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TERMOLI – Lo stadio Cannarsa avrebbe certamente meritato una cornice diversa nella partita contro la blasonata capolista Sambenedettese, con spalti gremiti e colorati e la compagine di casa giallorossa a pieno organico. Purtroppo, per le note vicende che già conosciamo, che in questi giorni hanno tenuto in apprensione per il destino del Termoli Calcio, questo non è stato possibile.
L’ex “presidente”, l’imprenditore Flaviano Montaquila, ha riconsegnato il titolo del Termoli all’amministrazione comunale, di fatto, smobilitando la macchina organizzativa e svincolando gran parte della rosa.
Segnali di incrinatura del sodalizio sportivo tra la presidenza e la nuova amministrazione comunale si erano già intravisti da tempo, ma esiziale è stata certamente l’ulteriore rottura con la tifoseria degli ultras giallorossi, delusi dai risultati negativi e, principalmente, dal fatto che la squadra si allenasse in strutture dell’alto casertano, lontane dalla propria città e dai propri tifosi.
Riconoscendo all’imprenditore campano indubbi meriti per aver riportato il Termoli Calcio in auge, in un campionato importante per questa realtà, dobbiamo anche constatare che avrebbe forse potuto fare qualcosa di più per farsi voler bene dalla piazza giallorossa.
Probabilmente, già traspariva una sensazione di insofferenza, organizzativa e finanziaria, quando intervenendo pubblicamente ha parlato di “patti non mantenuti” e del poco apporto economico da parte dell’imprenditoria locale (sponsorizzazioni). D’altro canto, non è facile gestire contemporaneamente due squadre (Alto Casertano e Termoli) piazze così lontane e in campionati di questo rilievo.
Una strada complicata e quasi predestinata, forse l’occasione per non esporsi in un ginepraio mediatico ed economico che alla lunga poteva diventare insostenibile.
I sommovimenti sono tuttora in corso, ma “rumors” confermerebbero il subentro di una nuova “governance” nella società sportiva giallorossa, che però è ancora tutta da scoprire. Si sa ormai per certo che l’imprenditore Nicola Cesare, storico presidente del Termoli calcio, è tra i fautori di questa nuova cordata; infatti, era già presente allo stadio Cannarsa.
Seduti in tribuna c’erano anche Pino De Filippis (anche lui storico D.S. del Termoli Calcio) e l’allenatore Andrea Mosconi, che potrebbero probabilmente avere un ruolo nel nuovo corso giallorosso. Ovviamente, siamo nel campo delle ipotesi e quanto prima auspichiamo notizie ufficiali in merito.
Tornando alla partita, dopo aver tracciato il quadro e le premesse, con i pochi titolari ancora rimasti fedeli al club giallorosso, è stata così imbastita una squadra d’emergenza per scendere in campo, evitando gravose sanzioni e penalizzazioni alla società.
Marco Nicodemo, l’unico superstite dello staff tecnico del Termoli, è l’allenatore pro tempore che oggi si è seduto in panchina per guidare l’inedita formazione, e che vede ben otto giovanissimi calciatori, tra under e juniores (Esposito, Allegretti, Sollitto, Colarelli, Hysaj, Ricci, Samba e Caliendo), insieme ai veterani Hutsol e Galdian e infine Palombo tra i pali. Purtroppo, sono ancora infortunati capitan Sicignano, Tracchia, Tribelli e Cannavaro.
Scongiurata l’ipotesi di una vittoria a tavolino, la Sambenedettese forse si aspettava poco più di una partita di allenamento, invece, ha dovuto faticare non poco per aggiudicarsi il match. Ha incontrato un Termoli concentrato e mobilissimo, che ha giocato davvero col cuore, in particolare, nel primo tempo, dove i marchigiani non hanno oggettivamente prodotto granché.
Si va al riposo con un lusinghiero e, tutto sommato, meritato pareggio, dove la capolista rossoblu, pur forte di un livello tecnico e di esperienza incomparabile, non è riuscita a penetrare ed impensierire più di tanto la difesa giallorossa.
Nella ripresa, il Termoli non cambia assetto e atteggiamento in campo, continua a chiudere gli spazi ad una Samb forse sorpresa dall’agonismo della giovane compagine giallorossa. Dopo appena cinque minuti accade l’impensabile, dagli sviluppi di un calcio di punizione in favore del Termoli, Allegretti tira in porta, sulla respinta del portiere marchigiano Semprini, arriva Ricci, in velocità, a ribattere e siglare il gol del vantaggio dei giallorossi.
La Sambenedettese è frastornata, ma si butta subito avanti, tentando di riguadagnare il pareggio, la compagine di casa però non si scompone e chiude tutti gli spazi, rendendo infruttuosi i diversi tentativi dei marchigiani. Purtroppo, il Termoli deve capitolare al 18’ minuto, su calcio d’angolo, dove sul primo palo Moretti incorna la sfera e, forse con la leggera deviazione di Allegretti, in testa a testa con l’attaccante marchigiano, imprime una parabola imprendibile per Palombo, che si infila sotto l’incrocio opposto.
Matura così il gol degli ospiti, che pareggiano i conti, però la Samb vuole e deve assolutamente vincere questa partita. Segue, infatti, una sorta di assedio della porta giallorossa, ma la difesa fa buona guardia. Il rossoblu Fabbrini e poi Guardalupi hanno un paio di buone occasioni per segnare, ma Palombo si supera e para entrambe le conclusioni.
Sembrava l’insperato risultato quasi alla portata del Termoli, quando a tempo regolamentare scaduto, al 92’ minuto, arriva la “doccia fredda”.
Su cross in area di D’Eramo, la palla viene malamente intercettata di testa da Galdean, procurando un involontario assist a Zini, libero in area sulla destra, che stoppa di petto e tira a volo in diagonale, infilando impietosamente Palombo. La Sambenedettese si porta così in vantaggio e ormai non c’è più tempo per il Termoli per recuperare. Il triplice fischio dell’arbitro Martini di Valdarno, sigla il definitivo 2-1 per la Sambenedettese, che allunga il passo, confermandosi capolista e campione d’inverno del girone.
Certamente, un risultato negativo era da mettere in conto contro la Sambenedettese, una delle compagini più forti del girone e dotata di calciatori con un tasso tecnico elevatissimo; ma chi si sarebbe aspettato tanto agonismo e competitività da un Termoli in questa formazione d’emergenza, giovane e senza allenamenti, orfana di puntelli fondamentali nei vari reparti mediani e di centroattacco. Stima e rispetto sono doverosi per questi ragazzi, che hanno onorato i colori e giocato con generosità e senza risparmiarsi.
Adesso, però, occorre guardare alle prospettive e ai nuovi assetti che in questi giorni si avvicenderanno nel Termoli calcio, nella speranza che si addiverrà a scelte che potranno finalmente rilanciare il martoriato vessillo giallorosso.
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