di Giulio Gori
Sorpresa nel quartiere di Firenze dove la vicenda dell’Airbn occupato da una «finta turista» si intreccia anche col giallo della pasta raccolta durante il Covid dalla donna, che veniva chiamata «la fatina di Gavinana»
Prende in affitto un Airbnb, ma finiti i giorni di contratto non se ne va. E resta a «occupare» l’appartamento senza più pagare l’affitto. Il caso sollevato dal Corriere Fiorentino scuote Gavinana, il rione è sotto choc. Ma la protagonista contrattacca: «Sono io la vittima di un affitto in nero».
A pesare nel vicinato è anche un’accusa secondo cui la donna, che durante il Covid era stata protagonista di una raccolta di cibo da distribuire alle famiglie meno abbienti, tanto da venire celebrata su un quotidiano locale, avrebbe tenuto per sé numerosi pacchi di pasta. Così, un gruppo Facebook di quartiere l’ha sospesa da amministratrice, mentre l’ex vice sindaca Alessia Bettini, che in pandemia aveva plaudito all’iniziativa benefica, si dice «allibita».
Nell’appartamento di Gavinana — dove i vicini spiegano che la donna «si era presentata come biologa e non era vero» — il figlio da dietro la porta che rimane chiusa ci dice: «Mia mamma? Non c’è, non so dove sia. No, non so che lavoro faccia. Ma è una persona perbene, non farebbe mai scorrettezze».
Ma ad accusarla sono in due: la vecchia proprietaria di casa, sempre a Gavinana, che accusa la donna di morosità e racconta che una volta ripreso possesso dell’appartamento ha trovato montagne di pacchi di pasta nell’armadio. E l’attuale proprietaria dell’Airbnb, che aggiunge che la presunta turista lo scorso aprile si era presentata come «una dottoressa» anche se lavora in un ristorante.
Ma l’interessata per telefono ci racconta un’altra versione.
A partire dal fatto che «non ho mai detto di essere una dottoressa o una biologa, sarebbe contro la legge». Poi va al punto: «Non sto occupando, ho pagato l’Airbnb, poi ho prolungato l’affitto con un contratto in nero, ho pagato, ma poi ho chiesto la regolarizzazione dell’affitto. È vero, da quando l’affitto è scaduto non sto più pagando in attesa che l’Agenzia delle Entrate mi registri il contratto regolare».
La donna ci mostra gli screenshot delle utenze, intestate a suo nome, e si fa forte di un’ordinanza del Tribunale di Firenze che respinge la richiesta della proprietaria di riprendere possesso dell’appartamento. Secondo il Tribunale si tratta infatti di un’inquilina, anche se in «una situazione di inadempimento contrattuale», non di un’occupante «ex novo».
Se la decisione del giudice potrebbe avere conseguenze enormi sugli affitti brevi, i cui gestori sostengono che con quelli lunghi sono esposti ai morosi, la proprietaria precisa che lo scorso 24 aprile, alla scadenza del soggiorno fissato su Airbnb, c’era stato «un accordo verbale per prolungare la permanenza fino al 18 maggio. Mai mi sarei sognata di proporre un 4+4, il 18 avevo in arrivo dei turisti australiani».
La «fatina di Gavinana», così fu ribattezzata, respinge anche gli addebiti sul vecchio affitto («era intestato al mio ex compagno») e l’accusa di aver sottratto pacchi di pasta («nell’armadio c’erano solo vestiti»).
Ilario Poggesi, di Insieme per Gavinana, che durante il Covid regalò (davvero) i tablet per la Dad ai bambini indigenti, mette le mani avanti sull’affaire pastasciutta: «Ho conosciuto personalmente alcune famiglie che i pacchi li hanno ricevuti. Di più non so».
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