Esattamente quattro anni fa noi di GameScore parlavamo di “FAIRY TAIL”: il videogioco basato sull’omonima serie animata. Stavamo parlando della versione Nintendo Switch, focalizzando l’attenzione su aspetti come il sistema di combattimento e alcune tematiche del prodotto stesso.
Dopo tutto questo periodo, l’azienda KOEI TECMO ha realizzato un nuovo videogioco che rielabora completamente le idee originali, trasportandole in un nuovo contesto meccanico. Da qui inizia la storia di “FAIRY TAIL 2” e, nel corso di questa recensione, si cercherà di capire gli elementi chiave da considerare in vista della valutazione di un potenziale acquisto dei nostri lettori.
Ambientato durante il corso del “Alvarez Empire Arc” della serie originale, il videogioco in questione porta i giocatori a rivestire i panni di Natsu e dei vari membri della Fairy Tail guild. A questi eventi se ne aggiungeranno di altri completamente originali, realizzati per l’occasione e che metteranno il gruppo di protagonisti di fronte a nuove sfide e difficoltà da superare.
“FAIRY TAIL 2” è un videogioco di ruolo con battaglie in tempo reali in cui si interpretano tre membri della Fairy Tail guild, con l’obiettivo di completare le missioni principali e secondarie previste dagli autori. Questo permetterà di rafforzare il legame dei vari personaggi e apprendere nuove mosse, elementi che consentono una ottimizzazione delle proprie prestazioni in battaglia.
Il gioco focalizza fin da subito l’attenzione ai combattimenti, elemento cardine e culminante di questo videogioco. Tale aspetto, però, è stato totalmente rivisto rispetto il predecessore, dando al pubblico un nuovo sistema di battaglia. I conflitti, infatti, non avvengono più “a turno”, ma secondo battaglie in tempo reale. In questi scontri, infatti, i giocatori interpretano uno dei tre personaggi precedentemente selezionati e si può attaccare liberamente, a patto di aver caricata una specifica barra. Quando questo avviene saranno spesso disponibili attacchi semplici e mosse speciali, che possono essere unite per creare combo. Lo scopo dei giocatori è quello di riuscire a fare il maggior danno possibile in poco tempo, elemento che non solo decreta un aumento del potenziale offensivo, ma anche la difficoltà ad essere attaccati. L’esperienza finale è simile ai videogiochi di “Atelier Ryza“, con la differenza che sono state implementati elementi secondari circa la rottura di punti deboli ed alleati di supporto.
Tra le particolarità di questo gioco – oltre a un nuovo sistema di combattimento rispetto il predecessore – è il comparto narrativo. Non solo viene coperta una parte così rilevante della storia (il “Alvarez Empire Arc”), ma viene proposta una nuova saga composta da quattro capitoli. Questa vicenda è completamente originale e si sblocca dopo aver raggiunto i primi titoli di coda, elemento che può catturare l’attenzione degli appassionati al franchise. Questo permette di vivere una storia completamente originale che coinvolge i personaggi della serie, elemento di particolare interesse. Non posso nascondere che apprezzo l’implementazione di scelte originali aggiuntive da parte di sviluppatori che lavorano a franchise famosi, quindi la presenza di questa scelta trovo sia piacevole e da considerare.
Come sempre, però, sono presenti dei difetti che meritano di essere considerati. Tralasciando l’assenza della lingua italiana, il gioco presenta una grande difficoltà dal punto di vista dei contenuti. Oltre ai combattimenti e alla semplice risoluzione degli obiettivi, infatti, il prodotto in questione presenta poco altro tra cui l’esplorazione del mondo. Questa, secondo quanto mi riguarda, trovo che sia estremamente sopravvalutata e poco interessante, a causa di come è stata gestita. Essa, infatti, si amplia soltanto proseguendo in determinate parti del gioco e non prevede grandi interazioni, oltre all’apparizione di nemici erranti e scrigni ricchi di oggetti consumabili. Sfruttare queste cose torna utile nel caso si affrontasse “FAIRY TAIL 2” alla difficoltà massima ma, in generale, non si ha molta percezione di essere facilmente sconfitti.
A tale proposito, vorrei spendere una riflessione sui combattimenti. Per quanto avessi trovato i conflitti del primo capitolo più o meno migliorabili, reputo che la scelta di stravolgere le battaglie in questo gioco sia stata controproducente. Il problema è legato al fatto che, spesso, non si ha una grande percezione pratica del proseguimento delle proprie azioni e spesso tutto si riduce alla ripetizione della pressione di specifici pulsanti, diminuendo nettamente la sensazione strategica del combattimento a turni. Questo limita nettamente il modo con cui i giocatori reagiscono all’esperienza, in particolare di fronte a una meccanica che dovrebbe essere cruciale nel gioco stesso. Personalmente, invece di stravolgere i combattimenti, avrei mantenuto lo schema del primo capitolo.
Alla fine, mi sento di dire varie cose su “FAIRY TAIL 2”. Trovo che il team di sviluppo abbia avuto buone idee dal punto di vista della narrazione e dell’impaginazione del prodotto, ma faccio fatica a considerarlo memorabile. La storia copre un arco narrativo importante della serie e, accompagnato ad esso, ci sono nuove storie dedicate ai personaggi che si sbloccano in specifiche condizioni. Tutta la vicenda risulta piacevole e il comparto visivo è funzionale alle necessità del gioco.
Per quanto “KOEI TECMO GAMES” abbia realizzato un progetto complessivamente convincente e capace di divertire, trovo che avrebbe potuto fare molto di più. La rielaborazione dei combattimenti diminuisce il carisma del gioco originale e diversi elementi secondari non sono stati approfonditi. Di conseguenza, si ha una forte percezione di ripetitività che non permette di rendere interessante il gioco nel lungo periodo di tempo, anche perché una durata media per raggiungere i titoli di coda è di circa 20 ore.
Secondo la mia opinione, sarebbe un forte errore reputare “FAIRY TAIL 2” un brutto videogioco, dato che implementa alcune nuove idee narrative e funziona nella sua complessità. Va ammesso, però, che c’erano tutti gli strumenti e tutti i presupposti per lavorare a qualcosa di più interessante e che catturasse l’attenzione di un pubblico eterogeneo e non solo fan del franchise. Per questa ragione la valutazione è discreta e l’acquisto è consigliato soltanto ai fan della serie. A loro la scelta se attendere o meno uno sconto.
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