Dal prossimo anno sono attese diverse novità per quanto riguarda le pensioni. Dagli aumenti alle nuove regole per l’accesso, sono diverse le novità che si applicano sui trattamenti previdenziali, sia per quanto riguarda gli assegni già liquidati che per quelli che invece verranno pagati a decorrere dal prossimo anno.
Dal prossimo anno cambiano infatti (come da programma) le regole per il calcolo delle pensioni, come pure gli importi dei trattamenti con decorrenza entro il 31 dicembre 2024 per i quali è in programma la rivalutazione sulla base del tasso di inflazione accertato negli ultimi 12 mesi.
E ancora, entrano in vigore tutte quelle novità che sono state previste dalla legge di Bilancio 2025, con la quale nonostante una piena conferma della legge Fornero, come pure delle misure di flessibilità che già erano previste, sono state approvate delle piccole modifiche che consentiranno ad alcune categorie di persone di anticipare l’accesso alla pensione.
A tal proposito, ecco un riepilogo su quali sono le modifiche rilevanti ai fini delle pensioni e quali sono le conseguenze per le persone interessate.
Le novità per il calcolo delle pensioni
Partiamo dalla prima novità, quella che riguarda il calcolo della pensione per coloro che ci vanno a decorrere dal 2025. Per loro sono state da poco ufficializzate le regole per il calcolo dell’assegno per la parte che ricade sul regime contributivo, quindi per i contributi versati a decorrere dall’1 gennaio 1996.
E non ci sono buone notizie dal momento che il coefficiente di trasformazione applicato sul montante contributivo risulta più basso rispetto a quello utilizzato nel biennio che sta per concludersi. Questo significa che, a parità di montante contributivo, prende meno soldi chi va in pensione nel 2025 rispetto al 2024, come potete vedere dalla tabella seguente.
Età | Coefficiente 2023-2024 | Importo pensione 2023-2024 | Coefficiente 2025 | Importo pensione 2025 | Differenza (2025/2026 – 2023/2024) |
---|---|---|---|---|---|
57 | 4,270% | 17.080 euro | 4,204% | 16.816 euro | -264 euro |
58 | 4,378% | 17.512 euro | 4,308% | 17.232 euro | -280 euro |
59 | 4,493% | 17.972 euro | 4,419% | 17.676 euro | -296 euro |
60 | 4,615% | 18.460 euro | 4,536% | 18.144 euro | -316 euro |
61 | 4,744% | 18.976 euro | 4,661% | 18.644 euro | -332 euro |
62 | 4,882% | 19.528 euro | 4,795% | 19.180 euro | -348 euro |
63 | 5,028% | 20.112 euro | 4,936% | 19.744 euro | -368 euro |
64 | 5,184% | 20.736 euro | 5,088% | 20.352 euro | -384 euro |
65 | 5,352% | 21.408 euro | 5,250% | 21.000 euro | -408 euro |
66 | 5,531% | 22.124 euro | 5,423% | 21.692 euro | -432 euro |
67 | 5,723% | 22.892 euro | 5,608% | 22.432 euro | -460 euro |
68 | 5,931% | 23.724 euro | 5,808% | 23.232 euro | -492 euro |
69 | 6,154% | 24.616 euro | 6,024% | 24.096 euro | -520 euro |
70 | 6,395% | 25.580 euro | 6,258% | 25.032 euro | -548 euro |
71 | 6,655% | 26.620 euro | 6,510% | 26.040 euro | -580 euro |
Perlomeno però chi va in pensione nel 2025 gode di una rivalutazione migliore dei contributi versati nel corso della carriera (aggiornati al 31 dicembre 2023). Il cosiddetto tasso di capitalizzazione accertato per chi smette di lavorare il prossimo anno, infatti, è risultato pari al 3,662%.
Le novità per chi deve andare in pensione
Per chi deve andare in pensione, quindi, ci sono gioie e dolori per quanto riguarda il calcolo dell’importo. Ma cosa è cambiato invece per le regole di accesso? Come anticipato la riforma Fornero non è stata toccata, quindi anche nel 2025 si può smettere di lavorare una volta raggiunti i requisiti per pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) e pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica).
Al fianco delle regole ordinariamente previste si posizionano poi le misure di flessibilità, come Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna, anch’esse confermate per il 2025 e senza alcuna modifica.
Le uniche novità per chi intende smettere di lavorare si possono infatti riassumere in:
- sconto di ulteriori 4 mesi per le donne con figli con pensione di vecchiaia e anticipate che ricadono interamente nel regime contributivo. Oggi spetta uno sconto di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi. Dal prossimo anno lo sconto massimo viene portato a 16 mesi. A trarne vantaggio saranno quindi le mamme con almeno 4 figli;
- possibilità di comprendere anche la rendita del fondo pensione per raggiungere la soglia richiesta per l’accesso alla pensione anticipata contributiva. Per andare in pensione a 64 anni di età, e 20 anni di contributi, è richiesto infatti aver maturato un assegno almeno pari a 3 volte il valore dell’Assegno sociale, 2,8 volte nel caso delle donne con un figlio e 2,6 per quelle con almeno due figli.
Novità per andare in pensione potrebbero arrivare poi anche dalle stanze della giurisprudenza. La Corte di Cassazione, infatti, di recente ha stabilito che:
- sentenza n. 24916 del 2024: per avere diritto alla pensione anticipata non serve necessariamente aver maturato 35 anni di contribuzione effettiva, incrementando così il limite di contributi figurativi riconoscibili;
- sentenza n. 24950 del 17 settembre 2024: l’Ape Sociale, nel caso dei disoccupati, può essere richiesta anche senza aver prima beneficiato dell’indennità di disoccupazione.
Due novità alle quali l’Inps potrebbe presto uniformarsi, per quanto comunque siamo ancora in attesa di una risposta ufficiale.
Le novità per gli importi delle pensioni
Come anticipato, un’altra novità che interviene sulle pensioni è quella che ne aumenta gli importi. Sui trattamenti previdenziali, infatti, si applica un incremento dello 0,8%, sulla base delle regole di rivalutazione – che ritornano del 2025 dopo due anni di stop – descritte dalla legge n. 448 del 1998. Ecco una tabella con gli importi di riferimento:
Importo lordo 2024 | Importo lordo 2025 | Aumento lordo da gennaio 2025 |
---|---|---|
800 | 806,40 | 6,40 |
1.000 | 1.008,00 | 8,00 |
1.200 | 1.209,60 | 9,60 |
1.400 | 1.411,20 | 11,20 |
1.600 | 1.612,80 | 12,80 |
1.800 | 1.814,40 | 14,40 |
2.000 | 2.016,00 | 16,00 |
2.200 | 2.217,60 | 17,60 |
2.400 | 2.419,20 | 19,20 |
2.600 | 2.620,64 | 20,64 |
2.800 | 2.822,08 | 22,08 |
3.000 | 3.023,51 | 23,51 |
3.200 | 3.224,71 | 24,71 |
3.400 | 3.425,91 | 25,91 |
3.600 | 3.627,11 | 27,11 |
3.800 | 3.828,31 | 28,31 |
4.000 | 4.029,51 | 29,51 |
4.200 | 4.230,71 | 30,71 |
4.400 | 4.431,91 | 31,91 |
4.600 | 4.633,11 | 33,11 |
4.800 | 4.834,31 | 34,31 |
5.000 | 5.035,51 | 35,51 |
5.200 | 5.236,71 | 36,71 |
5.400 | 5.437,91 | 37,91 |
5.600 | 5.639,11 | 39,11 |
5.800 | 5.840,31 | 40,31 |
6.000 | 6.041,51 | 41,51 |
La pensione minima passa invece da 598,61 euro a 603,39 euro, a cui si aggiunge una rivalutazione straordinaria che passerà al 2,2% (dal 2,7%), arrivando così a 616,67 euro.
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