La Regione Umbria risponde al Comitato di Santa Maria

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La Regione Umbria risponde al Comitato di Santa Maria

Con una nota datata 13 dicembre 2024, la Regione Umbria ha risposto all’istanza di accesso agli atti presentata dal Comitato Via Protomartiri Francescani di Santa Maria degli Angeli, trasmettendo tre Determinazioni Dirigenziali di diffida emesse dal Servizio Regionale Sostenibilità Ambientale nei confronti della società F.A. S.p.A. dal 2021 ad oggi.

Le diffide riguardano violazioni accertate dall’Arpa Umbria che, negli ultimi quattro anni, ha rilevato il mancato rispetto delle condizioni e prescrizioni previste nell’autorizzazione ambientale concessa per lo stabilimento di produzione e finitura delle anime per fonderia, nonché per le attività di fusione, formatura, colata e granigliatura. L’impianto, situato nel centro abitato di Santa Maria degli Angeli, è al centro delle preoccupazioni dei residenti, in particolare dopo l’incendio verificatosi lo scorso 5 dicembre 2024.

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Le diffide notificate
Tra i documenti trasmessi al Comitato, spicca la Determinazione Dirigenziale del 3 maggio 2024, nella quale la Regione diffida l’azienda a eliminare le irregolarità accertate. In particolare, la diffida stabilisce:

Autocontrolli analitici alle emissioni: il gestore è obbligato a verificare la conformità delle emissioni ai valori limite previsti nell’autorizzazione, utilizzando le metodiche di campionamento e analisi indicate nell’atto autorizzativo.
Piano di Gestione Solventi (PGS): il gestore deve elaborare e trasmettere, secondo le scadenze stabilite, un Piano di Gestione Solventi, finalizzato a quantificare i contributi di solventi utilizzati nello stabilimento.
Le altre diffide, risalenti rispettivamente al 2021 e al 2023, evidenziano ulteriori carenze strutturali e procedurali, connessi a problemi di gestione delle emissioni e al trattamento dei rifiuti derivanti dalle lavorazioni.

Le accuse del Comitato
Il Comitato Via Protomartiri Francescani, composto da residenti che vivono nelle immediate vicinanze dello stabilimento, ha espresso, tramite il proprio rappresentante legale, l’avvocato Valeria Passeri, una posizione chiara e critica. Il Comitato sottolinea come l’attività industriale di F.A. S.p.A. sia incompatibile con un contesto prevalentemente residenziale, già caratterizzato da criticità ambientali e sanitarie.

Secondo i residenti, le irregolarità riscontrate da Arpa Umbria e riportate nelle diffide non rappresentano episodi isolati, ma sintomi di una gestione che mette a rischio la qualità dell’aria e la salute della popolazione locale. Il recente incendio del 5 dicembre 2024, che ha interessato l’impianto, ha ulteriormente aggravato le preoccupazioni, inducendo il Comitato a rinnovare le proprie richieste di intervento presso le autorità competenti.

Il contesto ambientale
Lo stabilimento F.A. S.p.A., situato in un’area ad alta densità abitativa, è oggetto di attenzione da parte delle istituzioni e degli enti di controllo. L’attività produttiva, classificata come insalubre dalla normativa vigente, opera con un’autorizzazione integrata ambientale (AIA) che ne disciplina le emissioni, i consumi di solventi e la gestione dei rifiuti. Tuttavia, le violazioni accertate negli ultimi anni sollevano dubbi sull’effettivo rispetto delle prescrizioni.

Le diffide trasmesse evidenziano, infatti, ripetute irregolarità, tra cui:

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Emissioni superiori ai limiti autorizzati.
Mancata adozione di misure per il contenimento dell’impatto ambientale.
Carenze nella gestione del Piano di Gestione Solventi.
Tali violazioni, unite all’incendio recente, hanno intensificato le pressioni sul gestore e sulle autorità regionali, chiamate a garantire un equilibrio tra le esigenze produttive e la tutela della salute pubblica.

Le richieste del Comitato
Il Comitato Via Protomartiri Francescani, che da anni monitora la situazione, ha ribadito l’urgenza di trasferire l’attività produttiva al di fuori del centro abitato. La posizione del Comitato è chiara: lo stabilimento non può continuare a operare in un contesto residenziale, dove i rischi ambientali e sanitari risultano particolarmente elevati.

Attraverso l’avvocato Passeri, il Comitato ha chiesto alla Regione Umbria di:

Sospendere temporaneamente le attività dello stabilimento fino alla completa regolarizzazione delle violazioni.
Prevedere incentivi o soluzioni per la rilocalizzazione delle attività industriali in aree più idonee.
Intensificare i controlli da parte di Arpa Umbria e delle autorità competenti.
La posizione della Regione
Con la nota del 13 dicembre 2024, la Regione Umbria ha riaffermato l’impegno a monitorare la situazione, ribadendo l’importanza del rispetto delle normative ambientali da parte di F.A. S.p.A.. Tuttavia, al momento, non sono state annunciate ulteriori misure restrittive, sebbene le diffide rappresentino un chiaro avvertimento per l’azienda.

Le autorità regionali hanno sottolineato che eventuali interventi più drastici, come la sospensione dell’attività, saranno presi solo in caso di persistente non conformità da parte del gestore. Nel frattempo, è stata ribadita la necessità di un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte, al fine di individuare soluzioni sostenibili per il territorio.

Conclusioni
La vicenda che coinvolge il Comitato Via Protomartiri Francescani, la Regione Umbria e la società F.A. S.p.A. evidenzia le difficoltà di conciliare attività industriali con la tutela ambientale e la qualità della vita dei residenti.

L’evoluzione del caso dipenderà dalle prossime azioni del gestore e dalle decisioni della Regione, chiamata a bilanciare le esigenze produttive con la sicurezza e il benessere della comunità locale.

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