La città di Trieste sta vivendo un periodo di massima allerta sul fronte delle truffe agli anziani e delle frodi online. Nell’ultima settimana, almeno tre tentativi di raggiro ai danni di cittadini in età avanzata sono falliti, grazie alla crescente attenzione mediatica e all’efficacia delle campagne di prevenzione portate avanti dalle forze dell’ordine. Da Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri arrivano segnali incoraggianti, che dimostrano come l’informazione svolga un ruolo determinante nel rendere i truffatori meno abili nel colpire. Tuttavia, il fronte criminale è in continua evoluzione, pronto a sfruttare nuovi canali e nuove piattaforme per approfittare dei più ingenui.
La truffa dei soldi finti
Mentre le forze dell’ordine riescono a fermare alcuni raggiri tradizionali, altre truffe online emergono con allarmante rapidità. Una di queste è la “truffa dei soldi finti”, diffusasi su diverse pagine web e gruppi social, inclusi quelli legati alla città di Trieste. Lo schema è semplice: si promettono ingenti somme di denaro, spesso in banconote da 50, 100 e 200 euro, confezionate in buste dall’aspetto invitante. Il potenziale truffato, attirato dal miraggio di un facile guadagno, deve versare una somma ridotta per “sbloccare” l’invio del denaro. L’offerta, presentata con foto accattivanti e corredate da una carta bancomat falsa, mira a conquistare la fiducia del navigatore online, facendo leva su un sogno irrealizzabile: trasformare pochi euro in un tesoretto istantaneo.
I gruppi Facebook nel mirino
La rete si sviluppa all’interno di gruppi Facebook apparentemente normali. Uno di questi è “Compro, vendo, scambio, regalo Trieste”, un gruppo con oltre 10 mila iscritti, frequentato da persone che cercano offerte reali. Gli amministratori, a volte ignari, sembrano non accorgersi della mole di annunci sospetti pubblicati da profili quantomeno discutibili. Tra i gestori del gruppo si trova un profilo legato a “Sintcom”, un’azienda che dichiara di creare “reddito dalla tua seconda casa”, ma che apparentemente ha radici ben lontane dal Friuli-Venezia Giulia, con sede ad Ancona. L’altro amministratore è una giovane triestina, con amicizie social che spaziano fino agli ambienti politici locali.
In parallelo, altre community online finiscono nel mirino della truffa. Un esempio è il gruppo “compro vendo di tutto”, con oltre 5000 iscritti e un amministratore di nazionalità romena. Qui, oltre alle banconote finte, vengono proposti “servizi” per ottenere patenti di guida online in meno di una settimana, senza esami e con la promessa di facilitare tutte le transazioni da una presunta sede centrale a Cagliari.
Strategie e travestimenti dei truffatori
I truffatori del web adottano tecniche sempre più raffinate. Le fotografie mostrano individui con caschi integrali, mazzette di banconote in mano, e identità social create ad hoc. A volte i nomi utente suonano italiani, altre volte richiamano Paesi nordici o sono generati con l’intelligenza artificiale, rendendo quasi impossibile risalire alla loro vera identità. Questi profili sono protetti da screenshot bloccati, cambiamenti di nome frequenti e chiusure lampo degli account. L’obiettivo è sfuggire ai controlli delle piattaforme e della Polizia Postale, sfruttando l’inefficienza di alcuni social nel monitorare i contenuti.
Nomi storpiati e link ingannevoli
A volte i truffatori non nascondono nemmeno il loro intento criminale. Scrivono apertamente frasi come: “Carte bancarie disponibili, banconote false, lasciami un messaggio”, utilizzando link che imitano i nomi di piattaforme note (da Telegram a WhatsApp, storpiati in “Telegramma” o “Wadssapp”). In questi stessi spazi si offrono prestiti “senza busta paga” in 24 o 48 ore, giocando sulla disperazione o sull’ingenuità di chi cerca scorciatoie finanziarie.
Una trappola da milioni di euro
Secondo recenti indagini, nel 2024 i triestini hanno perso oltre due milioni di euro a causa di truffe online. Questi raggiri, travestiti da offerte irripetibili, rappresentano una trappola capace di prosciugare i risparmi di vittime inconsapevoli. L’unica vera arma per difendersi resta la conoscenza: informarsi, riconoscere i segnali di pericolo e denunciare tempestivamente ogni sospetto. Solo così è possibile arginare la corsa inarrestabile della criminalità sul web.
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