La flotta fantasma degli autobus lucani: sono 80 e fermi da un anno

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Fermi da oltre un anno in un parcheggio di Sala Consilina gli autobus lucani Iveco Crossway acquistati dalla Regione Basilicata per 24 milioni


POTENZA – Sono fermi da più di un anno in un parcheggio di Sala Consilina gli 80 autobus Iveco Crossway acquistati dalla Regione Basilicata per il trasporto pubblico locale. E ora è corsa contro il tempo per metterli su strada prima della dismissione dei mezzi più vecchi in servizio, che dal 1 gennaio 2025 non potranno più circolare.
E’ tutta in una delibera approvata venerdì dalla giunta regionale la strana storia della “flotta fantasma” dei bus lucani.

L’ACQUISTO DEGLI AUTOBUS LUCANI

Tutto inizia giusto due anni fa, a dicembre del 2022, quando il governatore Vito Bardi e la sua vecchia giunta regionale approvarono l’acquisto attraverso la Consip, che è la centrale di committenza del governo, di 17 autobus per poco meno di 4milioni di euro attinti dal Piano sviluppo e coesione del Ministero dei trasporti; più altri 63 autobus per 20milioni e mezzo di euro attinti dai fondi integrativi del Pnrr.
Alla Regione Basilicata si erano accorti subito, in verità, che i primi 17 autobus erano privi due dotazioni obbligatorie secondo le ultime normative in materia. Ovvero: «dispositivi di conteggio dei passeggeri e videosorveglianza». Per questo già a dicembre 2022 era partita la commessa per 163mila euro per «fornitura ed installazione di dispositivi di conteggio dei passeggeri e videosorveglianza».

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L’ASSENZA DEL DISPOSITIVO DI LOCALIZZAZIONE SATELLITARE

A febbraio 2024, però, dagli uffici del dipartimento Infrastrutture è partita una nota per il Ministero omonimo in cui si segnalava l’assenza di un dispositivo obbligatorio anche negli altri 67 autobus. Vale a dire un sistema di localizzazione satellitare. Qui però la storia si complica perché a via Verrastro si sono resi conto che mancavano i soldi per attrezzare questi 67 autobus e toccava cercarli nelle pieghe del bilancio. Una ricerca spasmodica che si concluderà soltanto un anno e 8 mesi dopo, il 30 ottobre del 2024, quando è diventato operativo l’assestamento di bilancio approvato una settimana prima in Consiglio regionale.
Intanto nel parcheggio di un’officina autorizzata di Sala Consilina a settembre 2023 sono arrivati i primi 17 autobus, saliti a 55 a febbraio 2024 e 80 a giugno 2024. Il tutto sotto gli occhi increduli di tanti residenti del Vallo di Diano che ogni giorno percorrendo la Statale delle Calabrie o l’Autostrada del Mediterraneo non hanno potuto non notare la flotta fantasma parcheggiata sotto un viadotto. Un’esposizione di mezzi grigio metallizzati già marchiati con la scritta “Regione Basilicata”, e il nome delle singole aziende di trasporti di assegnazione, ben visibile persino dalle foto satellitari.

DAL 1° GENNAIO NON POTRANNO PIU’ CIRCOLARE

Venerdì la nuova giunta regionale guidata dal governatore Vito Bardi è dovuta correre ai ripari perché una volta acquisita la disponibilità economica per l’installazione dei localizzatori sui 63 autobus che ne erano privi, e di nuove «validatrici elettroniche di ultima generazione con tecnologia Nfc» per tutti i e 80, è apparso evidente che il tempo era scaduto.
Dal 1 gennaio 2025, infatti, non potranno più circolare su strada tutti i mezzi classificati come Euro2 per il livello di emissioni. Inclusi i mezzi a servizio del trasporto pubblico. Di qui l’esigenza garantire «la continuità dei servizi extraurbani» che ogni giorno vengono utilizzati soprattutto da studenti e operai, e la decisione di affidare l’acquisto e l’installazione di questi dispositivi, al costo di 322mila euro, direttamente al Cotrab, che è il consorzio di aziende di trasporto che gestisce il trasporto pubblico regionale. Tanto più che lo stesso Cotrab avrebbe comunicato la disponibilità all’acquisto degli 80 autobus in questione nell’ambito di una ricognizione complessiva dei rapporti dare/avere con la Regione.

Undici le aziende di trasporto assegnatarie dei nuovi bus: Sam srl, Liscio (11), Tito Bus (2), Andrea Di Matteo, Autolinee Nolé (5), Sita (51), Grassani, Sla (2), Savitour (2), De Angelis, Chiruzzi (2).
La giunta ha stabilito che che il ritiro dal deposito di Sala Consilina avvenga «entro e non oltre il 31 dicembre 2024». Idem per l’immatricolazione, che è sempre a carico delle aziende assegnatarie, «compatibilmente con le tempistiche relative alle procedure amministrative necessarie»



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