Natale con i bambini: l’importanza delle tradizioni – iO Donna

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Decorare l’albero, preparare i biscotti per Babbo Natale o fare il presepe: i bambini aspettano sempre con ansia questi ‘appuntamenti’. Piccoli grandi rituali che hanno in realtà una funzione educativa molto più importante di quanto si creda. Oggi soprattutto.

Il Natale è pieno di gioia e musica nel video dei ragazzi dell’Istituto dei Tumori di Milano

«Le tradizioni rappresentano la nostra memoria storica, le radici culturali e sociali e, per alcuni, anche religiose e spirituali. Sono una parte integrante del mondo dei bambini e dei ragazzi – spiega  infatti Giovanna Giacomini, pedagogista, formatrice nonché ideatrice di Scuole Felici. – Inoltre aiutano a creare stabilità, a radicarsi: un aspetto particolarmente importante oggi, in una società dove tutto va veloce. Un tempo era naturale e spontaneo vivere le tradizioni oggi lo è meno. Oggi bisogna in qualche modo educare i bambini a questo valore» .

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Natale con i bambini: il valore delle tradizioni

«È importante che i bambini riscoprono le tradizioni perché le tradizioni sono una bussola – prosegue l’esperta – sono quelle radici che da adulti ci permetteranno di sentirci connessi e di poter fare riferimento a valori veramente universali. Le tradizioni inoltre, hanno il grande potere di creare stabilità e continuità nel tempo. Siamo nell’era del “fast”: la moda, i social, la comunicazione… Tutto è consumato velocemente. Le tradizioni, al contrario, rallentano questo flusso. Offrono una base sicura, creano routine e rituali che, anno dopo anno, tornano invariati, dando un senso di continuità e stabilità».

Natale con i bambini: come promuovere il senso delle tradizioni

Come educare quindi i bambini alle tradizioni? «Le strategie sono molte, ma una delle prime, forse la più banale è chiedersi se le conosciamo – spiega la pedagogista. – Oggi, infatti, vedo molte giovani generazioni di genitori che non conoscono le proprie tradizioni, il che rende difficile trasmetterle. La prima cosa, quindi, è che le tradizioni devono essere conosciute da tutti i membri della famiglia». Un altro strumento utile può essere il racconto. «In questo frangente la figura dei nonni è importantissima – spiega l’esperta. – Chi ha la fortuna di averli può farsi raccontare da loro storie, fiabe e tradizioni. Non c’è nulla di più prezioso dei racconti dei nonni e dei nostri anziani che sono i primi custodi delle tradizioni. Inoltre possono aiutarci anche i tanti libri che raccolgono racconti e immagini tipici delle nostre terre».

Cucinare e decorare la casa: due passatempi che aiutano

Anche cucinare insieme può assumere un valore speciale.  «Ogni piatto ha una storia da raccontare, e prepararlo insieme ai bambini non solo è un momento di apprendimento, ma crea anche un legame profondo con le tradizioni familiari e locali. È possibile far rivivere la memoria attraverso ciò che cuciniamo. Il cibo non solo ci lega alle tradizioni, ma ha anche il potere di risvegliare memorie profonde, attraverso i suoi odori e sapori, è capace di risvegliare emozioni e ricordi legati a momenti speciali» – spiega ancora Giovanna Giacomini. Persino addobbare la casa per le Feste può diventare un momento importante per trasmettere ai bambini il senso della tradizione.  «Le decorazioni natalizie hanno il potere della memoria – sottolinea la pedagogista. – Pensiamo a quelle custodite da generazioni in generazione alle quali spesso sono legate degli aneddoti. In occasione del Natale possiamo crearne tutti insieme di nuove che poi saranno tramandate».

Non per tutti è Natale: l’importanza di valorizzare culture diverse

Ma se promuovere nei bambini il senso delle proprie tradizioni è fondamentale, altrettanto importante è  insegnare loro a valorizzare le differenze, soprattutto oggi, in una società all’interno della quale le proprie tradizioni si intrecciano con una varietà sempre più ampia di culture, religioni e riti differenti.  Un tema questo che, soprattutto riguardo l’uso dei simboli religiosi nelle scuole, scatena spesso accesi dibattiti tra chi pensa che, in un’ottica di integrazione, sarebbe più corretto rinunciare a quegli stessi simboli e chi invece non ritiene questa una strada percorribile.

Natale con i bambini: come educarli al rispetto di tradizioni diverse

«Celebrando i simboli locali del Natale non stiamo mancando di rispetto a nessuno – spiega la pedagogista. –  Nessuno, e in particolare i bambini, si sente offeso dalla presenza di tradizioni locali. Quando siamo in un altro paese e partecipiamo ai loro rituali, siamo felici d’imparare e scoprire nuove usanze. Ciò che è davvero importante è che il rispetto vada in entrambe le direzioni. Questo vale in modo particolare per le tradizioni religiose, dove è fondamentale mantenere una dimensione laica quando si coinvolgono i più piccoli. Tuttavia, quando si tratta di aspetti religiosi, dovremmo vederli come un’opportunità di condivisione e di arricchimento reciproco, senza mai imporre nulla agli altri. Accanto all’albero di Natale, al presepe, alle canzoni tradizionali, possiamo far sentire i bambini parte della nostra comunità, includendo anche i simboli delle loro tradizioni. Come dico sempre, la strada giusta non è mai ‘togliere’ ma piuttosto ‘aggiungere’».

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L’importanza di conoscere altre culture

Anche se spesso tendiamo a sottovalutarlo, infatti, la multiculturalità rappresenta una grande opportunità durante l’infanzia, poiché offre ai piccoli l’occasione preziosa di esplorare più a fondo culture diverse attraverso le esperienze dirette di altri bambini.

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«I piccoli, per natura, sono molto più aperti a questo processo, mentre spesso sono gli adulti a sentirsi legati alle proprie tradizioni. Questo attaccamento alle proprie abitudini è il rovescio della medaglia e può nascondere una paura: quella che l’incontro con un’altra cultura possa “togliere” qualcosa alla propria. Ma la realtà è che la multiculturalità non ci priva di nulla, anzi, arricchisce la nostra conoscenza e la nostra esperienza» – sottolinea l’esperta.

Natale con i bambini: confrontarsi con altre culture promuove l’empatia

Senza  dimenticare che confrontarsi con culture diverse può aiutare i bambini anche a sviluppare l’empatia.

«È importante ricordare che i più piccoli guardano il mondo con curiosità, non con diffidenza – spiega ancora la pedagogista. –  Prendiamo ad esempio le nostre scuole, dove ci sono bambini mussulmani che osservano il Ramadam. Cosa possono imparare gli altri compagni da questa loro esperienza? Tra i tanti punti di vista, possono scoprire che questo è un momento di pazienza e riflessione. I bambini e i ragazzi potrebbero chiedersi “ce la farei io a rispettare queste regole?”, indagando e aprendosi così a nuove conoscenze. Allo stesso modo, pensando al Dia de los Muertos messicano, possono imparare che il ricordo dei propri cari può trasformarsi in un momento di festa, e che ogni emozione è legittima e merita rispetto, senza giudizio».

Tradizioni diverse ma radici comuni

Ma riguardo al Natale, come spiegare ai bambini che non tutti i loro compagni il 25 dicembre festeggeranno?

«La chiave giusta è aiutarli a riconoscere radici comuni – conclude l’esperta. – Esplorando le tradizioni di altri popoli, ci si accorge spesso di radici condivise, poiché molte delle nostre usanze derivano da culture antiche che nel tempo hanno influenzato le nostre terre. È sorprendente quanto, alla fine, ci siano somiglianze tra le diverse tradizioni, a dimostrazione che, in fondo, siamo più legati di quanto pensiamo. Il messaggio educativo è chiaro: nonostante le differenze, esiste sempre una base comune. Chiaramente alla base deve esserci sempre il lavoro dell’adulto: attraverso attività scolastiche, incontri interculturali e momenti di confronto, è possibile insegnare alle nuove generazioni non solo la bellezza delle tradizioni natalizie, ma anche la ricchezza delle altre culture».

Promuovere nei bambini il rispetto reciproco e il valore di qualsiasi differenza è insomma uno dei regali più belli che possiamo fare loro. Non solo a Natale.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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