Nidi gratis per tante famiglie: così Regione Lombardia garantisce il sostegno

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Consenso unanime: se Regione Lombardia riproponesse nel 2025 il bando Nidi Gratis Plus, tutti i Comuni che già quest’anno hanno fatto richiesta, la ripresenteranno di sicuro. Perché si tratta di permettere a molte famiglie di mandare i figli al nido senza pagare niente. L’alternativa, per loro, sarebbe stata quella di impegnarsi in una spesa significativa (rinunciando, quindi, ad altro) o di cercare soluzioni alternative. O, peggio, di non iscrivere proprio i figli. Per questo motivo la misura, che dichiaratamente voleva andare incontro alle famiglie e migliorare la loro quotidianità e il loro status ha soddisfatto tutti. Gli esempi non mancano, nel territorio. I dati completi era possibile ricavarli dopo venerdì 6 dicembre, ultimo giorno di adesione al bando. Voghera, terzo Comune per abitanti della provincia di Pavia, ha recepito 28 domande. Tutte sono state accolte. Ventotto famiglie che tirano un sospiro di sollievo e ringraziano Regione Lombardia. «Aderiremmo sicuramente – chiarisce Domenico Marrapodi, dipendente comunale, responsabile del settore Servizi sociali e scuola – a un eventuale futuro bando. Sapere che molti neo genitori sono esonerati dal pagamento di una retta non può che fare piacere». Poi ci sono le realtà più piccole, come Dorno. Sette domande su sette accolte, in linea con le previsioni. Qui c’è il distinguo che dall’anno prossimo non sarà più il Comune ad occuparsi direttamente del nido: toccherà alla concessionaria decidere come agire. Ma è certo che un’opportunità del genere sia da cogliere. Cassolnovo, alle porte di Vigevano, ha ricevuto 11 domande. Nove avevano i requisiti. Anche in questo caso, nove famiglie con un fardello in meno. Zinasco è ancora più piccola, tanto che deve appoggiarsi al nido dell’adiacente Cava Manara, in convenzione. Due domande ricevute sui tre posti che le spettano. Una media significativa. Così l’impiegata comunale, Daria Moroni. «L’intenzione è di aderire a Nidi Gratis plus finché Regione la proporrà».

«Per l’anno educativo in corso – spiega l’assessore di Cava Manara Pierangela Cei – che va da settembre 2024 a luglio 2025, si sono chiuse le iscrizioni al nostro asilo nido comunale Ercolina Panigada con 44 bambini. Solo 9 famiglie si faranno carico dell’intera retta; infatti, per ben 29 famiglie tale retta sarà del tutto azzerata, con un risparmio totale di circa 191 mila euro, e la spesa sarà ripartita tra il Comune, la Regione Lombardia e l’Inps. Ulteriori 6 famiglie beneficeranno di un risparmio di circa 28 mila euro, perché non rientrano completamente nella misura Nidi Gratis avendo un Isee più alto di 20 mila euro ma comunque entro i 25 mila e quindi avranno un minor contributo dal Comune e anche da Regione Lombardia a seguito dell’introduzione di “Nidi Gratis Plus”. I dati del successo di questa misura parlano da soli: sempre più famiglie possono iscrivere i bambini all’asilo nido e, di conseguenza, i genitori possono mantenere il posto di lavoro, a costo zero. Per un Comune come il nostro, di soli 6700 abitanti, è un impegno oneroso, ma il nostro intento è quello di proseguire convintamente in questa direzione».

LA MISURA

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Un aiuto concreto alle famiglie del territorio, un futuro più equo per tutti. Molte di queste famiglie, senza questa misura, forse non avrebbero potuto nemmeno mandare i figli all’asilo nido. “Nidi Gratis” è l’iniziativa di Regione Lombardia per azzerare le rette degli asili nido e dei micronidi pubblici o privati convenzionati dei comuni ammessi alla misura. Si è rinnovata per 2024-2025 diventando “Nidi Gratis plus”. Sono stati anche ampliati i requisiti d’accesso. Con uno stanziamento di 20 milioni di euro, relativo ai fondi FSE (Fondo Sociale Europeo), è stato possibile estendere la platea dei destinatari. Il requisito di accesso relativo all’Isee, infatti, è stato ora aumentato per un valore fino a 25 mila euro. Continua, quindi, il sostegno concreto alle persone in condizione di vulnerabilità economica e capace di contrastare le disuguaglianze sociali. Le difficoltà economiche, causate dalle emergenze degli ultimi anni, hanno inciso profondamente sulla capacità delle famiglie di accedere ai servizi educativi e di cura per i bambini. In questo contesto, iniziative come “Nidi Gratis” plus rappresentano un’ancora di salvezza per le famiglie e in grado di generare un impatto positivo sull’intera comunità. La misura, infatti, non solo favorisce l’inserimento e la permanenza nel mercato del lavoro dei genitori, ma stimola anche l’occupazione femminile. Si crea, in questo modo, un sistema di rete territoriale a beneficio delle famiglie e, a cascata, dell’intera società, permettendo così di vincere la battaglia alle diseguaglianze sociali. Quello di Regione Lombardia è un lavoro costante e orientato a supportare le famiglie che, attraverso la rimozione di barriere economiche e sociali, ha anche l’obiettivo di rispondere alle esigenze di conciliazione vita-lavoro, oggi più che mai centrali nelle priorità delle persone.

GLI OBIETTIVI

La misura “Nidi Gratis plus 2024-2025” ha il duplice obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di vulnerabilità economica e sociale per facilitare l’accesso ai servizi per la prima infanzia, rispondendo ai bisogni di conciliazione vita-lavoro e favorendo la permanenza, l’inserimento e il re-inserimento nel mercato del lavoro, in particolare delle madri, e di contribuire all’abbattimento dei costi della retta per la frequenza del/la proprio/a figlio/a in nidi e micronidi pubblici o in posti in nidi e micronidi privati acquistati in convenzione dal Comune, nel rispetto dei regolamenti comunali.
Con questo avviso, Regione Lombardia ha individuato i requisiti che dovevano essere posseduti dai nuclei familiari ai fini dell’accesso al beneficio dell’abbattimento dei costi delle rette di frequenza, da settembre 2024 a luglio 2025, nei nidi e micro- nidi individuati dai Comuni nella fase di adesione ed ammessi alla misura Nidi Gratis Plus 2024/2025. La misura integra le agevolazioni tariffarie già previste dai Comuni contribuendo all’abbattimento della retta per la frequenza del bambino al servizio, come prevista dal Regolamento comunale in relazione al proprio Isee. L’abbattimento dei costi della retta non può essere utilizzato per eventuali costi aggiuntivi (preiscrizione, iscrizione, mensa se non compresa all’interno della retta).

L’ASSESSORE LUCCHINI: «RISPONDIAMO AI BISOGNI DI CONCILIARE VITA E LAVORO»

«Con questa misura – ha dichiarato l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini – abbiamo rinnovato il nostro sostegno alle famiglie in condizione di vulnerabilità economica e sociale per facilitare l’accesso ai servizi per la prima infanzia, rispondendo ai bisogni di conciliazione vita-lavoro e favorendone la permanenza, l’inserimento e il re-inserimento nel mercato del lavoro, con particolare attenzione alle madri». «Anche per un adeguamento rispetto agli aggiornamenti introdotti dalla misura nazionale – ha proseguito la responsabile alla Famiglia – abbiamo voluto ampliare i requisiti di accesso per aumentare le adesioni delle famiglie che lo scorso anno sono state quasi 8 mila. Grazie ai nuovi requisiti abbiamo stimato che potremo coinvolgere altri 2700 minori. Come nelle altre edizioni, per le famiglie con Isee fino a 20 mila euro è possibile azzerare l’intera quota di retta mensile che eccede l’importo rimborsabile da Inps». «E da quest’anno, per le famiglie con Isee da 20 mila a 25 mila euro – ha concluso l’assessore Lucchini – garantiamo una quota di retta mensile che eccede l’importo rimborsabile da Inps fino ad un contributo pubblico massimo di 100 euro. Un aiuto concreto che testimonia la centralità della famiglia nell’azione di governo».





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