Un nuovo Libro Bianco per riformare il mercato europeo dell’energia

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Al di là delle critiche rivolte al loro operato, occorre riconoscere che i commissari europei sono chiamati a svolgere un’attività non semplice, costretti a tenere insieme le istanze di cambiamento elaborate a Bruxelles con le esigenze, non di rado divergenti, degli Stati membri dell’UE. Uno degli ambiti dove i commissari stanno intervenendo in modo continuativo, complice la continua innovazione tecnologica, è quello del mercato dell’elettricità. Al riguardo, sul sito di Euractiv è stata pubblicata recentemente un importante articolo relativo alla visione di un documento interno UE riservato: “La Direzione per l’energia della Commissione europea potrebbe pubblicare un Libro Bianco nel 2025 che getterebbe le basi per ulteriori riforme del mercato dell’elettricità”.

Definire un mercato europeo dell’energia

Si tratta di una notizia per certi versi sorprendente considerato che, successivamente alle elezioni europee, nel corso delle audizioni svoltesi di fronte al Parlamento europeo il nuovo collegio di commissari non si è impegnato a rivedere le regole del mercato dell’energia.

Ma le cose sembrerebbero procedere proprio in questa direzione considerando che, come si legge su Euractiv, “il documento interno rappresenta riflessione politica di ampio respiro per informare dell’impatto di una possibile riforma europea volta a definire un mercato interno dell’elettricità pienamente integrato”.

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Il precedente Libro Bianco

Per altri versi, invece, la notizia non si può considerare sorprendente, perché trattasi di un’iniziativa che a Bruxelles è stata già intrapresa nel passato. Infatti, nel 2012 un analogo Libro bianco ha posto le basi per il pacchetto di otto nuove leggi, denominato “Energia pulita per tutti gli europei”, concepito per “dare a tutti i cittadini accesso a un’energia sicura, competitiva e sostenibile”.

Da quando è stato approvato il pacchetto, la percentuale di energie rinnovabili nel sistema energetico europeo è aumentata in modo significativo. Ma questo ha portato a nuove sfide, come quella della gestione dei picchi relativi ai costi di dispacciamento del sistema, che hanno raggiunto i 4 miliardi di euro nel 2023. Un effetto dovuto alla trasformazione delle reti per far fronte ai carichi di elettricità durante i periodi di alta produzione solare ed eolica.

Rafforzare gli investimenti locali

Euractiv spiega che i funzionari della Commissione per l’energia vogliono dare “segnali di investimento localizzati più forti”, che incoraggino installazioni di rinnovabili nei siti dove sono più produttive. Viene citato l’esempio dell’autorità di regolamentazione tedesca, la BNetzA, che ha recentemente preso posizione sull’argomento, sollecitando costi di costruzione più bassi per far sì che le installazioni avvengano nelle località desiderate.

Ma la Commissione vuole anche cercare di consolidare a livello europeo i poteri di regolamentazione dell’energia, passando da regolatori come BNetzA a un’autorità più centralizzata. “Molte decisioni di diretta rilevanza transfrontaliera – si legge nel documento – dipendono attualmente da autorità di regolamentazione stabilite a livello nazionale, con conseguenti ritardi e inefficienze”.

Perchè un nuovo Libro Bianco nel 2025

Nella visione della Commissione, a rendere ancora più necessario il passaggio da un livello nazionale ad uno europeo c’è il fatto che “diversi compiti e responsabilità di regolamentazione vengono svolti da organismi privati con interessi commerciali”. E nel documento si sottolinea che le funzioni chiave del mercato “come l’accoppiamento dei mercati” devono essere “centralizzate” affinché il sistema europeo funzioni correttamente.

Va ricordato che della riforma del mercato dell’energia elettrica si occupa anche un’altra istituzione, ovvero il Consiglio dell’Unione Europea che comprende i ministri nazionali competenti in una determinata materia. Nel 2023 il Consiglio ha approvato un orientamento generale sulla riforma, con particolare attenzione al rafforzamento dei contratti per differenza (CFD), il meccanismo contrattuale progettato per incentivare gli investimenti in progetti di energia rinnovabile.

Gli orientamenti del Consiglio UE

Alcuni dei principali elementi dell’orientamento generale espresso dal Consiglio dell’Unione Europea sono i seguenti:

  • libertà di scelta del fornitore di energia per i clienti
  • obbligatorietà dei contratti per differenza per i progetti finanziati con fondi pubblici in materia di rinnovabili ed energia nucleare a basse emissioni di carbonio
  • maggiore flessibilità per la distribuzione ai consumatori dei ricavi derivanti dai contratti per differenza.
  • rafforzamento del ruolo del Consiglio nella dichiarazione delle crisi dei prezzi dell’energia elettrica a livello dell’UE.



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