Regione, la spaccatura tra Lega e FI si allarga. Villanova: «Mesi di attacchi, adesso basta»

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di
Silvia Madiotto

L’aumento delI’Irap è solo l’ultimo episodio. Il capogruppo del Carroccio: «Chi non vota il bilancio si pone fuori dalla maggioranza». Tosi: «Zaia ci ha esclusi da giunta e presidenze quattro anni fa». FdI media: «Restiamo uniti»

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La spaccatura del centrodestra sul bilancio regionale è una scossa tellurica del tutto attesa, date le premesse, ma non per questo fa meno male. Era stata annunciata dalle dichiarazioni – mai ambigue e sempre circostanziate – di Forza Italia con il secco no all’aumento dell’Irap. All’ira leghista, manifestata dal capogruppo Alberto Villanova durante la seduta del Consiglio che trattava la legge di stabilità, seguono le parole degli azzurri che rivendicano coerenza, e i tentativi di mediazione di Fratelli d’Italia che chiede agli alleati di non mettere a rischio la coalizione in vista delle Regionali 2025 (o 2026). 

Villanova e Tosi: botta e risposta 

Però è proprio Villanova a mettere in chiaro: «Chi non vota il bilancio, dalla Regione al piccolo Comune, si pone per definizione fuori dalla maggioranza. Forza Italia decida da che parte stare». Il segretario azzurro è Flavio Tosi, il «grande bastonatore» della Lega ormai da più di un anno. «Noi siamo in maggioranza negli stessi termini in cui lo siamo stati per questi quattro anni, esclusi da Zaia dalla giunta e dalle presidenze. Abbiamo appreso dell’aumento dell’Irap dai giornali e non lo abbiamo votato». Riflessi sulle Regionali? «Si vota in sei Regioni, dalla Valle d’Aosta alla Puglia. Sarà un accordo fra i leader nazionali a decidere chi si candiderà e in quale coalizione. Veneto compreso. Al di là di ciò che strilla Villanova. E non siamo noi che diciamo “andiamo da soli se il candidato non è nostro”. Noi siamo leali». Villanova non molla: «FI si è messa fuori da sola. Se devo guardare i dati di oggi, la maggioranza siamo noi e FdI. La prossima settimana si votano il collegato e il bilancio di previsione, vedremo con che atteggiamento si porranno».




















































I meloniani mediano

Il non voto sulla legge di stabilità è «la punta dell’iceberg, dopo mesi di attacchi arrivati da fuori il consiglio». L’elenco è lungo. «Ciò che è successo in aula non è un buon viatico per le Regionali. Poi starà ai segretari affrontare il tema». Fratelli «pompieri»: «A nessuno piace aumentare le tasse – premette Luca De Carlo, coordinatore regionale -. Né a noi, né a Zaia. Ma in questo momento era improcrastinabile. Abbiamo valutato le opzioni, non c’erano altre possibilità per continuare a erogare i servizi ai veneti. Ne abbiamo preso atto». Il non voto di FI? «Ognuno è libero di avere la propria posizione, non è una caserma» sottolinea De Carlo. Ma avvisa tutti: «Per noi esiste solo il centrodestra unito, sulla base dei temi che condividiamo. Si vince solo restando uniti». Stessa linea per il capogruppo Lucas Pavanetto: «Dopo la prima riunione con l’assessore Calzavara abbiamo ottenuto aggiustamenti su ciò che si poteva, e abbiamo votato a favore. Lo strappo in aula non è indolore, ma siamo eletti con una coalizione, che tale rimane. Auspico che ci si possa sedere attorno a un tavolo e trovare una mediazione: solo gli stolti buttano un’occasione di rimanere compatti, anche in virtù di un governo nazionale che sta lavorando bene».

Gli azzurri puntualizzano

Rileva la capogruppo di FI Elisa Venturini: «Abbiamo votato a favore del Defr, il documento programmatico. Condividiamo il programma da quattro anni. Ma se la legge di stabilità fissa l’aumento delle aliquote alle imprese, è la nostra storia che ci impedisce di essere favorevoli. È come dire a un leghista di votare contro l’Autonomia». Un preludio al voto negativo sul bilancio martedì. Ma quindi, FI è fuori dalla maggioranza come dice Villanova? «Non ci sentiamo fuori nel momento in cui abbiamo sempre votato ogni provvedimento – rileva Venturini -. Per quanto mi riguarda, il centrodestra è unito, i cittadini vogliono questo». «FI non è sleale nè ha tradito, non accettiamo lezioni morali – aggiunge Alberto Bozza -. Forza Italia è leale al centrodestra, coerente con i propri valori. Le Pmi poi sono il cuore dell’economia veneta: chi è autonomista non utilizzerebbe le leve di bilancio per aumentare le tasse».

Il Pd: «Governo regionale allo sfascio»

A soffiare sul fuoco ci pensa allora la capogruppo del Pd Vanessa Camani: «Questo governo regionale è allo sfascio, Villanova sancisce la rottura definitiva della maggioranza. Un fatto politico di rilievo che la dice lunga su un conflitto che covava da tempo» .

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