Monitoraggio aerobiologico: qualità dati, valorizzazione e innovazione. Workshop POLLnet 2024

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Si è tenuto il 21 novembre il workshop POLLnet 2024, momento conclusivo della prova di interconfronto internazionale organizzata dalle Agenzie Ambientali di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna. Il test, biennale, si è svolto presso il Laboratorio Arpav di Mestre: 53 operatori coinvolti, dei quali 4 di Slovenia e Croazia, 29 taxa pollinici, oltre alle spore fungine di Alternaria sp., oggetto di riconoscimento durante la prova.

Damaris Selle e Francesca Tomain di Arpa Veneto, Pierluigi Verardo di Arpa FVG e Stefano Marchesi di Arpae, hanno presentato i risultati e le analisi statistiche effettuate sulla capacità di riconoscimento di taxa specifici, di taxa critici in funzione della variabilità delle letture e degli errori principali che le caratterizzano. Scopo dell’interconfronto accertare la preparazione dei singoli operatori, garantire l’uniformità dei dati prodotti e pubblicati ogni settimana e nel contempo promuovere la formazione continua degli operatori stessi. Il workshop si è tenuto presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (TN).

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I temi trattati nella giornata

La giornata è stata un importante momento di studio e aggiornamento nel settore aerobiologico. Gabriele Tinidandel di Appa Trento ha illustrato le evidenze, le azioni e le prospettive nel campo della qualità dell’aria, dove la risultante di più variabili, tra cui la quantità di inquinanti emessi, le condizioni meteorologiche e la dispersione, ne determinano le caratteristiche in un determinato territorio.

Alessandro Di Menno Di Bucchianico (Ispra) ha illustrato l’evoluzione della rete nazionale POLLnet, oggi composta da 64 stazioni e distribuita in 18 regioni italiane, sottolineando l’importanza del monitoraggio aerobiologico, i cui dati rilevati e prodotti in bollettini settimanali, sono messi a disposizione della comunità scientifica, dei medici allergologi, dei pazienti allergici, ma anche di politici e amministratori locali, quale elemento nella progettazione e gestione degli spazi verdi urbani.

Dopo la descrizione dell’applicazione del monitoraggio di pollini e spore fungine nella città di Roma (Alessandro Travaglini – Università Tor Vergata) e della neonata rete di campionamento della Sicilia (Daniela Rinuadello e Pietro Vitale – Arpa Sicilia), rappresentanti della Fondazione CEAM e dell’Università di Granada – Spagna, hanno presentato la mappatura dei pollini allergenici degli alberi urbani della città di Valencia, in cui sono stati mappati tutti i taxa vegetazionali e calcolato il valore di allergenicità potenziale e l’indice di allergenicità della zona verde urbana per i parchi della città, indicatori utili per ridurre significativamente l’impatto degli alberi urbani sulla salute umana.

L’importanza del monitoraggio aerobiologico come ponte di collegamento fra scienza, tecnologia e sanità pubblica, è stata oggetto di uno studio del Dipartimento di Botanica dell’Università di Innsbruck, presentato da Laurent Marquer. Fra gli ambienti indagati quello alpino; lo studio, presentato da Franziska Zemmer e Elena Gottardini del FEM, con particolare riferimento alla biodiversità alpina, attraverso campionatori gravimetrici posti in quattro rifugi alpini del Trentino in alta quota, ha studiato pollini allergenici e pollini utili per valutare la biodiversità vegetale nel territorio alpino.

Hanno concluso la giornata alcuni focus sul World Aerobbiology 2024 svoltosi a Vilnius (Antonella Cristofori –FEM) incontro che ha sviluppato numerosi temi tra cui particelle biologiche in sospensione e loro implicazioni per la salute umana, cambiamenti climatici, equilibrio degli ecosistemi, sviluppo di tecniche di campionamento pollinico automatico.

Campionamento pollinico automatico: un’applicazione è stata sviluppata nell’ambito del progetto CATS e realizzata in collaborazione fra Fem e Appa Bolzano (Magdalena Widmann Appa Bolzano). Un particolare studio è stato condotto sull’olivo (Nadia Trobiani e Silvia Bartolacci – Arpa Marche) applicando una tecnica matematica (Principal Component Analisys – PCA) per esprimere in forma sintetica l’azione sinergica di più variabili quali umidità, precipitazione totale, temperatura massima e minima con i dati del monitoraggio di 15 anni di questa pianta. Questo studio ha evidenziato variazioni stagionali nella produzione del polline con conseguente ripercussione nella produzione agronomica.

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Infine uno studio sull’Ambrosia (Fabiana Cristofolini et all.) dal 2000 al 2023, che ha coinvolto 35 stazioni del nord Italia e che ha rilevato quantità di polline maggiori nell’area continentale rispetto a quella alpina. L’introduzione dell’insetto Opharella Communa, parassita di tale pianta, ha spiegato la diminuzione delle quantità di polline, che risultavano essere molto significative negli anni 2000-2012 rispetto al periodo 2013-2023, nelle stazioni di campionamento della Lombardia e del Piemonte.



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