Categorie: Mostre / Argomenti: Ottocento – Firenze – Macchiaioli – Uffizi Diffusi – Arte Moderna
Fino al 16 febbraio 2025, il Museo Giuliano Ghelli di San Casciano Val di Pesa ospita la prima mostra monografica dedicata a Stanislao Pointeau, uno dei protagonisti della pittura macchiaiola, in un omaggio al grande storico dell’arte Carlo del Bravo.
Fino al 16 febbraio 2025, il Museo “Giuliano Ghelli” di San Casciano in Val di Pesa (Firenze) ospita una mostra dedicata per la prima volta a Stanislao Pointeau (Firenze, 1833 – Pisa, 1907), il pittore franco-fiorentino che ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita e nell’evoluzione del movimento macchiaiolo. La mostra, intitolata Stanislao Pointeau: un macchiaiolo toscano di origini francesi, è curata da Michele Amedei e organizzata dal Comune di San Casciano in Val di Pesa, con la collaborazione della Fondazione CR Firenze e delle Gallerie degli Uffizi. L’esposizione fa parte dei progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi, che mirano a diffondere la conoscenza dell’arte attraverso iniziative di grande valore culturale e storico.
La mostra, che espone circa quaranta opere tra dipinti e disegni, è anche un omaggio allo storico dell’arte sancascianese Carlo del Bravo, che negli anni Settanta scoprì e riscoprì l’importanza di Pointeau attraverso le sue ricerche, restituendo all’artista il giusto riconoscimento che la sua arte meritava. La figura di Pointeau, che ha saputo coniugare l’influenza della pittura francese con l’innovazione della scuola toscana, viene presentata in questa sede in una prospettiva nuova, che ne esamina il legame con i protagonisti del movimento macchiaiolo e con la pittura della seconda metà dell’Ottocento.
“Questa mostra”, afferma Bernabò Bocca, presidente di Fondazione CR Firenze, “giunge a compimento del quarto anno del progetto Terre degli Uffizi che vede la nostra Istituzione collaborare col più importante museo italiano. Lo scopo è favorire una fruizione più capillare delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi e, al tempo stesso, incoraggiare un turismo più sostenibile. È inoltre importante rendere sempre più consapevoli i nostri concittadini sulla straordinaria ricchezza del territorio in cui vivono. Il grande favore riscosso dalle mostre allestite fino ad ora conferma che gli obiettivi sono giusti. Questo progetto, che vuole valorizzazione il patrimonio artistico regionale, rappresenta un’estensione del programma di marketing culturale territoriale “Piccoli Grandi Musei” che la Fondazione ha avviato anni fa’’.
Un pittore franco-fiorentino tra Toscana e Francia
Stanislao Pointeau nacque a Firenze nel 1834, figlio di Jean Louis, un rappresentante di vini originario di Blois, e di Giovanna Piacenti, fiorentina. La sua formazione artistica iniziò presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove, sin da giovane, entrò in contatto con alcuni dei più importanti artisti dell’epoca. Nel corso degli anni, Pointeau divenne una figura centrale nel panorama artistico fiorentino, partecipando attivamente alla vita culturale della città e frequentando il Caffè Michelangiolo, uno dei luoghi di ritrovo più importanti per gli artisti toscani. In quel contesto, conobbe e collaborò con alcuni dei principali esponenti del movimento macchiaiolo, tra cui Telemaco Signorini, e sviluppò un proprio stile che fondeva le tradizioni artistiche francesi con le innovazioni della pittura toscana.
La sua arte si inserisce in un momento di grande fermento, in cui i pittori italiani e francesi si influenzavano reciprocamente, con l’obiettivo di cogliere la realtà attraverso nuove modalità espressive. La “macchia”, tecnica che mirava a restituire la luce e il colore della natura attraverso il contrasto di chiazze di colore, divenne uno degli strumenti principali nelle opere di Pointeau, che seppe interpretare la luce solare e l’ambiente naturale in modo unico, pur mantenendo una forte connessione con la tradizione francese.
Il percorso espositivo: dalla macchia alla svolta simbolista
La mostra, articolata in quattro sezioni, esplora l’intera carriera di Stanislao Pointeau, dai suoi esordi alla maturazione artistica nel contesto della macchia, fino alla sua evoluzione verso il simbolismo negli anni successivi.
La prima sezione, Stanislao Pointeau, gli amici senesi e quelli francesi nella Firenze di metà Ottocento, introduce il visitatore al giovane artista e al suo ruolo di mediatore tra le due culture, quella toscana e quella francese. Vengono presentate incisioni di Marcellin Desboutin, artista francese amico di Pointeau, e una serie di ritratti di Stanislao realizzati dai pittori senesi Angelo Visconti e Amos Cassioli, che ritraggono il giovane artista negli anni tra il 1859 e il 1861, gettando luce sulla sua figura e sul suo rapporto con il milieu artistico dell’epoca.
La seconda sezione, Dagli esordi artistici alla ‘macchia’, raccoglie una selezione di dipinti e disegni che documentano gli inizi della carriera di Pointeau, tra cui schizzi realizzati nel 1851 durante un viaggio nel Mugello, una zona che diventerà fondamentale per lo sviluppo del suo stile pittorico. Questi lavori offrono una panoramica delle sue prime esperimentazioni e del suo approccio alla natura, che diventeranno poi il cuore della sua produzione artistica.
Il cuore della mostra è rappresentato dalla terza sezione, Gli anni della ‘Macchia’, che esplora la relazione di Pointeau con il movimento dei macchiaioli, di cui fu uno dei protagonisti. Questa sezione presenta alcune delle opere più emblematiche dell’artista, come Renaioli sull’Arno e La ferratura del bove, dipinti che testimoniano la sua adesione al movimento e il suo contributo alla sua evoluzione. Accanto a queste opere, si trova anche il dipinto Sulle rive dell’Arno, un’opera di Telemaco Signorini, che mette in luce l’intensa collaborazione tra i due artisti e il legame con la pittura macchiaiola.
L’ultima sezione, I soggiorni nel Sud Italia e il trasferimento a Pisa nel 1867, documenta la fase finale della carriera di Pointeau, quando si trasferì a Pisa, dove si allontanò progressivamente dalle esperimentazioni della macchia per abbracciare una pittura simbolista, influenzata dalle correnti artistiche internazionali e dal contatto con la comunità di artisti inglesi legati a Nino Costa. In questa fase, l’artista si dedicò a soggetti più introspettivi e poetici, segnando una svolta decisiva nel suo percorso creativo.
“Il percorso espositivo”, spiega il direttore degli Uffizi, Simone Verde, “getta una luce inedita sul rapporto del pittore francese con l’ambiente artistico internazionale, come rivelano le preziose incisioni di Marcellin Desboutin, mentre al suo legame con la compagine dei macchiaioli è dedicata una sezione che è anche il fulcro della mostra e che comprende uno dei prestiti più importanti provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, Sulle rive dell’Arno, di Telemaco Signorini, conservato nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti”.
Un omaggio a Carlo del Bravo e alla riscoperta dell’artista
La mostra, che si inserisce nel programma di valorizzazione delle piccole e grandi realtà museali toscane, è anche un omaggio a Carlo del Bravo, lo storico dell’arte che, con il suo impegno, ha permesso di riscoprire l’importanza di Stanislao Pointeau. La sua figura è stata fondamentale per riportare l’artista alla ribalta, contribuendo a far luce sul suo ruolo centrale nello sviluppo della pittura macchiaiola. La mostra non solo celebra il lavoro di Pointeau, ma rappresenta anche un importante momento di riflessione sulla storia dell’arte toscana e sul valore delle ricerche storiche che continuano a svelare nuovi protagonisti e a rinnovare la nostra comprensione del passato.
“Stanislao Pointeau, un grande pittore ottocentesco, di origine fiorentina e francese, un artista amato e riscoperto da Carlo Del Bravo, che siamo felici di valorizzare nel nostro territorio, nel cuore della campagna toscana che il protagonista amava raffigurare”, dichiara Roberto Ciappi, sindaco di San Casciano in Val di Pesa. “Il Museo di San Casciano accoglie una quarantina di opere tra dipinti e disegni, la maggior parte delle quali mai viste, attraverso un percorso espositivo curato dallo storico dell’arte Michele Amedei che si propone di mettere in luce i molteplici volti di Pointeau. Non solo un artista di talento, dalle intuizioni e dalle visioni lungimiranti e aperte al mondo, esponente tra i più apprezzati della corrente dei Macchiaioli, ma un mediatore culturale di respiro internazionale, a cui occorre riconoscere l’indubbio merito di aver costruito un ponte, un dialogo che si è tramutato in legame di rilievo tra l’arte italiana e quella francese nella seconda metà dell’Ottocento. Realizziamo dunque un importante percorso espositivo dedicato a Pointeau grazie agli studi di Carlo Del Bravo nel cui ricordo continuiamo a produrre cultura e promuovere operazioni di divulgazione e valorizzazione della storia dell’arte italiana, alla stretta e proficua collaborazione con Le Gallerie degli Uffizi, la Fondazione CR Firenze, nostri preziosi partner con i quali abbiamo avuto l’onore e il privilegio di lavorare anche in occasione della mostra di successo che rendeva omaggio a Jacopo Vignali, e alcuni privati che ci hanno permesso di esporre le loro opere firmate da Pointeau”.
La mostra è accompagnata da un catalogo che comprende, oltre alle immagini delle opere in mostra, anche fotografie appartenute a Pointeau, e scatti inediti di fotografi del tempo come Antonio Caneva che vennero utilizzati dall’artista per dipingere paesaggi su tela e su carta. La mostra apre il lunedì dalle 9 alle 13, il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Chiuso il mercoledì. Per info: 055 8256385, museo@comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it
Informazioni sulla mostra
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