Nuovi bonus, pensioni e tasse. Come cambia la legge di Bilancio 2025

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per le imprese

 


Con la Manovra in dirittura d’arrivo non si perde tempo per apportare gli ultimi ritocchi, anche se non mancano cambiamenti di grande entità e i lavori rallentano. Oltre al possibile aumento degli stipendi di alcuni ministri, deve essere valutata una serie di emendamenti alla legge di Bilancio 2025 che riguarda gli argomenti più disparati: bonus, pensioni e tasse compresi.

Modifiche che l’esecutivo ha racchiuso in un grande emendamento unico, tale che l’opposizione parla di una nuova legge di Bilancio. La scelta di racchiudere tutte le proposte in una sorta di maxi-emendamento ha però rallentato ulteriormente i lavori, in quanto la commissione Bilancio – che era ormai prossima alle ultime votazioni – dovrà pronunciarsi singolarmente su ogni modifica proposta.

L’approvazione definitiva della legge di Bilancio si distacca ancora dagli obiettivi del governo Meloni, ma ciò che se ne ricava è una Manovra almeno parzialmente riscritta. Si tratta ancora di bozze, per il momento, ma è quasi certo che il testo finale sarà piuttosto differente dalla versione originale. Vediamo quali sono le novità più importanti.

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Tasse che cambiano in legge di Bilancio

Si parte dalla web tax, che il governo intendeva estendere a tutte le imprese che realizzano ricavi sul territorio italiano tramite servizi digitali, eliminando le soglie che limitavano all’applicazione alle Big Tech. Dopo mesi di spinose polemiche e profondi timori per il mondo dell’editoria e dell’informazione, l’esecutivo fa marcia indietro. La tassa sarà dovuta soltanto dalle imprese con un fatturato di almeno 750 milioni di euro annuali, prendendo in considerazione tutti i Paesi in cui realizzano profitti. Il fattore preso in considerazione, tuttavia, resta quello del fatturato e non dell’utile.

Compare anche la riduzione dell’Ires fortemente richiesta da Confindustria. Si passa dal 24% al 20% per le imprese che investono almeno il 30% degli utili, ma comunque non meno di 20.000 euro, e che assumono lavoratori a tempo indeterminato nel 2025 (senza diminuire il numero di dipendenti né ricorrere alla cassa integrazione). Per finanziare la riduzione dell’Ires, però, si riduce la compensazione spettante alle banche per le perdite finanziarie subite negli ultimi anni: dal 65% al 54%.

Per quanto riguarda scommesse e giochi online, si pensa all’introduzione di una tassa del 25,5% delle somme non restituite al giocatore per giochi di carte e bingo online. Sulle scommesse sportive, invece, si va al 24,5% per quelle online e al 20,5% per quelle fisiche. Nella bozza non è però stata specificata la destinazione dei fondi così ricavati, che secondo le intenzioni del governo dovrebbe andare a finanziare la costruzione di strutture sportive.

Si ammorbidisce anche la pressione fiscale per i guadagni derivati dalle criptovalute, si scende al 26% per il 2025 (anziché al 42%), ma la percentuale sale al 33% dal 2026.

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Nuovi bonus in Manovra

In modo anche inaspettato, la bozza guarda all’introduzione di una serie di nuovi bonus economici, tutti riservati a una platea molto circoscritta di beneficiari. Viene così ridimensionata la proposta di Fdi sul bonus da 500 euro per le attività extrascolastiche. Si pensa a un bonus, di importo ancora da definire, per le famiglie con Isee entro i 15.000 euro, al fine di contribuire alla spesa per le attività extrascolastiche e sportive dei figli di età compresa tra 6 e 14 anni. La copertura dovrebbe essere di 30 milioni di euro, ricavati dal Fondo dote famiglia.

Si conferma il fondo per le scuole paritarie, che scende però a 50 milioni di euro per il 2025 e a 10 milioni di euro l’anno dal 2026 in poi. Restando nel campo dell’istruzione, dovrebbe arrivare una piccola borsa di studio per gli specializzandi sanitari non in campo medico: 4.773 euro lordi l’anno per aspiranti chimici, biologi, farmacisti, fisici, odontoiatri, veterinari e psicologi.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Un’altra misura una tantum riguarda il bonus elettrodomestici. Un rimborso del 30% del prezzo dell’elettrodomestico, per un massimo di 100 o 200 euro, quest’ultimo solo con Isee inferiore a 25.000 euro. Il requisito sarà appunto l’acquisto di un nuovo elettrodomestico, di classe energetica non inferiore alla B, per sostituirne uno più inquinante da rottamare.

Pensioni diverse in legge di Bilancio?

Il governo pensa alla modifica dei requisiti per l’Assegno d’inclusione, estendendolo a Isee fino a 10.140 euro e redditi complessivi fino a 6.500 euro. Per gli anziani e le persone con disabilità si sale invece a un reddito complessivo di 8.190 euro. Il Supporto formazione e lavoro viene allineato perfettamente, ma in questo caso anche il beneficio aumenta: 500 euro, anziché 350, per 12 mesi non rinnovabili.

Venendo alle pensioni, però, non sembrano arrivare ulteriori correttivi. Si conferma il ritorno al meccanismo a scaglioni, usato l’ultima volta sotto il governo Draghi. L’aumento dello 0,8% viene così riconosciuto agli assegni inferiori a quattro volte il trattamento minimo 2024, quindi 2.394,44 euro. La parte eccedente, fino a cinque volte, sarà maggiorata dello 0,72% mentre per la parte ulteriore l’incremento è dello 0,60%.

Pensioni, come e di quanto aumentano con la legge di Bilancio 2025



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