Catania. Case della Comunità, dibattito tra i sindaci etnei per la migliore attuazione entro il 2026

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Parte dal territorio etneo la sensibilizzazione sulla Misura 6 del PNRR per i 391 Comuni della Sicilia, un’azione che si svolge nell’ambito del Protocollo tra ANCI Sicilia e RCS per il coinvolgimento delle risorse della comunità.

Potenziare il dialogo tra le parti sociali e quelle sanitarie è la base per lo sviluppo delle 29 Case della Comunità che sorgeranno entro il 2026 nella provincia di Catania. Al loro interno i Comuni e il Terzo Settore avranno comprimarie responsabilità, come stabilito dalle direttive del DM 77/2022. L’Associazione dei Comuni Siciliani (ANCI Sicilia) e Rete Civica della Salute (RCS) oggi – lunedì 16 dicembre – hanno organizzato un incontro a Gravina di Catania presso l’Aula Consiliare “Peppino Impastato” coinvolgendo i primi cittadini dei Comuni etnei in uno scambio preparatorio al confronto istituzionale con l’Azienda Sanitaria Provinciale.

«Bisogna socializzare l’impegno di rafforzare la Sanità del territorio, la Medicina di Prossimità, la visione One Health, la Salute bene comune, facendo le Comunità partecipi – spiega Pieremilio Vasta coordinatore regionale di RCS – la persona al centro non sia uno slogan, ma realtà da attuare con il cambiamento culturale nei setting assistenziali. Occorre rendere protagoniste le risorse della Comunità, i Comuni, le Scuole, il Volontariato, la Protezione Civile, le Associazioni culturali, Biblioteche, Parrocchie, perché la salute si tutela nei luoghi dove la vita si svolge. Solo se ogni attore coinvolto agirà localmente con senso di responsabilità sarà possibile realizzare un vero cambiamento socio-sanitario con importanti risvolti in termini di soddisfazione dei bisogni, di prevenzione e di tutela della salute».

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Gli indirizzi regionali attuativi indicano che il Punto Unico di Accesso (PUA) sia condotto congiuntamente con il Servizio Sociale degli enti locali. L’efficienza di ogni Casa della Comunità passerà dal raccordo intersettoriale con il quale il Sistema Sanitario Regionale si coordinerà e si integrerà con il sistema dei Servizi Sociali. La partecipazione attiva dei pazienti, dei cittadini e della comunità alla pianificazione e allo sviluppo della medicina di prossimità sarà mediata dai Comuni e sussidiata dalla RCS attraverso i Riferimenti Civici accreditati.

«I sindaci in quanto autorità sanitarie locali – ha dichiarato Massimiliano Giammusso, vice presidente ANCI Sicilia – hanno il dovere di intervenire non solo nell’organizzazione delle emergenze sanitarie, ma di partecipare attivamente alla programmazione dei servizi sanitari del territorio. Con le ASP e la Rete Civica della Salute occorre rafforzare il dialogo, siamo chiamati a dare nuove risposte per soddisfare i bisogni socio-sanitari. La sensibilizzazione proseguirà in tutti i 391 Comuni in Sicilia, è fondamentale conoscere e ampliare a tutti la consapevolezza delle funzioni svolte dalle Case della Comunità che dovranno essere attive entro la prima metà del 2026. Invitiamo i sindaci dei Comuni a potenziare la RCS con l’individuazione di nuovi Riferimenti Civici».

Le 29 Case della Comunità etnee avranno sede ad Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Catania (3), Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Grammichele, Gravina di Catania, Linguaglossa, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Palagonia, Paternò, Pedara, Ramacca, Randazzo, San Giovanni La Punta, San Gregorio di Catania, Scordia, Piedimonte Etneo, Riposto e Viagrande.

Tra i temi sfiorati anche le Centrali Operative Territoriali (COT), i dettagli del DM 77/2022 e della Misura 6 Salute del PNRR, la carenza di medici di base, gli infermieri di famiglia, le emergenze e la fragilità delle persone con disabilità, la partecipazione della comunità al piano integrato di politiche sulla “Salute come Bene comune”, la visione “One Health”. Hanno partecipato ai lavori Carmelo Sambataro direttore del Distretto Sanitario dell’ASP di Gravina, Giusi Scalia responsabile del Distretto Socio-Sanitario di Gravina, i sindaci Franco Barchitta di Scordia, Salvatore Faro di Viagrande, Sebastiano Sgroi di San Gregorio, Quintino Rossa di Aci Sant’Antonio, Domenico Caggegi di Valverde, gli assessori Domenico Pappalardo di Pedara e Simona Fiore di San Giovanni La Punta, l’onorevole Concetta Raia già deputata regionale. Ampio ed incisivo l’intervento di Nunzia Decembrino neo consulente esperta in salute e servizi sociali della Città Metropolitana di Catania. Gli interventi sono stati moderati dal Riferimento Civico di RCS Patrizia Costa.

16 Dicembre 2024 | 07:34
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