Il chioschetto trasformato in bar, il panificio fuorilegge e il supermercato “fantasma”: i controlli nel quartiere dell’aeroporto di Catania

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Ispezionate diverse attività che si occupano di vendita di alimenti al Villaggio Santa Maria Goretti

Controlli nel quartiere dell’aeroporto di Catania da parte dei carabinieri del comando Stazione Aeroporto Catania Fontanarossa, insieme ai colleghi del Nucleo Anti Sofisticazione (N.A.S.) di Catania e a quelli della Compagnia di Intervento Operativo C.I.O. del 12° Reggimento “Sicilia”.

Sono state ispezionate diverse attività che si occupano di vendita di alimenti al villaggio Santa Maria Goretti e 3 di queste sono state sanzionate in materia di sicurezza alimentare, mentre il titolare di un chiosco è stato anche denunciato a piede libero per furto aggravato di energia elettrica.

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Il chiosco controllato, di proprietà di un 56enne del posto, era stato trasformato in un vero e proprio bar pur essendo, in realtà, un’attività “itinerante”. Il proprietario, infatti, senza alcuna autorizzazione, ha posizionato tavoli e sedie in strada, occupando così abusivamente il suolo pubblico e, perciò, è stato anche sanzionato amministrativamente per quasi 6.000 euro e tutto il materiale è stato sequestrato. Il chioschetto, inoltre, usufruiva di energia elettrica “a costo zero”, perché sul retro era stato realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica nazionale e, quindi, sulla base degli indizi raccolti il proprietario è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Un vicino panificio, invece, intestato ad una 43enne catanese, ha ricevuto una sanzione di 3.000 euro perché, oltre alle carenti condizioni igienico sanitarie, era privo del manuale di autocontrollo HACCP. Questo manuale, che si basa sulle linee guida stabilite dal particolare protocollo, è fondamentale per la prevenzione dei rischi alimentari, perché permette agli operatori del settore di non perdere di vista i punti critici che si possono riscontrare nei processi di lavorazione svolti all’interno dell’attività commerciale.

Un intero supermercato, invece, è stato chiuso perché era un punto vendita “fantasma”: l’inizio dell’attività non era mai stata segnalato agli enti preposti mediante la Segnalazione Certificata di Inizio Attività SCIA. La titolare, una 67enne residente a Gravina, non aveva nemmeno l’autorizzazione sanitaria per svolgere quel tipo di vendite e, pertanto, è stata sanzionata per 5.000 euro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA





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