Maxi-inchiesta, il sindaco di Arco Betta su Facebook: «Resterò fino alla fine della legislatura» – Cronaca

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ARCO. Il sindaco di Arco Alessandro Betta annuncia su Facebook che concluderà la legislatura. L’annuncio in un lungo post in cui l’esponente del Pd, indagato nell’inchiesta sull’intreccio tra affari e politica della Procura di Trento, aggiunge che continuerà a lavorare “spendendomi con impegno totale per il bene della Città, fino alle prossime elezioni del 2025, dove non mi ricandiderò in alcun ruolo finché almeno non avrò chiarito la mia innocenza rispetto alle gravi accuse sul mio conto”. 

Ecco l’intervento.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

“Carissime Concittadine, carissimi Concittadini,
sono stati giorni difficili, mi pare tutto assurdo e surreale, eppure da questo incubo non mi sono risvegliato e quindi vuol dire che è la realtà.
Mi pare giusto e doveroso che il vostro Sindaco comunichi direttamente con voi, come tante volte è stato fatto anche durante la pandemia o in diverse altre occasioni.

Come immagino saprete tutte e tutti, dato che la stampa ne ha parlato diffusamente, non è più possibile il terzo mandato per i sindaci dei comuni sopra i 15.000 abitanti. Però, come forse ricorderete, intervistato subito dopo le scorse elezioni a settembre 2020, in cui tantissimi di voi mi hanno scelto per la seconda volta come Sindaco, dichiaravo che questo sarebbe stato il mio ultimo mandato. Lo dicevo in un momento particolare, pressato dal Covid, perché mi pareva giusto riconoscere un valore all’alternanza: dieci anni mi sembravano un tempo lungo in cui una persona, in un ruolo così importante e particolare, può fare la sua parte per poi passare il testimone ad altri. Il tempo passa, come sappiamo, in modo tutto suo: quando lo guardiamo in avanti, verso il futuro, sembra camminare lentissimo, mentre quando lo guardiamo all’indietro, verso il passato, sembra essere trascorso a grande velocità. Ora che mi ritrovo, quarantasettenne, alla fine di questa esperienza così intensa, allo stesso tempo difficile e talvolta sconfortante, ma anche affascinante e gratificante, non vi nascondo che il pensiero di ricandidarmi mi era balenato in testa, anche perché sono diverse le persone che me lo hanno chiesto. 
Vedere che la tua Comunità apprezza quello che hai fatto e che ti chiede di rimanere a guidare ancora la Città, è qualcosa che ti colpisce nel profondo. D’altra parte il pensiero di quattro anni fa, quello sul valore dell’alternanza, manteneva la sua fondatezza, e quindi a liberarmi dal dubbio ci ha pensato la nuova legge elettorale regionale. 
Quello che è certo è che, indipendentemente dal mio caso personale, la tale legge è stata fatta in fretta e male, ponendo dei limiti al numero dei mandati a seconda della dimensione del Comune, e in ciò si dimostra contraddittoria. L’eventuale concentrazione di potere di chi si ricandida, infatti, mi pare si possa eventualmente verificare in un comune di piccole dimensioni, dove invece, a seguito della nuova legge, ci si potrà ricandidare senza alcun limite di mandati. Tanto altro si potrebbe aggiungere: da un mandato troncato a 4 anni e mezzo, alle regole modificate a pochi mesi dalle elezioni, fino ad arrivare al fatto di aver ratificato una legge statale aggirando la competenza regionale in materia, con la conseguenza di non aver fatto valere la nostra Autonomia anche quando gli stessi sindaci lo chiedevano all’unisono in seno al Consiglio delle Autonomie Locali. 
Ad ogni modo, nonostante ve ne siano le premesse, non è mai stata mia intenzione formulare ricorsi intasando i tribunali per simili questioni. Il nostro governo provinciale si è assunto tale responsabilità e ne accetto democraticamente la scelta pur non condividendola.
Inoltre anche l’inchiesta giudiziaria che in questi giorni ha riempito le pagine della stampa ha pesato sulle possibili scelte future. Francamente dover leggere sui giornali passaggi che mi riguardano senza averli avuti a disposizione negli atti consegnatomi, è una cosa che amareggia. Tuttavia, sicuro della correttezza del mio operato e con estrema fiducia nel lavoro della magistratura, intendo mantenere fede al mio dovere istituzionale di rispettare e onorare il ruolo affidatomi nel rispetto della Costituzione Italiana portando a conclusione questo mandato, lavorando e spendendomi con impegno totale per il bene della Città, fino alle prossime elezioni del 2025, dove non mi ricandiderò in alcun ruolo finché almeno non avrò chiarito la mia innocenza rispetto alle gravi accuse sul mio conto. 

Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno votato ma anche i tanti che mi hanno criticato, che mi sono stati di pungolo e che, portandomi a un continuo confronto mi hanno fatto capire, riflettere e migliorare, come Sindaco e soprattutto a livello umano. È stato un grande onore essere il Sindaco della nostra bellissima Città. Sono contento che oggi Arco sia ancora più bella, accogliente e ordinata di com’era dieci anni fa e mi auguro che da questa esperienza possa rimanere il ricordo di alcuni concetti fondamentali, talvolta estranei alla politica, come: il fare Comunità, la Gentilezza, la Felicità e addirittura l’Amore la cui forza, in un modo o nell’altro, riempie le nostre vite e soprattutto che i fatti contano sempre più delle parole, anche se queste ultime possono far molto male.

Da fuori è difficile percepire la mole di lavoro, i contrasti, le difficoltà, i mille imprevisti e soprattutto il peso enorme della burocrazia che gli amministratori devono affrontare, eppure credo che possiate riconoscere che questi dieci anni sono un pezzo di storia significativo della nostra Città. Le cose che con la Giunta e tutto il Consiglio comunale abbiamo realizzato in questi anni, grazie al lavoro degli uffici, dei funzionari e dei dipendenti comunali e delle diverse professionalità che hanno lavorato con noi, ma anche al contributo di associazioni, gruppi e volontari, è davvero tanto. Andando un po’ a ritroso, partendo dall’attualità, vorrei segnalare il coraggio e la lungimiranza dietro l’acquisto di uno dei dipinti di Segantini più belli, il “Sole d’autunno”, che ha fatto della nostra Galleria civica uno dei musei più importanti tra quelli dedicati al nostro illustre concittadino, uno dei pittori più rilevanti al mondo della sua epoca. Capisco che il suo costo, tre milioni di euro, possa suscitare perplessità, ma si tratta di un investimento in bellezza e nella nostra identità, dato che Segantini, noto in tutto il mondo, è nato proprio ad Arco. Se non lo avete ancora visto andate a vederlo perché la luce che emana vi toglierà il fiato e, per chi soffre, può essere momento di pace.
Quei tre milioni sono il 20% dell’avanzo di amministrazione, il quale nella sua complessità rappresenta il frutto di un’oculata e prudente gestione delle risorse pubbliche, l’equivalente del risparmio delle famiglie, e va destinato a incrementare il patrimonio della Città. Un progetto di cui va ringraziato l’assessore alla cultura Guido Trebo, e vorrei che fosse chiaro, è stato frutto di valutazioni molto attente, di pareri di esperti di arte e di ponderazioni sulle ricadute economiche nel tempo. Un’idea e un progetto che già hanno portato tantissima luce ad Arco, non solo nello sguardo incantato delle tantissime persone che già hanno visitato la mostra “Sole d’autunno – Il capolavoro ritrovato”, inaugurata il 15 novembre u.s., ma anche stimolando il pensiero di un museo dedicato sia a Segantini sia a un altro dei nostri illustri concittadini, Gianni Caproni, da realizzare nel compendio m b Villa Angerer, finalmente risanandolo e restituendolo alla pubblica frequentazione. Un’idea che proprio grazie al nostro acquisto la Provincia, nella persona della Vicepresidente e Assessora alla Cultura Francesca Gerosa, ha dimostrato di condividere e sostenere stanziando una cifra importante per una prima progettazione.

Tra quanto realizzato in questi anni, vorrei ricordare la costante attenzione al patrimonio scolastico, in particolare l’ampliamento delle medie di Prabi e la bellissima palestra della scuola elementare “Segantini”, che ha una parte destinata ad accogliere anche le ragazze e i ragazzi dell’Arco Climbing, che tengono vivo uno degli sport che sono oggi l’identità e la fortuna della nostra Città. Vorrei ricordare il parco “Nelson Mandela” alle Braile, un grande polmone verde che abbiamo recuperato da una destinazione che lì vi poteva prevedere delle strutture alberghiere. Vorrei ricordare il parco acquatico di Prabi, che tante polemiche ha suscitato prima, e tanto entusiasmo dopo che è stato terminato e aperto al pubblico in tempi record. 
Vorrei ricordare questo assieme a molte altre iniziative che in questi anni hanno dato un nuovo volto alla nostra Città pur mantenendone l’identità quali: il nuovo Climbing Stadium, le nuove pavimentazioni nelle frazioni di San Martino, Chiarano, Moletta, San Giorgio, Bolognano, quelle imminenti nella frazione Grotta e quelle in arrivo nel resto del territorio comunale; e poi ancora: il potenziamento delle reti dell’acquedotto e l’investimento nei diversi sottoservizi, il magazzino comunale, l’area cani lungo la Sarca, il Vallotomo e il coraggio per i lavori sulla Sarca per la sicurezza della Comunità (pur pagandone le conseguenze personalmente), la realizzazione del Cantiere 26, gli investimenti nei nidi d’infanzia con la realizzazione della nuova struttura “Millecolori” e il recupero in corso della vecchia struttura, il rinnovamento nel Parco Arciducale in collaborazione con il MUSE, una sede dignitosa per il Circolo Vela Arco, l’investimento negli impianti sportivi con nuovi campi, spogliatoi, piste di atletica, e la possibilità di poterne disporre liberamente da parte dei nostri ragazzi e ragazze.
Uno dei progetti a cui ancora stiamo lavorando, e che secondo me è spesso sottovalutato nella sua importanza, è il PUMS, il Piano urbano della mobilità sostenibile, uno strumento complesso che richiede tempi lunghi, ma che promette di rendere la nostra Città sempre più sicura e a misura di persona. In tema di mobilità e quindi di PUMS vi segnalo il Bus&Go, il servizio di trasporto pubblico a chiamata che ha avuto un successo superiore perfino alle nostre aspettative, specie tra i giovanissimi, al punto che diversi territori sono stati qua in visita per conoscerlo e poterlo replicare. Sarebbe sbagliato infatti ridurre il PUMS al dibattito sui “pinch point” che, pur rappresentando uno strumento efficace nel contenere la velocità di chi percorre le strade del centro, rappresentano solo una parte delle iniziative che verranno messe in campo per una migliore mobilità.
Un impegno notevole lo abbiamo messo nel miglioramento della raccolta differenziata, che in tutti i paesi occidentali rimane uno dei temi più delicati. I progetti che abbiamo avviato, inoltre, li abbiamo ispirati al principio della partecipazione, sia consultando e ascoltando tutte le parti in causa, sia avviando veri e propri processi partecipativi, ricordo in particolare ancora quelli del Pums e del parco “Nelson Mandela”. 
Insomma, è mia convinzione che in questi dieci anni non io, ma tutta la nostra Città, tutti e tutte noi, insieme, chi era d’accordo e chi non lo era, abbiamo contribuito alla crescita e al miglioramento di Arco, che oggi è ancora più bella, come ci ricordano spesso turisti e ospiti la cui opinione è ben diversa da ciò che spesso leggiamo sui social, forse perché noi a tanta bellezza siamo ormai abituati. Non a caso termino accennando al turismo, fonte di ricchezza ma anche di scambio, di vivacità culturale e umana, e d’altra parte causa anche di problemi. Uno di questi, emergente, già lo abbiamo visto manifestarsi in molti luoghi turistici del mondo, ma ora è arrivato anche da noi: la questione degli affitti brevi. In questo momento, è “il” problema dei problemi: chi approfitta del grandissimo richiamo turistico per un’entrata supplementare e per il proprio benessere non va, naturalmente, solo colpevolizzato, ma occorre trovare soluzioni per chi non trova un posto dove vivere e stimolare così gli affitti di lungo periodo. Il tema è enorme e certo non lo può risolvere il Comune di Arco da solo, occorre che ci si muova tutti assieme, Comuni e Comunità di Valle, Provincia Autonoma e soprattutto Governo centrale, perché c’è bisogno di interventi strutturali e molto impegnativi e soprattutto di agire in fretta: la casa è una delle necessità principali di una collettività, e tutti devono avere la possibilità di averne una dignitosa. Un’emergenza alla quale nei prossimi tempi occorrerà assolutamente dare risposte concrete.

Nel congedarmi da voi come Sindaco, vi assicuro che farò di tutto per dimostrare la correttezza del mio operato, lo devo alle tante persone che hanno creduto in me mandandomi un messaggio di affetto, ma anche a quelle che stanno sparlando con cattiveria, perché la Città di Arco e le istituzioni meritano le risposte per fare chiarezza e affinché si mantenga la fiducia all’interno della Comunità. Approfitto infine del periodo natalizio per augurarvi ogni bene, a voi e ai vostri cari, sia a Natale sia nel nuovo anno. È stato un onore poterVi rappresentare”.





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