13.06 – lunedì 16 dicembre 2024
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Obiettivi della variante strategica, da oggi il via alle proposte. C’è un mese di tempo per la presentazione. Frutto di un percorso partecipato,
il documento è la base per pianificare il futuro della città e mira a incrementare la qualità della vita puntando su sostenibilità, inclusione, casa, mobilità, sicurezza, riqualificazione e riuso, valorizzazione del territorio agricolo e del paesaggio.
Da oggi, lunedì 16 dicembre, è possibile presentare proposte non vincolanti al “Documento degli obiettivi della variante strategica” approvato dal Consiglio comunale lo scorso 22 novembre. Fino al prossimo 15 gennaio, il Documento sarà disponibile per la consultazione sul sito comunale e presso gli uffici del servizio Urbanistica in via Brennero 312. Le proposte non vincolanti potranno essere inviate all’indirizzo e-mail servizio.urbanistica@pec.comune.trento.it oppure via posta e potranno essere valutate solo se coerenti con gli obiettivi approvati dal Consiglio comunale.
Il Comune provvederà quindi alla redazione della proposta di variante per la prima adozione che avverrà verosimilmente nel 2026.
Il documento degli obiettivi rappresenta la base per pianificare il futuro della città: è il frutto di un processo partecipato che, in circa una trentina di incontri, ha coinvolto un centinaio di soggetti rappresentanti, tra l’altro, di enti pubblici, ordini professionali, università, mondo economico, sport e cultura, sanità e servizi pubblici.
Questioni emergenti e nuove dinamiche demografiche, sociali, economiche e urbanistiche hanno reso necessario, a pochi anni dall’ultima variante generale, un aggiornamento dello strumento pianificatorio comunale attraverso una variante strategica dal titolo “Sviluppiamo la qualità del nostro territorio”. L’obiettivo generale infatti è quello di preservare e incrementare l’elevata qualità della vita che da sempre caratterizza la città di Trento, anche grazie alla presenza di una rete diffusa di servizi capace di creare comunità e valorizzare le diverse identità territoriali.
Cinque le sfide individuate dal documento, riprese dalla variante 2019: Eco Trento, sul freno al consumo del suolo e sulla tutela e valorizzazione del territorio aperto; Trento accogliente, su politiche abitative, riuso degli edifici e attrattività urbana; Trento accessibile, sulla pianificazione della mobilità, Smart Trento, sugli aspetti economici, Bella Trento sulla tutela del patrimonio storico, culturale e paesaggistico. Nove gli obiettivi, che si ispirano ai principi della sostenibilità e del contrasto al cambiamento climatico, mirano a favorire l’inclusione, a promuovere la sicurezza, a ridefinire il paradigma della mobilità.
Ancora, tra le finalità del documento ci sono la valorizzazione del paesaggio, l’integrazione della pianificazione urbanistica con la pianificazione della mobilità, la pianificazione aggiornata ai processi di trasformazione, il sostegno al recupero e alla riqualificazione, contrastando il rischio di abbandono e degrado, la ricognizione delle zone produttive, la salvaguardia e valorizzazione del territorio agricolo e rurale, la definizione del fabbisogno abitativo al fine di definire le scelte di piano, la verifica dell’attualità delle previsioni delle zone per servizi non attivate, l’aggiornamento normativo.
Il documento si pone l’obiettivo di garantire un disegno urbanistico coerente dal punto di vista della forma, delle funzioni e delle connessioni. Oltre alle grandi opere infrastrutturali (circonvallazione ferroviaria, interramento della linea storica e Nordus) vengono analizzate altre importanti trasformazioni urbanistiche che interesseranno Trento.
Innanzitutto l’ambito Nord, corrispondente appunto a Trento nord, ex Atesina, quartiere San Martino, compendio Vigili del fuoco, ex stazione e officine Trento Malè. Nell’ambito Nord ci sono anche le aree Sin (ex Sloi ed ex Carbochimica), la cui pianificazione è strettamente correlata alla bonifica e a eventuali espropri nel caso di destinazione a servizi. Poi c’è l’ambito Centro, che riguarda il grande impianto verso il monte Bondone, il nuovo palazzetto dello sport in Destra Adige, l’area del Briamasco, piazzale Sanseverino, l’ex Cte, l’autostazione delle corriere, le aree delle caserme e degli alloggi militari, l’ospedale Santa Chiara e il comparto B delle Albere. Infine c’è l’ambito Sud, con l’area San Vincenzo e il nuovo stadio, il nuovo ospedale e la scuola di medicina, la riqualificazione della Fersina.
Il documento si pone l’obiettivo di garantire le relazioni tra tutte le parti di città, garantendo i servizi minimi in ogni sobborgo. Si vuole delineare un quadro pianificatorio organico all’interno del quale governare le dinamiche insediative dei prossimi anni.
L’apertura al cambiamento non potrà prescindere da un pensiero e da una visione innanzitutto di coerenza. La Trento del futuro continuerà a confrontarsi con la valorizzazione del suo carattere agricolo e più ampiamente rurale, col suo essere capoluogo e al contempo arcipelago. Con le sue diverse anime e vocazioni: mitteleuropea, alpina, solidale, culturale e sportiva.
Una città che saprà continuare a offrire qualità dal centro ai sobborghi ed essere vissuta come luogo di incontro e comunità. I cittadini di domani potranno abitare, lavorare, avvalersi dei servizi, spendere il proprio tempo libero in una città che fa parte di un territorio pregiato e prezioso, che si intende preservare e promuovere. Lavorare per la crescita di Trento non significa ampliare all’infinito, ma operare per aumentarne la qualità: dell’abitare, del muoversi, del relazionarsi.
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