Giornata internazionale della montagna 2024 – Valledaostaglocal.it

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Giornata internazionale della montagna, celebrata ogni anno il 11 dicembre, è diventata un’occasione fondamentale per riflettere sull’importanza delle regioni montane per il nostro pianeta. Nata nel 2002 per iniziativa dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questa giornata pone l’accento sulle sfide e sulle opportunità legate alla montagna, richiamando l’attenzione sulle peculiarità delle culture alpine e sulla necessità di tutelare l’ambiente montano. Quest’anno, in particolare, la Valle d’Aosta ha scelto di concentrarsi sulle tradizioni culturali e linguistiche delle minoranze locali, mettendo in luce un aspetto cruciale per il futuro delle comunità montane: la protezione delle lingue storiche.

Nel cuore di questa celebrazione, si è svolto a Gressoney-Saint-Jean, nei giorni 16 e 17 dicembre, un incontro di grande valore simbolico e culturale, un’opportunità per riflettere non solo sulla montagna in quanto ambiente, ma anche sul suo legame con le tradizioni linguistiche che la caratterizzano. Il 2024 segna infatti il 25° anniversario della legge 482/1999, che ha sancito la tutela delle minoranze linguistiche storiche in Italia, un tema che ha animato i dibattiti durante la due giorni di eventi.

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L’appuntamento ha preso avvio con i saluti istituzionali del Presidente della Regione, Renzo Testolin, dell’Assessore Luciano Caveri e del Sindaco di Gressoney-Saint-Jean, Mattia Alliod (nella foto)

È stato un momento di celebrazione ma anche di riflessione sull’importanza delle minoranze linguistiche nel panorama culturale e sociale italiano, in particolare per quanto riguarda i popoli delle valli alpine.

In un’atmosfera vivace e coinvolgente, i protagonisti del primo momento della giornata sono stati i bambini della scuola primaria “Elio Reinotti”, che hanno presentato il progetto “Modi di dire in titsch e töitschu”, un’iniziativa volta a preservare e a promuovere il titsch e il töitschu, lingue minoritarie parlate nelle valli Walser. Si tratta di un esempio concreto di come le nuove generazioni possano essere coinvolte attivamente nel processo di salvaguardia della lingua, che è molto più di un semplice strumento di comunicazione: è la chiave di accesso alla storia, alla cultura e all’identità di un popolo. Il progetto ha visto l’introduzione dell’Assessore ai Beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, che ha sottolineato l’importanza di stimolare i giovani a conoscere e diffondere le lingue locali, veri e propri veicoli di tradizione e di appartenenza.

Dopo questo momento di approfondimento, la giornata è proseguita con una tavola rotonda incentrata sulle “buone pratiche” dell’applicazione della legge n. 482 del 1999, moderata proprio dall’Assessore Caveri. In questa sede, esperti e amministratori hanno discusso gli sviluppi e le criticità legate all’attuazione di questa legge, che ha rappresentato una svolta storica nel riconoscimento delle minoranze linguistiche. A 25 anni dalla sua promulgazione, infatti, molti temi sono ancora aperti, e la necessità di interventi concreti a supporto della tutela delle lingue minoritarie è più viva che mai. Le “buone pratiche” emerse dalla discussione si sono concentrate soprattutto su azioni dirette di sensibilizzazione, educazione e sostegno economico per le comunità che parlano le lingue minoritarie.

“La legge 482 del 1999 ha rappresentato una risposta ad una carenza storica nella tutela delle minoranze linguistiche storiche, colmando un vuoto che era durato per decenni”, ha dichiarato l’Assessore Caveri, ricordando come il contesto giuridico ed istituzionale abbia contribuito alla protezione delle lingue come il Walser, il Friulano e il Ladino. “Quest’anno è il momento di riflettere sul futuro, chiedendo maggiori risorse e interventi più incisivi per garantire la sopravvivenza di queste lingue e culture”.

Il dibattito ha anche messo in evidenza l’importanza di progetti che vedano coinvolte le comunità locali e gli enti pubblici nella gestione attiva della tradizione linguistica, riconoscendo il valore delle lingue come patrimonio da difendere, ma anche come risorsa per il futuro, in un mondo che cambia rapidamente.

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La seconda parte dell’evento, svoltasi la mattina del 17 dicembre, si è concentrata sul tema “Montagna e minoranze, il mantenimento dell’aspetto linguistico in una cornice più ampia di resilienza e innovazione di una cultura alpina”. In questo incontro, sono stati trattati temi legati alla montagna non solo come spazio fisico, ma come luogo in cui la cultura e le lingue delle popolazioni locali possono resistere alle sfide del presente, grazie anche all’innovazione. In quest’ottica, la montagna non è solo un ambiente naturale da preservare, ma anche un elemento culturale da sviluppare in chiave moderna.

A chiudere l’incontro è stato il progetto “Montagna 4.0”, presentato dagli studenti dell’École hôtelière de la Vallée d’Aoste, un’iniziativa che punta a promuovere la sostenibilità e l’innovazione nel turismo montano, un settore che si trova oggi ad affrontare sfide globali legate alla sostenibilità e al cambiamento climatico. Il progetto ha messo in evidenza come le nuove tecnologie possano essere utilizzate per preservare l’ambiente montano e allo stesso tempo supportare la crescita economica delle comunità che vi abitano, tenendo in considerazione le tradizioni culturali e linguistiche.

“Le montagne sono molto più di un semplice ecosistema naturale”, ha osservato l’Assessore Caveri, “sono anche il cuore pulsante di un’identità culturale che va protetta e valorizzata, affinché le future generazioni possano continuare a viverle e a trasmettere alle prossime il loro patrimonio linguistico e culturale”.

Questa riflessione, condivisa dai partecipanti all’evento, ha dimostrato come le montagne possano rappresentare un modello di resilienza, non solo ambientale, ma anche culturale e linguistica. Le comunità montane sono da sempre custodi di un patrimonio immenso, che va dalle pratiche agricole sostenibili alla gestione delle risorse naturali, fino alle tradizioni linguistiche. Queste risorse rappresentano una fonte di innovazione per affrontare le sfide del cambiamento, sia sociale che ambientale.

L’evento si è concluso con un’importante sottolineatura dell’Assessore Caveri: “L’empowerment delle comunità locali è fondamentale per il mantenimento delle lingue e delle tradizioni. Solo attraverso il riconoscimento e il supporto alle comunità, possiamo garantire la sopravvivenza della cultura montana, che è un patrimonio di tutta l’umanità”.

Questo incontro ha avuto dunque un’importanza notevole, non solo per il legame che ha creato tra il mondo delle montagne e le politiche linguistiche, ma anche per aver messo in luce le connessioni tra il mantenimento delle tradizioni locali e le sfide contemporanee, come la sostenibilità, l’innovazione e la resilienza. In questo contesto, il ruolo delle minoranze linguistiche è centrale, e la legge 482 del 1999 continua a essere uno strumento vitale per il loro riconoscimento e la loro protezione, nel rispetto di una cultura montana che non solo deve essere tutelata, ma anche valorizzata per il suo contributo unico alla società globale.

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