Comitato Inail di Catania, Prestigiacomo rieletto presidente

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Roberto Prestigiacomo, 60 anni, di Paternò, è stato rieletto oggi presidente del Comitato Inail di Catania con il sostegno unitario di Uil, Cgil e Cisl. Alla riunione del Comitato ha preso parte anche il presidente nazionale del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza Inail, Guglielmo Loy, già segretario confederale Uil. Storico esponente di Uil e Uila in terra d’Etna, fra l’altro protagonista di alcune significative battaglie contro il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori, Prestigiacomo è stato in questi anni anche coordinatore dei Comitati Provinciali dell’Istituto Assistenza Infortuni sul Lavoro in Sicilia. Enza Meli e Nino Marino, segretari generali di Uil Catania e Uila Sicilia, si sono subito complimentati con il presidente provinciale Inail “per avere ricevuto il meritato riscontro al suo impegno quotidiano, competente e appassionato, in un ente pubblico che è in prima linea sul fronte della sicurezza nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche”. “Roberto Prestigiacomo rappresenta – hanno aggiunto Meli e Marino – un riferimento certo per noi della Uil e per la nostra battaglia della vita, quella campagna #Zeromortisullavoro lanciata il 5 marzo del 2021 dal nostro leader nazionale Pierpaolo Bombardieri. A Catania, che continua a detenere il triste primato siciliano degli infortuni sul lavoro con oltre 6 mila denunce nei primi dieci mesi dell’anno, c’è bisogno di più prevenzione e più controlli ma anche di più formazione. Purché sia formazione vera!” Stando al più recente rapporto Inail, gli infortuni sul lavoro a Catania tra gennaio e ottobre 2024 sono stati 6131, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023 quando erano stati 5849. Seguono Palermo (5080) e Messina (2641), sempre nei primi dieci mesi di quest’anno. In Sicilia, sono stati 22166. Infine, gli incidenti mortali: sono stati 14 a Catania – stesso numero nel 2023 – su un totale regionale di 71.

Guglielmo Loy, presidente del Consiglio nazionale di Indirizzo e vigilanza dell’Inail, oggi a Catania ha partecipato alla riunione in cui Roberto Prestigiacomo è stato rieletto presidente del Comitato provinciale dell’Istituto mentre Matilde Cifali è stata scelta come vicepresidente. Al termine, Guglielmo Loy ha rilasciato questa dichiarazione: “In una provincia come Catania, caratterizzata da un tessuto economico e produttivo articolato nel quale settori tradizionali come edilizia e agricoltura si affiancano ad altri a forte innovazione tecnologica, è presente ancora un tasso molto alto di denunce per infortuni sul lavoro. Ciò interroga le parti sociali su cosa fare, ovvero su come la contrattazione e le relazioni industriali possano implementare e regolare gli interventi per la prevenzione. La vera scommessa è questa. L’impegno del Comitato provinciale Inail di Catania, del presidente Roberto Prestigiacomo e della vice Matilde Cifali, ci fanno sperare in un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per le persone in questa provincia”.“Servono investimenti in formazione, informazione, innovazione – ha aggiunto Loy – Ricordare sempre che a Catania vi sono 50 mila realtà in cui si lavora e arrivare a queste persone, questo può fare la differenza. Perché sono sempre le persone a fare la differenza. I Comitati provinciale Inail, che rappresentano le parti sociali, sono uno strumento importantissimo per l’obiettivo di tutti noi: ridurre gli infortuni sul lavoro. Inail ha le risorse, incassa 10 miliardi l’anno dalle imprese che deve investire nelle prestazioni ma pure in prevenzione”.Il presidente del Civ Inail ha affermato ancora: “I dati sono fondamentali non solo per i controlli, che vanno implementati ad esempio in Sicilia dove la Regione non fa concorsi da anni per il reclutamento di ispettori, ma anche per individuare i comparti dove si annidano i maggiori rischi. Significativi i report su Catania, che vedono tra i più colpiti da denunce di infortunio un settore non fra i primi a livello nazionale: quello del commercio e della riparazione di autovetture. Laddove il tasso di rischio è più alto, lì bisogna intervenire. Certamente in agricoltura e in edilizia, ma anche in ambiti meno conosciuti ed esplorati”.

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