Ha preso il via a Cesate, a 20 km da Milano, la collaborazione tra Park Associati, freschi vincitori del premio Architetto Italiano dell’Anno del Cnappc con la sede milanese di Luxottica, e Coop Lombardia. Lo studio di architettura, interni e design milanese è stato incaricato di portare avanti un’importante operazione di brand architecture per rinnovare l’immagine della sezione lombarda di uno dei marchi italiani più storici della grande distribuzione.
Albe e Lica Steiner, Bob Noorda e Park Associati
Coop prosegue con Park una tradizione di collaborazioni con importanti firme dell’architettura, del design e della grafica italiani. Il suo primo supermercato è stato aperto nel 1963 a Reggio Emilia, aprendo la strada a una fitta rete di punti vendita oggi gestita da un articolati sistema di imprese cooperative legate ai territori di cui Coop Lombardia fa parte. Nata oltre 30 anni fa, conta oggi oltre 780.000 soci e 87 tra ipermercati e supermercati sul territorio regionale.
Marchio e immagine che ne hanno guidato la prima crescita, ispirati da una mai mutata matrice cooperativa nata nel dopoguerra con l’Alleanza Italiana Cooperative di Consumo, sono progettati dallo studio di Albe e Lica Steiner che ridisegnano il logotipo derivandolo dall’alfabeto Architype di Herbert Bayer. A metà anni ottanta è la volta di Bob Noorda, a cui vengono affidati la revisione e l’aggiornamento di un’immagine che, ormai familiare a tutti gli italiani, definisce il logo arrivato fino a oggi.
Catania, un nuovo waterfront da Park Associati
Park Associati per Coop Lombardia: un nuovo modello di Retail Civico
Obiettivo della commessa era impostare un rebranding che ha affidato all’architettura la rappresentazione dei valori aziendali, pensando al modello di un nuovo punto vendita in un settore in cui l’aggressività della concorrenza ha effetti sempre più dannosi sui territori. Basata dalla nascita su modelli solidaristici, Coop Lombardia ha voluto muoversi, con risultati che si vedranno nel tempo, in una direzione nuova affidandosi a uno dei più importanti studi italiani.
A Cesate ha realizzato il suo 89° supermercato, un punto vendita che è diventato veicolo di strategie di marketing, rinnovati rapporti con i soci ma anche, e soprattutto, nuove relazioni con il suo territorio. I nuovi 1.800 mq hanno sviluppato il concept del primo Retail Civico, che cerca di trasformare un punto vendita dall’identità rinnovata in un nuovo hub di comunità , dotato di spazi vivi, flessibili, multifunzionali, permeabili e porosi.
Oltre la scatola introversa
All’esterno, la sua architettura vuole superare i limiti della ‘scatola introversa senza alcun carattere architettonico’, estremamente funzionale alle esigenze della grande distribuzione, facile da realizzare e replicare, ma inadeguata.
Il progetto, rispettando nell’interno i precisi e rigidi schemi imposti dalla vendita nella grande distribuzione, lavora innanzitutto sull’involucro. Lo scava negli angoli, dove posiziona ingressi che rendono il volume più aperto, poroso e connesso con l’esterno. Il parallelepipedo di base è rivestito nella sua parte superiore da una pannellatura bianca continua che, sbalzando in corrispondenza degli accessi, lavora in contrasto con il grigio scuro della base. È composta da elementi metallici verticali la cui concavità si ispira alle rotondità del logo.
All’interno, la luce naturale gioca un ruolo fondamentale nei suoi 1.800 mq di superficie, introdotta dalle molte file di lucernari a shed rivolti a nord che in copertura si alternano ai pannelli fotovoltaici. Il progetto lavora anche alla realizzazione della maggiore inclusività . Gli spazi interni sono stati impostati seguendo il protocollo Autism Friendly, che porta all’eliminazione dei segnali sonori alle casse a una segnaletica basata sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Il legame con la città e il nuovo ruolo del punto vendita si costruiscono all’esterno. Qui il progetto disegna spazi che affiancano la sosta veicolare ad aree verdi e di gioco per i bambini, migliorando l’inserimento urbano e l’estetica complessiva del e offrendo nuovi luoghi di incontro.
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