«Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri».
Joseph Pulitzer
Insieme possiamo contribuire in modo concreto a dare forza alla mission di PeaceLink. Cercheremo qui di esporre chi siamo, cosa abbiamo fatto e cosa intendiamo fare per il prossimo anno.
- Riteniamo importante impegnarci culturalmente e socialmente, con un’informazione più efficace e completa, per favorire un’opinione pubblica critica e consapevole. Senza una forte opinione pubblica non è possibile costruire un mondo più giusto, pacifico e sostenibile.
- Vogliamo informare ed estendere quell’area di opinione pubblica che non condivide l’aumento delle spese militari; questo può favorire una forte e diffusa iniziativa sociale per contrastare la logica dell’escalation bellica.
- Sentiamo la necessità di costruire una nuova cittadinanza attiva informata che sappia dissentire dalle lobby delle armi e degli affari che condizionano le scelte politiche.
- Abbiamo oggi più che mai l’urgenza di difendere la sanità, l’istruzione, la transizione ecologica, lo stato sociale, la difesa dei più deboli contrastando le lobby che lavorano in senso opposto, a favore di pochi.
- Crediamo che vada contrastata l’accumulazione delle ricchezza nelle mani di pochi e favorita una nuova forma di equità che ponga al centro i bisogni di tutti. Negli ultimi 10 anni i miliardari nel mondo sono quasi raddoppiati, passando da 1.757 a 2.682, mentre il loro patrimonio complessivo è aumentato del 121%, passando da 6.300 miliardi di dollari a 14.000 miliardi di dollari.
Senza una buona informazione il cambiamento non è possibile. Occorre fare informazione dal basso, evitando fake news e formando nuove competenze critiche nell’epoca dei social. Abbiamo messo a punto anche una “Guida anti-querela” per chi scrive sul web.
Durante le ultime assemblee di PeaceLink abbiamo focalizzato l’attenzione un obiettivo specifico: l’educazione al mediattivismo digitale per sviluppare competenze di cittadinanza attiva nel web e nei social media.
I sostenitori di PeaceLink si riuniscono online periodicamente, proponendo idee e condividendo le campagne nei propri territori. È un modo per essere parte attiva di un movimento che unisce persone e associazioni impegnate per la pace, la giustizia e l’ambiente.
Qui di seguito c’è un sintetico resoconto delle attività di PeaceLink del 2024 e dei nuovi progetti in forte sviluppo.
Pace
- Progetto database delle associazioni per la pace: in fase avanzata, questo database è collegato a un calendario online di eventi. A breve sarà ampliato anche alle associazioni ambientaliste e di cittadinanza attiva, includendo gruppi spontanei e movimenti. Offre la possibilità di integrare video da YouTube, rendendolo uno strumento flessibile e partecipativo. Potete vedere la versione beta su www.peacelink.it/associazioni.
- Sistema di partecipazione globale per la pace: stiamo progettando una “chiamata alla pace” con un database civico di volontari, provincia per provincia, pronti a collaborare per contrastare i rischi di escalation bellica e, in particolare, l’incombente pericolo di guerra nucleare.
- Giustizia globale: campagne per i diritti umani e la libertà a sostegno ad esempio ai whistleblower come Daniel Hale e David McBride; sostegno alle campagne di Amnesty International per la difesa dei diritti umani; richiesta della chiusura del carcere di Guantanamo.
- Educazione alla pace: promozione dell’educazione alla pace trasformando il libro sulla “Storia della pace” in una serie di schede didattiche per la scuola.
- Guida tematica per il movimento pacifista: è un progetto di sistematizzazione delle questioni più importanti che chi si impegna per la pace deve poter conoscere a fondo, anche nei dettagli tecnici militari e anche economici, in modo da conoscere le spese militari e i progetti che vengono incubati dalla lobby delle armi. PeaceLink aderisce ad alcune campagne di Rete Italiana Pace Disarmo (su difesa legge 185 e aiuti a Gaza) e alle mobilitazioni contro la guerra promosse da Europe for Peace.
- Albert: è un bollettino pacifista elaborato con l’Intelligenza Artificiale generativa e che può favorire la collaborazione di redattori e associazioni. Il link è https://www.peacelink.it/albert
- Spese militari: PeaceLink sta promuovendo una campagna contro il costosissimo progetto militare GCAP per realizzare il caccia Tempest di sesta generazione, a cui si sta aggiungendo il nuovo euromissile ELSA. Il Global Combat Air Programme (GCAP) è un progetto multinazionale (Giappone, Italia, Regno Unito) di caccia multiruolo stealth di sesta generazione. ELSA sta invece per European Long-Range Strike Approach, ossia “Approccio Europeo per l’Attacco a Lungo Raggio”, il che significa poter colpire la Russia con armi a cui contribuisce anche l’Italia.
- Euromissili: l’ELSA è un missile che dà per scontata la cancellazione definitiva del trattato INF sugli euromissili, firmato da Gorbaciov e Reagan, garantendo la pace all’Europa e l’allontanamento dello spettro della guerra nucleare. PeaceLink ha lanciato a questo proposito una raccolta di firme contro il ritorno agli euromissili. E’ un’iniziativa resasi necessaria con la recente dichiarazione di schieramento di missili americani in Germania nel 2026, a cui ha fatto seguito la pericolosa dichiarazione di Putin con cui metteva in guardia la Nato dopo il lancio del missile ipersonico a medio raggio Oreshnik.
- Armi nucleari: aderiamo alla campagna internazionale ICAN (Premio Nobel per la Pace) e sosteniamo la denuncia contro la presenza di armi nucleari in Italia.
Solidarietà
- Supporto a progetti di emergenza per Gaza e alle attività in Congo della dottoressa Chiara Castellani.
- Collaborazione con il missionario comboniano Dario Bossi per denunciare gli impatti ambientali devastanti delle multinazionali estrattive in Amazzonia, collegate al ciclo della siderurgia mondiale.
Ecologia
Merita qualche ulteriore descrizione il lavoro svolto sull’inquinamento ILVA.
- La campagna contro l’inquinamento ILVA è andata oltre il caso specifico per diventare un caso di studio per l’azione condotta a livello europeo e per le forme di partecipazione e denuncia.
- L’iniziativa sul caso ILVA è giunta fino al livello degli organismi internazionali per la tutela dei diritti umani e l’ONU – dopo i report inviati da Taranto e una serie di visite in loco – ha definito l’area intorno all’ILVA “zona di sacrificio”, pronunciando parole che hanno reso giustizia dell’impegno dimostrato dalla cittadinanza e della sofferenza subita.
- PeaceLink ha realizzato una campagna di monitoraggio civico tramite un software per la citizen science che ha tenuto sotto controllo il benzene. E’ un’esperienza unica in Italia che si è realizzata sfruttando un software in grado di prelevare i dati orari delle centraline Arpa e analizzarli, trasformando la raccolta dati in una campagna democratizzazione dei dati ambientali. La campagna si è basata sulla condivisione dell’informazione e la denuncia del rischio sanitario, il che ha favorito l’apertura di una inchiesta sulle emissioni dell’ILVA di Taranto. A ogni picco di benzene seguiva un alert digitale mediante un tweet.
Cittadinanza attiva e cultura
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Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
“Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma. Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai”.
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