Industria e agricoltura diventano più sostenibili col progetto Agricolor360.
I risultati dell’iniziativa finanziata con fondi europei sono stati presentati in un convegno a Montemurlo. Protagoniste aziende pratesi e della Versilia: “Un prodotto di scarto per il florovivaismo è diventato una risorsa per moda e tessile sostenibili”
Sviluppare una linea completa di coloranti tessili naturali ed ecologici utilizzando
sottoprodotti della lavorazione dell’eucalipto. E’ l’obiettivo innovativo del progetto Agricolor360, finanziato con i fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana per lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie. I protagonisti dell’iniziativa sono la società nazionale di ricerca con sede a Prato Next Technology Tecnotessile, l’azienda di Montemurlo Trafi Creatività Tessile, l’impresa di Massarosa Versil Green Società Agricola, Florexport, e lo Studio Demetra. Il progetto è stato al centro di un convegno tenuto al Victory Cafè Museo a Montemurlo, alla presenza anche del vicesindaco Vignoli, dove sono stati presentati i risultati raggiunti dalla collaborazione fra mondo industriale e quello dell’agricoltura, che aveva come obiettivo quello di migliorare la sostenibilità nell’industria tessile sfruttando i materiali di scarto, riducendo l’impatto ambientale e creando nuovo valore dai residui agricoli.
La seconda parte della mattinata è stata dedicata a un focus sui risultati relativi allo sviluppo del progetto RegioGreenTex che coinvolge 43 partner provenienti da 11 regioni di otto Paesi europei, con l’ambizioso obiettivo di creare una catena del valore dedicata al riciclo dei tessuti, puntando al massimo le opportunità di mercato. Dopo una presentazione curata da Jennifer Palumbo di Euratex, si è tenuta una tavola rotonda con Andrea Falchini di Next Technology Tecnotessile, Francesco Marini di Marini Industrie, Eleonora Castellani di Alia, Fabia Romagnoli di Confindustria Toscana Nord e Alberto Pestelli di Texmoda Tessuti.
Tornado al progetto Agricolor360, si basa sulla produzione e caratterizzazione di una serie di coloranti naturali estratti dai sottoprodotti dell’eucalipto, sperimentando principalmente una gamma di colori sulle tonalità dal rosso all’arancio. Di fatto una parte dei rami dell’eucalipto che non possono essere utilizzati da fiorai e flower designer per allestimenti e bouquet, invece di finire in discarica vengono riutilizzati da Trafi Creatività Tessile, che è riuscita a trasformare un prodotto di scarto del florovivaismo in risorsa per una moda e un tessile sostenibili. Questa iniziativa, infatti, non solo riduce i sottoprodotti della lavorazione delle fronde, ma introduce anche soluzioni ecologiche per l’industria tessile.
“Il progetto Agricolor360 si inserisce perfettamente nelle iniziative del distretto di Prato e della regione Toscana verso la sostenibilità e circolarità del settore tessile – commenta Andrea Falchini, direttore di Next TechnologyTecnotessile -. Come società di ricerca abbiamo collaborato nelle analisi e nei test per verificare le prestazioni e la resistenza dei coloranti naturali risultanti dal progetto”.
Il progetto si è sviluppato partendo dal prelevamento di 116 campioni di foglie di eucalipto coltivate in Versilia. Da qui sono state ricavate da Trafi quattro tipologie di tintura naturale mandate poi a Next Technology Tecnotessile per la caratterizzazione dal punto di vista delle solidità. Test che hanno dato risultati incoraggianti e che porteranno alla commercializzazione del prodotto.
“Il progetto RegioGreenTex, nato dalla collaborazione tra numerose pmi e l’hub di Next Technology Tecnotessile, rappresenta un’ulteriore opportunità per chi è parte della filiera tessile – commenta Francesco Marini, responsabile sviluppo prodotto e innovazione della Marini Industrie e presidente Sezione Moda Confindustria Toscana Nord -. Le sfide crescenti, come categorie e come aziende, ci vedono impegnati su un ulteriore fronte: non solo sostenibilità, che ormai diamo come valore acquisito, bensì consapevolezza, trasparenza lungo la filiera e capacità di fare squadra in vista delle nuove norme che richiederanno di abbinare anche ai prodotti semilavorati una sorta di carta d’identità che ne garantisca la bontà e la tracciabilità. Infine, non per importanza, circolarità e ridotto impatto ambientale. Grazie a progetti come RegioGreenTex siamo in grado di valutare la scalabilità industriale di alcune tecnologie che consentirebbero di migliorare i LCA di diverse famiglie di tessuti”.
Al convegno hanno partecipato anche Chiara Uvoni ed Elena Merli di Next Technology Tecnotessile, Elena Giannini di Versil Green, e Fabio Giusti di Trafi Creatività Tessile. “Abbiamo messo insieme agricoltura e industria e questo ci ha permesso di continuare sulla strada di rendere più sostenibile il tessile – conclude Fabio Giusti, uno dei titolari di Trafi Creatività Tessile -. La sostenibilità al momento è l’argomento che muove più interesse e noi stiamo andando proprio in questa direzione. Questa occasione di progetto ci ha fatto sviluppare una nuova gamma di colori di tinture naturali che siamo certi saranno recepiti dai nostri clienti più sensibili alle tematiche ambientali”.
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