Sono tante le Associazioni di pugliesi nel mondo. Esistono da decenni e da decenni cercano di non perdere il senso delle radici. Con i new media è possibile corroborare quanto da loro già fatto.
“PUGLIA SENZA CONFINI – i giovani pugliesi nel mondo si raccontano” è un progetto per consolidare l’attaccamento alla Puglia di tutti quei giovani che hanno lasciato la terra d’origine per vivere all’estero.
Lo scopo è di conoscerli e di apprendere, attraverso le loro testimonianze, quali potrebbero essere gl’incentivi per convincerli a tornare in Puglia in coerenza con la strategia regionale #mareAsinistra”.
Insomma, possono le loro istanze essere prese in considerazione? Possono suggerirci il modo migliore per tenere “viva” la comunicazione?
Ascoltiamo la storia e l’esperienza di Nunzio Quaranta, un giovane pugliese che, dopo tanti anni fuori dalla Puglia, attualmente vive a Dubai.
Ciao Nunzio, parliamo un po’ di te: da che parte della Puglia vieni? E da quanti anni sei fuori?
Provengo dalla provincia di Bari e ho trascorso gli anni della mia formazione superiore nella città di Bari. Ho lasciato la Puglia nel 2015, subito dopo la maturità classica presso il Quinto Orazio Flacco di Bari, per proseguire i miei studi e iniziare un percorso accademico internazionale.
Quindi, non vivi più in Puglia ormai da tanto tempo. Ora sei a Dubai, ma in questi anni, in che altre città hai vissuto?
Negli ultimi nove anni ho vissuto in diverse città europee e negli Stati Uniti, tra cui Milano, Parigi, Londra e Seattle. Attualmente risiedo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, con frequenti progetti lavorativi a Riyadh in Arabia Saudita.
Sappiamo che sei inserito nel mondo del lavoro a Dubai. Precisamente, di che cosa ti occupi lì?
Ho intrapreso il mio viaggio nel mondo del lavoro da cinque anni, dopo aver conseguito una laurea triennale in International Economics and Business nel 2018 e una laurea magistrale in Finanza nel 2021 all’Università Bocconi di Milano. Dopo alcune esperienze internazionali nel mercato del M&A e del private equity, oggi lavoro come consulente strategico per i governi del Medio Oriente.
Davvero interessante. Spiegaci meglio in cosa consiste il tuo lavoro.
Il mio lavoro si concentra sulla gestione di progetti infrastrutturali nei settori del turismo, della cultura e dello sport, favorendo la collaborazione tra investimenti pubblici e privati. Ritengo che questi ambiti siano cruciali per costruire economie più resilienti e attrattive, capaci di generare opportunità e attirare investimenti strategici nel lungo termine.
E c’è qualche motivo in particolare per cui hai deciso di lasciare la nostra regione?
Un desiderio profondo di conoscere ciò che c’è oltre l’orizzonte e di mettermi alla prova. Fin da ragazzo ho creduto fermamente che “faber est suae quisque fortunae” – ciascuno è artefice del proprio destino – e ho capito che per scoprire il mio potenziale dovevo guardare oltre i confini della mia terra.
Nel corso di questi anni hai girato tutta l’Europa, l’America e ora vivi in una realtà così differente dalla nostra. Una volta trasferito, hai mai avuto nostalgia di casa? Come vivi, oggi, la lontananza dalla tua terra di nascita?
La nostalgia per la Puglia è un sentimento che ogni pugliese che vive lontano conosce bene, ma per me è diventata un motore di azione. Ho trasformato il legame profondo con la mia terra in una spinta concreta per contribuire attivamente allo sviluppo di Bari e della regione. Oggi cerco di bilanciare il mio tempo tra l’estero e l’Italia, coltivando rapporti e lavorando su progetti che possano valorizzare il territorio e le sue risorse. Credo fermamente che iniziative di questo tipo possano non solo rafforzare il futuro della nostra terra, ma anche alleviare la nostalgia di tanti pugliesi che vivono all’estero, offrendo loro nuovi punti di connessione con le proprie radici.
Lo crediamo anche noi. A proposito, la Regione Puglia ha lanciato una nuova iniziativa: #mareAsinistra. È una strategia di attrazione e valorizzazione dei talenti finalizzata a rafforzare l’evoluzione della condizione dei giovani della regione, quali portatori di competenze, valori, energie e talento. Secondo te, cosa dovrebbe proporre la Puglia per incentivare te e altri a tornare?
L’iniziativa è sicuramente un passo nella giusta direzione. Per renderla ancora più efficace, sarebbe utile rafforzarla con interventi come incentivi per l’imprenditoria giovanile e il supporto alle startup, oltre a creare connessioni più solide con network accademici e professionali internazionali. Credo che la Puglia abbia il potenziale per diventare un centro di innovazione e creatività, attrattivo sia per chi vuole tornare, sia per chi desidera contribuire da lontano, mettendo a disposizione competenze e risorse per lo sviluppo del territorio.
Quando pensi alla Puglia, qual è la prima cosa che ti viene in mente?
Penso al futuro e al potenziale straordinario che la nostra regione può esprimere per i suoi cittadini e per l’Italia, in quanto esempio di una crescita economica significativa nel Sud. È tempo di accelerare, collegando talentuosi pugliesi in Italia e all’estero, investendo in un sistema che favorisca uno sviluppo professionale e imprenditoriale che sia moderno e sostenibile. Serve una visione chiara e un’azione collettiva per trasformare questo potenziale in opportunità concrete per le future generazioni.
E invece, a parte il cibo pugliese che si sa mancherebbe a tutti, cosa ti manca di più della nostra regione?
Mi manca quella resilienza tipica dei pugliesi, la capacità di rimboccarsi le maniche e trasformare le difficoltà in opportunità. È un’attitudine che ci caratterizza: affrontiamo gli ostacoli con pragmatismo e determinazione, sempre con lo sguardo rivolto al futuro. In fondo, siamo un popolo di marinai: dopo ogni tempesta, sappiamo che tornerà il sole.
In che modo la tua identità pugliese influisce sulla tua vita a Dubai?
La mia identità pugliese emerge nell’approccio alle relazioni e alla capacità di costruire ponti tra persone e culture. Bari, con la sua posizione strategica e il suo essere un crocevia tra l’Occidente e il Mediterraneo orientale, mi ha insegnato il valore della connessione e dello scambio personale e professionale tra mondi diversi, un elemento che ritrovo spesso nella mia vita lavorativa.
Infine, hai incontrato altri pugliesi all’estero? Qual è stata la tua esperienza nel costruire una rete di connessioni con altri giovani della tua regione?
Ho avuto l’opportunità di incontrare molti pugliesi all’estero e in altre città italiane, accomunati da una straordinaria determinazione, un’etica del lavoro esemplare e un innato spirito imprenditoriale. Questi incontri hanno rafforzato la mia convinzione che fare rete sia cruciale non solo per la crescita individuale, ma anche per lo sviluppo delle comunità e dei territori di origine. Con un gruppo di lavoro internazionale, basato tra Londra, Ginevra, Milano e Dubai, stiamo sviluppando un progetto che lanceremo a dicembre. L’obiettivo è creare un network che rafforzi le connessioni con la città di Bari, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sociale ed economico della città.
Benissimo Nunzio, ti ringraziamo per la tua preziosa testimonianza e ti auguriamo tanti altri successi. E che la Puglia sia con te, verso l’infinito e oltre!
REGIONE PUGLIA – INTERVENTI IN FAVORE DEI PUGLIESI NEL MONDO – Legge Regionale 11 dicembre 2000, n. 23, Art. 10 ‐ PIANO 2024
“PUGLIA SENZA CONFINI – i giovani pugliesi nel mondo si raccontano”: Nunzio Quaranta
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