aperti ieri su salute, formazione e istruzione, welfare e diritti, lavoro, agricoltura e sviluppo, ambiente, territorio e infrastrutture, organizzazione del partito.

Gremita la sala Favetta del Museo delle Genti dove si sono ritrovati i parlamentari, i consiglieri regionali, i rappresentanti di circolo e di federazione del Partito, ma anche tanti simpatizzanti, militanti, espressione di una base a cui era rivolto l’evento costruito insieme alle Donne Democratiche e ai Giovani Democratici d’Abruzzo. Tra gli altri in prima fila Luciano D’Amico, consigliere regionale candidato presidente di Regione alle elezioni di marzo.

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Durante l’assemblea le coordinatrici e i coordinatori dei tavoli hanno fatto sintesi del lavoro svolto, significativa la consegna alla Schlein da parte del componente più giovane dei Giovani democratici Abruzzo, il quattordicenne Rocco Leone, della proposta di legge regionale sul diritto allo studio.

“Abbiamo chiesto a Stellantis di riprendere gli investimenti in ricerca e sviluppo, perché abbiamo visto segnali di smobilitazione preoccupanti da questo punto di vista e abbiamo chiesto di far ripartire il progetto della Gigafactory di Termoli perché quello è un progetto strategico”, ha aggiunto Schlein.

“Se noi vogliamo sviluppare una filiera industriale nuova, dobbiamo averne tutte le componenti. La ricerca e lo sviluppo sulla filiera della batteria e dell’accumulo – aggiunge – può vedere il nostro Paese alla guida. Ne abbiamo le competenze, abbiamo una vocazione straordinaria, abbiamo una tradizione industriale importantissima, non la dobbiamo abbandonare. Chi pensa che questo paese possa campare solo di servizi e di turismo, commette un errore madornale. Noi abbiamo bisogno della nostra manifattura, di prenderla per mano, di accompagnarla in un futuro”.

Sempre a proposito di Stellantis, Schlein afferma che “quello che ci sembra di vedere è un segnale di smantellamento che parte dall’indotto, ma poi arriva a ridurre e chiudere in prospettiva le produzioni in Italia. Noi – dice – non ce lo possiamo permettere. Noi avremmo bisogno che il Governo e Stellantis si assumessero fino in fondo le proprie responsabilità su alcuni punti chiave. Il tavolo sull’automotive va fatto a Palazzo Chigi, come chiedono i sindacati, perché non è una questione settoriale. L’automotive tocca tutte le linee di manifattura, dai semiconduttori all’acciaio, tutte, nessuna esclusa, quindi non è una questione che si può trattare a compartimenti stagni e il tavolo che hanno fatto al Mimit si è rivelato inutile in questi mesi”.

“Quindi – dice ancora – abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di convocare questo tavolo a Palazzo Chigi, di affrontarlo con grande serietà. Il governo deve fare alcune cose. Il governo deve anzitutto eliminare il taglio folle di 4,6 miliardi al Fondo per l’auto nel momento di più grave crisi del settore”.

Critiche anche ad Elon Musk e all’offensiva della destra contro il potere giudiziario: “Noi non accettiamo l’idea di Musk che i miliardari possono decidere quali giudici debbano andare via, perché la magistratura deve far rispettare le leggi che sono uguali per tutte e per tutti a prescindere dal conto in banca e dal fatto che siamo o meno al governo del paese. Sono preoccupata dal fatto che ci siano dei giudici sotto attacco da parte di questo Governo, di questa maggioranza, di questa destra che ogni giorno, non avendo un’idea per il Paese – aggiunge – cerca lo scontro istituzionale e si inventa un nemico. Io non conosco le motivazioni che abbiano portato la dottoressa Apostolico a dimettersi, ma sono preoccupata perché sarebbe davvero un segnale gravissimo se anche per una minima parte fossero dovute agli atroci attacchi subiti da questa destra, sarebbe un segnale enormemente preoccupante”.

Per quanto riguarda poi la geopolitica: “Continuiamo a chiedere il cessate il fuoco, perché è sempre più urgente, davanti al massacro di civili che purtroppo prosegue, la necessità di un embargo di armi ad Israele, la necessità di liberare tutti gli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas e di portare tutti gli aiuti umanitari indispensabili per la popolazione di Gaza. Noi crediamo serva un vero processo di pace e vogliamo che l’Unione Europea e l’Italia contribuiscano alla costruzione di questo processo di pace”, ha affermato ancora la segretaria del Pd, rispondendo alle domande dei cronisti. “Abbiamo salutato positivamente il cessate il fuoco per il Libano, ma non ci fa dimenticare gli oltre 44.000 morti di Gaza, quindi il cessate il fuoco serve anche a Gaza”, ha aggiunto la segretaria del Pd.

“Questa conferenza è un nuovo metodo per stare insieme, rimettendo le idee al centro per provare ad aprire una pagina nuova per l’Abruzzo – il saluto del segretario regionale del Pd Daniele Marinelli, in apertura dell’assemblea plenaria – . Voglio ringraziare tutta la segreteria regionale che ha immaginato, pensato e realizzato questa due giorni, a partire da Emanuela Di Giovambattista, coordinatrice della segreteria e attraverso lei le tante persone che in questo partito si mettono a disposizione per fare sì che eventi come questo diventino possibili. Grazie all’organizzazione del partito le coordinatrici e i coordinatori dei tavoli di questi giorni che hanno cucito un lavoro importante, accendendo luci nel percorso di questi due giorni che dovranno illuminare il nostro percorso, perché il metodo diventi strutturale che ci accompagni nei prossimi anni per le sfide elettorali. È stata una grande prova di democrazia per cui sono grato alla base di questo partito, a cui abbiamo chiesto di darci una mano con un loro contributo. In Abruzzo c’è la destra peggiore d’Italia, la più vicina a Fratelli d’Italia e alla Meloni, è urgente aprire una grande stagione di cambiamento, attraverso idee concrete per sostenere tutti i livelli istituzionali nella battaglia di opposizione quotidiana alla destra. Qui abbiamo una questione sociale grave, una regione che affonda e mentre ciò accade chi la governa discute di legge elettorale. Un grande partito come il nostro accetta anche la sfida di una discussione anche sulle regole del gioco, purché non diventi solo un fumogeno per non vedere le vere priorità della regione. Noi  vogliamo rimettere al centro la politica che serve alle persone per costruire un altro Abruzzo più competitivo, più giusto e più sostenibile”.

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“È un piacere condividere questa due giorni, perché rappresenta la nuova fase del PD dopo questo anno e mezzo costellato di scadenze elettorali. Ora vogliamo prenderci il tempo per costruire il progetto per cambiare il Paese – ha esordito la segretaria Elly Schlein – . Non vogliamo farlo da soli, ma con le migliori energie dei territori. Siamo qui per aprire porte e finestre e per avere quella competenza in più per immaginare un futuro migliore. Abbiamo una cultura di governo che ci impone costruire una visione alternativa e questi momenti di confronto sono indispensabili per raccogliere le idee, per fare sintesi e trasformarle in una proposta che proponiamo all’Abruzzo oggi e all’Italia domani. Prima questione è la difesa della sanità pubblica, i tagli a prestazioni e servizi, la rinuncia alle cure, le liste di attesa sono un disegno per spingere verso la sanità che vuole la destra, che è a misura del portafogli delle persone non delle loro esigenze. Insieme alla difesa della sanità pubblica c’è la difesa della scuola pubblica: il taglio di 6.000 insegnanti e di 2.000 unità di personale tecnico amministrativo significa smantellare la scuola pubblica”.

“Alcuni territori, compreso l’Abruzzo, stanno pagando la scelta del dimensionamento scolastico. I tagli sui Comuni, sulle Province e sulle Regioni sono sempre maggiori, con Meloni tornerà l’austerità, questo Governo sta scaricando sui enti locali i problemi più sensibili, come la cancellazione del fondo per gli affitti, non è che non ci sono i soldi, come dimostra il fatto che si possono spendere 800 milioni di euro per fare dei centri in Albania, ma questo governo con la sua cattiveria li sta buttando anziché metterli a servizio degli italiani. La politica industriale, il caso Stellantis, lo smantellamento non ce lo possiamo permettere, il governo e Stellantis dovrebbero prendersi le proprie responsabilità, il tavolo automotive va fatto a Palazzo Chigi, non è una questione da trattare a compartimenti stagni; il Governo deve eliminare il taglio di 4,6 miliardi al fondo per l’auto in un momento di crisi del settore, deve prendere un’iniziativa sul costo dell’energia. Dall’Abruzzo può arrivare un contributo importante, come segreteria nazionale ne faremo tesoro, il mondo cambia a una velocità tale che un partito come il nostro deve stare avanti a questi cambiamenti e questo qui è accaduto sulla scia dei nostri valori che sono radicati nella nostra Costituzione che è antifascista”.

Ha concluso Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale: “Bravi, l’Abruzzo ha davvero fatto un lavoro che corrisponde alla nuova fase del Partito Democratico – quando lo abbiamo pensato, volevamo un partito che arrivasse a tutte e tutti, con lo sguardo lungo, che provasse a dare risposte, senza rinunciare nemmeno un attimo a ricostruire e a rappresentare la speranza che serve a cambiare lo scenario in cui affoga il Paese. Il populismo dà risposte ai soliti, a quelli che sanno, a quelli che possono, a quelli che hanno le tasche piene per spendere. In Abruzzo la tessitura è iniziata, il filo sono le idee incrociate con le persone, l’ago è il nostro partito, nella nostra cruna deve passare l’idea di cambiare il nostro Paese e l’Abruzzo. I tavoli sono stati raccontati in modo competente e plurale: sull’ambiente, sulle infrastrutture, sui diritti, l’Abruzzo può diventare un territorio strategico per ricostituire la connessione con il Paese. Le sfide sono molte, ma le abbiamo messe a fuoco. Lo abbiamo fatto con il “primo partito”, quello che è quello rappresentato dalle persone. L’altezza dello sguardo che dobbiamo avere su chi non ce la fa, su chi vive difficoltà è quella degli occhi, nei prossimi mesi vogliamo affrontare un lavoro importante e che faremo insieme, in Abruzzo questo lavoro è già cominciato e potremo metterlo in comune”.

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