Rimini, al «Meeting» della verità

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di Giacomo Gambassi

La verità è una continua ricerca. Una sorta di «indagine» che non può prescindere dal confrontarsi con la filosofia e la teologia, con l’economia e la storia, con l’arte e la scienza, con la politica e la cultura. È il percorso proposto dal Meeting 2007 di Rimini, il grande evento promosso da Comunione e liberazione che per l’edizione numero 28 ha scelto come tema una frase che è stata al tempo stesso una sfida interiore e una scommessa civile: «La verità è il destino per il quale siamo stati fatti».

Un filo conduttore che ha consentito di fare un nuovo passo in avanti nella «direzione opposta al nichilismo che rende l’uomo sempre più solo e confuso di fronte ai suoi desideri», spiegano gli organizzatori al termine della settimana di incontri che hanno trasformato la fiera della riviera romagnola in un crocevia di esperienze, dibattiti e approfondimenti. Come ha detto il segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, «talora si ha come l’impressione che, nel clima di relativismo e di scetticismo che pervade la nostra civiltà, si giunga sino a proclamare una radicale sfiducia nella possibilità di conoscere la verità». Invece, ecco il viaggio di Cl che è stato inaugurato proprio dal cardinale Bertone che ha celebrato la Messa d’apertura. In diecimila l’hanno seguita, primo drappello delle 700mila persone che dal 19 al 25 agosto hanno fatto tappa a Rimini.

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Obiettivo del Meeting: proporre l’educazione necessaria affinché la «genuina preoccupazione ideale» che don Giussani ha incarnato per tutta la vita fosse sempre più comunicata. Un traguardo che anche il Papa ha condiviso. «Realizzare – ha detto Benedetto XVI durante l’Angelus nel saluto all’appuntamento di Cl – la più profonda vocazione dell’uomo: essere cercatore della verità e perciò cercatore di Dio».

Cercare: è stata la parola chiave che ha fatto da comune denominatore alle giornate di Rimini. Cercare la «veritas» come l’ha chiamata il vescovo ausiliare di Sidney, Anthony Fisher, che è prima di tutto «una proposta ed è umanizzante, mentre l’ideologia è imposta ed è disumanizzante». Ed è anche un «impegno per chi la propone», ha sottolineato Giancarlo Cesana, leader laico di Cl. Infatti, «la debolezza dell’educazione risiede nel fatto che gli adulti, richiamando i figli, non si sentono richiamati loro: non c’è nessuno che li corregge». E la verità non può prescindere dalla scuola. «Genitori, alunni e insegnanti – ha spiegato Fabrizio Foschi, presidente dell’associazione professionale insegnanti Diesse – devono concepire la scuola come un luogo dove si afferma un’ipotesi di significato, che cerchi di introdurre alla verità delle cose partendo dalla propria storia». Storia che è diventata quella con la «s» maiuscola nelle mostre che hanno accompagnato il Meeting (vedi box).

Cercare la verità anche nell’economia e nella politica, fra i saloni di una fiera che, grazie a Cl, diventa il «parlamento d’agosto» dove fanno tappa i big della politica e il salotto per i grandi manager. «A fondamento di ogni concezione politica che non voglia essere ideologica – ha chiarito Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università cattolica del Sacro cuore – ci deve essere l’antropologia. E il fine ultimo della politica non è la propria autoconservazione ma la risposta ai bisogni delle persone». Da qui nasce anche una nuova strategia per il welfare italiano che a Rimini viene descritto come quello che ha per base la vera sussidiarietà. E l’impresa? «Ha come scopo non unicamente il profitto, ma la ricerca del compimento che poi è la ricerca della verità – ha affermato Raffaello Vignali, presidente della Compagnia delle Opere –. E l’imprenditore è un uomo che rischia ben sapendo che la verità esiste».

Così a Rimini hanno dialogato dirigenti d’azienda e politici per cercare faticosamente la strada al bene comune; ebrei, cattolici e musulmani per tessere rapporti in un clima di stima e di rispetto; scienziati e teologi per parlare dell’amicizia tra fede e ragione; personalità internazionali per testimoniare il desiderio di pace che è il nome della verità nei rapporti tra i popoli. E al Meeting sono balzate sulla ribalta anche le sofferenze e le speranze di Paesi come il Libano, l’Irlanda del Nord, i Paesi Baschi, il Venezuela o il Burundi che hanno trovato nell’evento di Cl un luogo dove far sentire la loro voce. «Cedere all’attrattiva della verità fa di ogni uomo, anche il più fragile e incoerente, un protagonista nuovo sulla scena della storia», spiegano gli organizzatori. Per questo, dopo il Meeting del desiderio e della libertà, dopo quello della ragione e quello della verità, il titolo dell’appuntamento del 2008 – che si svolgerà a Rimini dal 24 al 30 agosto – sarà «O protagonisti o nessuno».

Tra le mostre ha commosso quella su don Barsotti

Il Meeting le mostre non sono mai fredde esposizioni da visitare con approccio intellettualistico e distaccato, ma avvenimenti che coinvolgono e talvolta commuovono, nonché vere e proprie occasioni d’incontro. È stato così ad esempio, tra i dodici allestimenti dell’edizione 2007, per «Don Divo Barsotti, un mistico del ‘900», la mostra dedicata al grande sacerdote toscano scomparso il 15 febbraio dello scorso anno. Per le tantissime persone che l’hanno visitata ha rappresentato una vera e propria testimonianza di profondissima fede, sia attraverso il percorso attraverso i pannelli fotografici che presentavano la storia di don Divo, riproponendo anche alcuni suoi scritti, sia per l’intenso filmato finale. Tanti ciellini saranno certo rimasti stupiti nel notare le tante affinità tra don Barsotti e don Giussani che, pur non essendosi mai incontrati, si stimavano moltissimo. E per tutti c’è stata anche la possibilità di conoscere i membri della Comunità dei Figli di Dio, che non solo hanno curato la mostra ma sono prestati ad accompagnare i visitatori alla scoperta del loro fondatore, in un’ambientazione che richiamava i luoghi privilegati della loro esperienza, Casa San Sergio a Settignano e l’Eremo della Fornace presso Palaia.

Da ricordare, tra le altre esposizioni, «Testimoni della verità nell’Italia in guerra», incentrata sui partigiani cattolici nonché sugli uomini di Chiesa vittime dei comunisti, e «La città nella città: una storia di semplice comunione», dedicata a Cometa, un’esperienza di accoglienza ed educazione di bambini, giovani e famiglie nata vent’anni fa da due fratelli a Como e che negli ultimi anni ha vissuto uno sviluppo imprevedibile.

Finito il Meeting, non è comunque del tutto terminata la possibilità di visitare le sue mostre. Molte di esse continueranno ad essere esposte in forma itinerante, mentre la grande mostra «Lo spazio della Sapienza. Santa Sofia ad Istanbul» continuerà ad essere visitabile al Castel Sismondo di Rimini fino all’11 novembre. Vi si può ammirare, tra l’altro, anche il micromosaico di Cristo Pantocratore appartenuto a Lorenzo il Magnifico e prestato in via eccezionale dal Museo del Bargello.

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M.L.



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