Confcooperative Lazio celebra mezzo secolo di attività, confermandosi leader della cooperazione regionale con una rete che aggrega 710 aziende, 136 mila soci e 33 mila lavoratori, per un giro d’affari superiore ai 2,3 miliardi di euro. L’evento celebrativo si terrà martedì 17 dicembre alle ore 17 presso il Palazzo della Cooperazione a Roma.
La cerimonia si aprirà con i saluti istituzionali del presidente di Confcooperative Lazio, Marco Marcocci, che ha ricordato le sfide affrontate negli ultimi anni: “Il mio primo mandato è iniziato nel 2018, in un momento complesso, dopo un lungo commissariamento durato quattro anni. La pandemia ha poi messo a dura prova il nostro settore, spingendoci a ripensare il valore della prossimità in un contesto di distanziamento sociale. Ne siamo usciti più forti, pronti ad affrontare le sfide future”.
A seguire, interverrà Monsignor Renato Tarantelli Baccari, Vescovo ausiliario della Diocesi di Roma. Pierpaolo Prandi e Giuseppe Daconto del Centro Studi Confcooperative presenteranno un’analisi dettagliata dei risultati ottenuti dall’associazione nei suoi 50 anni di attività, sottolineando il contributo essenziale delle associazioni nei settori chiave della regione.
Durante l’evento sarà anche presentata la pubblicazione “1974-2024 Una storia di futuro”, a cura del giornalista Marco Garofalo. Fabiola Di Loreto, Direttore Generale di Confcooperative, ne ha anticipato il valore simbolico: “Il libro non racconta solo la storia di Confcooperative Lazio, ma testimonia anche il legame profondo che il consorzio ha saputo costruire nel territorio”.
Guardando al futuro, il presidente Marcocci ha sottolineato il ruolo cruciale dell’organizzazione nel “ricucire comunità disgregate” e nel “proteggere i fragili”. “Ciò che abbiamo fatto negli ultimi 50 anni siamo pronti a farlo ancora meglio per i prossimi 50. Insieme”. Il dibattito coinvolgerà i vicepresidenti dell’associazione e Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, che ha ribadito il sostegno istituzionale al settore, definendolo “un motore di crescita sociale ed economica per tutto il Lazio”. Le conclusioni saranno affidate a Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative.
Le società cooperative rappresentano un pilastro dell’economia regionale, occupando il 7% della forza lavoro nel settore privato. Tra i comparti più rilevanti si distinguono l’assistenza sociale residenziale (56% del totale) e non residenziale (84%), l’agroalimentare (25%), l’istruzione primaria e gli asili nido (19%), il magazzinaggio (17%) e i servizi di pulizia e sanificazione (17%).
Nonostante il peso del settore, negli ultimi anni si è registrato un calo significativo: tra il 2022 e il 2023, le iscrizioni alla Camera di Commercio sono diminuite del 6,7%, con una contrazione più marcata per le cooperative giovanili (-20,1%). Tengono meglio le cooperative femminili, che nel Lazio rappresentano il 24,9% del totale, rispetto alla media nazionale del 24,2%. In flessione anche la cooperazione tra migranti (-9,3%), che costituisce il 6,2% delle cooperative regionali (a fronte del 5,9% nazionale). Tali riduzioni sono però in parte attribuibili all’azione di contrasto contro le false cooperative, un processo ritenuto virtuoso. “Questi dati – ha commentato Pierpaolo Prandi – dimostrano che, nonostante le difficoltà, il nostro sistema è solido e orientato al futuro”.
Dal 2020 a oggi, Confcooperative Lazio ha accolto 154 nuove imprese, dimostrando una particolare longevità: quasi il 10% delle cooperative iscritte ha superato i 50 anni di attività. Negli ultimi cinque decenni, oltre 6 mila cooperative hanno aderito all’associazione. Il 31% di queste è attivo nella cooperazione abitativa, il 27% nella produzione e lavoro, il 17% nel sociale e sanitario, il 14% nell’agroalimentare e pesca, e il 7% nei settori cultura, turismo e sport.
Dal punto di vista geografico, il 63% delle cooperative si concentra a Roma, seguita da Latina (15%), Rieti (11%), Viterbo (7%) e Frosinone (6%). Tra i risultati più significativi ottenuti dall’associazione, si segnalano le 47 mila famiglie che hanno ricevuto una casa, i 243 mila posti di lavoro creati e un livello di occupazione femminile che raggiunge il 61,7%. Fabiola Di Loreto ha evidenziato come questi successi rappresentino “la capacità del modello cooperativo di adattarsi alle esigenze del territorio e delle persone”.
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