Un sostegno per rafforzare le attività di pesca sostenibile, innovare le flotte e potenziare il settore della pesca in Toscana. È arrivato dalla Regione Toscana, che nel corso della sua ultima seduta di giunta, su proposta della vicepresidente ed assessora all’agricoltura con delega a caccia e pesca Stefania Saccardi, ha approvato una delibera che destina oltre 1,8 milioni di euro al settore. Si tratta dello strumento di attuazione del Programma Nazionale FEAMPA 2021/2027 del Fondo Europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura e le risorse saranno distribuite attraverso tre differenti bandi. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – è rafforzare le attività di pesca e renderle sempre più sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale oltre a rendere i settori della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione economica più redditizi, competitivi e attraenti. Tra le misure previste, anche interventi per innovare i processi produttivi e migliorare le condizioni di vita e la sicurezza degli operatori del settore”.
“Con questa delibera – ha aggiunto la vicepresidente Saccardi – abbiamo prenotato 1.811.980 euro per due anni, 2025 e 2026, e stabilito i criteri di selezione per tre diversi bandi: il primo servirà a rendere le imprese di piccola pesca costiera più competitive, qualificare i mezzi di produzione e perfino sviluppare parallelamente al settore della pesca altre attività affini alla blue economy; il secondo è finalizzato ad ammodernare i motopesca per rendere più sicure le attività degli operatori e lo stoccaggio; il terzo è pensato per migliorare la tracciabilità dei prodotti e aiutare le imprese a sviluppare attività che diano più valore al loro prodotto. La Regione conosce bene le difficoltà che questo settore sta incontrando e, bilanciano risorse regionali, statali ed europee grazie al Fampa, vogliamo sostenere le nostre imprese e renderle più forti in un mercato globalizzato dove sempre di più è e sarà necessario evidenziare la qualità, la regionalità, la sostenibilità del pescato e dei prodotti da esso derivati, per sottolinearne il valore aggiunto”.
Sostegno alla pesca costiera, tre bandi per complessivi 1,8 milioni di euro
La delibera approvata prenota la somma di euro 1.811.980 sul bilancio finanziario gestionale 2024-2026 riservando per il 2025 un totale di 1.630.782 euro (di cui 815.391 di quota UE, 570.773 di quota statale e 244.617 di quota regionale), mentre per il 2026 vengono riservati 181.198 euro (di cui 90.599 di quota UE, 63.419 di quota statale, 27.179 di quota regionale). I bandi usciranno entro il mese di dicembre. Le domande potranno essere presentate tra il 31 dicembre 2024 e il 31 gennaio 2025.
Il primo bando – Riservato alle imbarcazioni di piccola pesca costiera, ammette a finanziamento le spese sostenute per ristrutturare la flotta e gli investimenti per migliorare la tracciabilità e il marketing, fare una prima lavorazione del pescato o una vendita diretta e digitale, diversificare l’attività. Questo bando permette il rimborso del 100% delle spese sostenute per l’innovazione e il miglioramento della sicurezza, fino ad un massimo di 150mila euro (o 40mila per motopesca) oppure del 50% degli investimenti per gli investimenti finalizzati alla diversificazione delle attività, fino ad un massimo di 75mila euro.
In caso di richiesta di contributi sia per interventi a bordo che a terra, il limite sale a 200mila euro, fermo restando il massimo di 40mila euro a motopesca.
Il secondo bando – Prevede investimenti a bordo e nei porti per ammodernare i motopesca, migliorare le condizioni di sbarco delle catture indesiderate oltre alle condizioni di lavoro, salute e sicurezza degli operatori. Nel caso di domande riguardanti esclusivamente interventi a terra, il contributo massimo ammissibile sarà di 100mila euro, mentre in caso di domande che riguardano solo interventi a bordo, il contributo massimo ammissibile sarà di 80mila a motopesca fino ad un massimo complessivo di 200mila euro. In caso di domande che prevedano sia interventi sia a bordo che a terra, fermo restando il limite di 80mila euro a motopesca, il contributo massimo salirà a 200mila euro. Saranno finanziabili investimenti per installare sistemi di energia rinnovabile, per acquistare apparecchiature di produzione a bordo, per migliorare la navigazione o il controllo del motore, per hardware e software, per dispositivi di sicurezza o per migliorare le condizioni di lavoro.
Il terzo bando – Sono escluse le piccole imprese di pesca costiera, favorisce l’innovazione di processo e di prodotto nelle attività di pesca e mira a rendere le imprese della pesca più competitive e resilienti, potenziare il sistema di tracciabilità delle barche da pesca, sviluppare attività fuori dal settore della pesca, affini alla blue economy ma che non riguardino la pesca professionale, la commercializzazione o la produzione di prodotti ittici.
In questo caso il finanziamento pubblico massimo sarà parti al 50% dei costi sostenuti dai beneficiari, una percentuale che potrà salire in alcuni casi, ad esempio se l’investimento comporterà benefici pubblici.
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